Capitolo 15

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Sistemo la piastra rovente sul mobile attenta a non bruciare nulla e passo la spazzola sui capelli lisci, sono così folti che per piastrarli tutti ho impiegato un ora.
Ma ne è valsa la pena, hanno un senso logico adesso.
Per il trucco, beh, io non so come ci si trucca per sembrare delle fighe pazzesche nonostante abbia sprecato metà del pomeriggio sui tutorial di Clio Makeup. Così avevo messo un filo di matita nera, del mascara e il burrocacao, niente di eccessivo. Esco dal bagno e infilo le calze poi il vestito. È nero, lungo abbastanza da coprirmi il sedere e metà coscia ed è di velluto. La scollatura è profonda ma il tessuto è così bello che mi aveva convinta subito, in effetti è anche troppo aderente come una seconda pelle ma pazienza. Quando mi guardo allo specchio mi vedo bella e cosa più importante sono a mio agio.
Controllo il cellulare e noto un messaggio:

"Tesoro, cinque minuti e scendi!"

Giulia sarà qui tra pochissimo, infilo gli anfibi e una piccola borsetta nera, talmente stretta da far entrare solo il cellulare e il porta monete con i documenti e qualche spicciolo.
Recupero il giacchetto e le chiavi della camera, esco e chiudo la porta a chiave.
Resto un secondo in attesa, in silenzio, sperando di veder spuntare Max con il suo tipico sorriso malizioso invece non succede nulla.
Scuoto la testa e scendo le scale a due a due, nella hall c'è il delirio.
Ragazzi e ragazze sono stipati lì, lasciano le loro chiavi e firmano prima di uscire in massa.
Cavolo, la questione della festa è più seria di quanto pensassi.
Le chiavi sono tutte appese, in casa non è rimasto nessuno.
Lascio la chiave e firmo prima andare incontro all'aria fresca della sera, giusto in tempo per vedere una macchina lampeggiare ed accostate.
La portiera si apre e Giulia mi viene incontro con uno stivale alto e un vestito aderente e corto, il contrasto con il colore dei capelli è magnifico.
È appariscente e bellissima.
Sorride e annuisce entusiasta.
<<Farai una strage di cuori stasera tesoro.>> dice scoccandomi un bacio sulla guancia nonostante il rossetto rosso fuoco.
Strofino la mano sulla guancia ma lei mi blocca.
<<È resistente, non lascia alcun segno Au su nessuna superficie.>>
Aggrotta le sopracciglia fissandomi le labbra e chiude gli occhi.
<<Ti passo il mio rossetto va bene?>>
<<No, non ne ho bisogno grazie...>> rispondo un po' sulle mie.
<<Sei pallida, tutta vestita di nero compresi i capelli, che devo dire sono bellissimi! Un tocco di colore ci vuole tesoro.>>
Le sorrido e mi rendo conto che non so proprio dirle di no.
Annuisco e la seguo in macchina.
<<Tesoro, lui è Daniel. Daniel lei è Aurora.>>
Daniel si rivela essere un bel ragazzo moro con sorriso ammaliante, allunga una mano e la stringo.
<<Il piacere è tutto mio.>>
Arrossisco e Giulia ride.
<<Giù le zampe Dany, la mia amica è fuori dalla tua portata.>>
Daniel alza le mani e poi le posiziona sul volante pronto a partire.
Apro la portiera del passeggero e poso la borsetta sul sedile.
Giulia siede avanti alla destra di Daniel e mentre la musica rimbomba, la mia amica mi allunga il rossetto rosso.
Cerco di passarlo sulle labbra senza fare pasticci, tenendo in equilibrio la fotocamera del cellulare.
Passando per il centro noto parecchi gruppi di ragazzi che si incamminano ridendo e scherzando per le strade antiche di Viterbo.
Daniel parcheggia la macchina vicino all'entrata secondaria dell'università per evitare situazioni ambigue.
Scendiamo e Giulia mi prende a braccetto, Daniel poggia un braccio muscoloso sulle spalle della mia amica.
Lei sembra non farci neanche caso o forse non le importa.
Insieme superiamo un cancello in ferro e la musica è così alta che può essere avvertita a chilometri di distanza.
Ci sono degli stand che vendono cibo e alcolici, una breve scalinata con una pista da ballo improvvisata e un palco con una band che suona.
Alla sinistra del palco ci sono alcuni gazzebo sul prato che vendono birre e vino.
Ci sono così tante persone e l'illuminazione è così scarsa che faccio già fatica ad orientarmi tra la folla. Stringo con forza la mano di Giulia e lei manda avanti Daniel per farci strada verso la pista da ballo.
<<Vuoi qualcosa da bere?>> urla Giulia al mio orecchio.
Daniel si mette in fila e paga per tre bicchieri di vino rosso sfuso mentre mi guardo in giro cercando dei volti familiari. Giulia saluta alcune ragazze e Daniel torna con i bicchieri.
<<Tieni bellezza.>>
Afferro il bicchiere ringraziandolo, in compenso lui mi fa l'occhiolino.
Giulia ci raggiunge e dà un lungo sorso al suo bicchiere.
<<Scateniamoci!>>
Dopo un paio di sorsi lascio il bicchiere su un tavolino insieme ad altri bicchieri vuoi. Giulia mi trascina nella folla di corpi che si scatenano nella pista da ballo.
Al posto della band c'è un dj che inizia a mettere canzoni da discoteca a profusione, le luci sono intermittenti creando la sensazione di essere in una discoteca al chiuso. Giulia si muove libera e a suo agio seguita da Daniel che le si struscia leggermente addosso, io cerco di fare del mio meglio ma nel ballo faccio veramente pena. Sposto il peso da un piede all'altro a disagio, avverto la pressione di altri corpi sudati e vorrei proprio essere a casa.

<<Siete pronti??? Che il divertimento abbia iniziooooooo!>>

L'urlo che riceve in cambio il dj è assordante.
Delle ragazze mezze nude salgono sul palco e lanciano dei braccialetti fluorescenti tra la folla. Il boato accresce di intensità e Daniel afferra un braccialetto azzurro al volo, prende la mano di Giulia e lo allaccia.
Di nuovo vorrei essere rimasta a casa.
Il disagio che provo è forte, io non sono così, per quanto mi sforzi non fa per me diamine!
Per una volta sono d'accordo con te, non siamo fatte per questi generi di cose.
Dovrei segnarmi la data, mai successo che mi dessi retta.
Sorrido forzatamente a Giulia ma lei neanche se ne accorge, troppo impegnata in un ballo sensuale con Daniel.
Vorrei scomparire, teletrasportarmi altrove.
Ed è incredibile che anche quando si è circondati da tante persone ci si sente più soli che mai.
Ed è così che mi sento in questo momento, incredibilmente sola.
Vorrei essere libera, spensierata, dimenticare l'ultimo anno della mia vita, spazzarlo via con un colpo di fianchi per poter ballare felice anche da sola.
Con gli occhi puntati al cielo stellato e un peso sul cuore, ballo come se andasse tutto bene, come se in realtà non volessi altro che ritrovarmi schiacciata tra ragazzi sudaticci che ballano, come se non volessi tornare nella piccola stanza alla casa dello studente sperando di incontrare Max.

Il solito casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora