Capitolo 21

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<<Grazie per il passaggio.>> dico riconsegnandogli il casco.
Max si sfila il suo e sorride.
<<Ti sei divertita dì la verità!>> ridacchia con tanto di occhiolino.
Mi ero divertita parecchio, guidava quella moto in maniera spettacolare e sicura ma non lo avrei ammesso nemmeno sotto tortura.
Scende dalla moto e chiude i due caschi nell'apposito bauletto, sfila la chiave e cammina verso la porta a vetri della casa dello studente.
<<Resti qui?>> domando facendo finta di niente.
<<No dolcezza, devo prendere delle cose in camera poi vado via.>> risponde secco.
Reprimo un "dove vai" con tutte le mie forze, non sono mica la sua ragazza!
La signora del gabbiotto lancia la chiave a Max senza degnarlo di uno sguardo, a me sorride tirata consegnandomi la chiave con delicatezza.
<<Perché ti ha tirato la chiave quasi in faccia?>> mormoro mentre percorriamo le scale fino al secondo piano.
<<Oh, Elsa ha i suoi motivi e ti assicuro che sono più che validi.>> borbotta il mascalzone, perso in chissà quali ricordi.
Arriviamo al primo piano e mi fermo un attimo per riprendere fiato, santo cielo sono fuori allenamento!
<<Stai scherzando? Neanche due scalini riesci a fare?>> mi canzona lo stronzo.
Gli faccio la linguaccia e sto per mostrargli il mio bellissimo dito medio quando mi solleva come un sacco di patate.
Lo strillo che lancio lo avrà sentito tutta la casa, ma poco importa.
<<Mettimi giù!>>
Un paio di ragazze che scendono dal terzo piano si godono la scena e ridacchiano come delle oche.
Max mi lascia andare solo davanti la porta della mia camera, mettendomi giù con delicatezza.
<< Esibizionista!>> borbotto inserendo la chiave nella toppa, mentre apro la porta il cellulare inizia a squillare.
<<Pronto?>>
Forse avrei fatto meglio a controllare chi mi stesse chiamando...
<<Tesoro! Ero così preoccupata! Immagino stessi dormendo, ma dimmi, come è andata la festa?>> esclama mia madre, eccitata e pronta al gossip.
Lancio la borsetta sul letto e scalcio via le scarpe rimanendo a piedi nudi.
<<Mamma, tutto apposto. Mi sono svegliata due minuti fa, ti stavo giusto per richiamare...>> mento mimando con le dita una pistola e puntandola alla testa faccio finta di sparare, Max ride e si tappa la bocca troppo tardi.
<<Tesoro... ma chi c'è con te? E non dire nessuno che sono certa di aver sentito qualcuno!>>
Oh mammina...
<<Mamma, giuro, nessuno!>> tento di salvare il salvabile, ci manca solo lei ad intromettersi nella mia vita sentimentale.
<<Dolcezza vado a prendere le mie cose, torno subito.>> dice Max con un sorriso diabolico.
Ha firmato la mia condanna a morte.
Gli mostro il dito medio e vorrei tanto lasciargli qualcosa addosso!
Questa me la paga!
Le esclamazioni sorprese di mia madre mi invadono i timpani ma non l'ascolto affatto, afferro una candela e gliela tiro dietro colpendolo sul petto.
<<Che esagerata, va bene che sono d'acciaio ma era pur sempre una fottuta candela!>> si lamenta portandosi in camera la mia candela preferita, quella azzurra.
<<Tesoro della mamma! Ho sentito bene?? Un ragazzo? Chi è? È bello?>>
Mia madre continua a parlare da sola, sbatto la porta e tiro un pugno al muro.
<<Nessuno sul serio! È il mio vicino di stanza, nessuno di importante.>>
L'ultima parte la urlo volutamente per farmi sentire e infatti un pugno colpisce il muro.
Così impara.
Certo, perché comunicare così è da persone normali!
Alzo gli occhi al cielo, però è vero.
<<È un possibile spasimante?>> domanda mia madre in modalità detective.
<<No, diamine no!>> ribatto buttandomi sul letto.
<<È bello? La voce non mi sembrava male!>>
Oddio, come ne esco?
<<Mamma, facciamo così, io rispondo a questa domanda ma poi devo andare che ho tante cose da fare. Ci stai?>>
Chiudo gli occhi sapendo bene che mamma sta valutando la proposta, vorrebbe sapere tutto di Max solo perché è il primo ragazzo che mi sta intorno dopo lui.
<<Mmmmh va bene, però abbonda di dettagli eh!>> borbotta curiosa.
Col cavolo!
<<Eh no, la risposta sarà secca: o si o no.>>
Con uno sbuffo acconsente e sorrido malefica.
<<Si.>> rispondo secca.
<<Si cosa? Si è bello o si è brutto? Sei la solita antipatica!!!>> urla arrabbiata e io rido, sono proprio cattiva a volte.
<<Scusami mamma, ma tu non dovevi dirmi qualcosa?!>> affermo, ricordando le sue parole mentre ero con Giulia a fare shopping.
<<Oh tesoro, non ti sento più! Ci sentiamo più tardi!>> dice di fretta, fa anche finta che ci siano delle interferenze.
Comportarsi in questo modo non è proprio da lei, devo sapere cosa nasconde. Prima o poi cederà, basterà starle con il fiato sul collo, fare pressione e si farà sfuggire qualcosa.
Un colpo alla porta mi fa sobbalzare, troppo presa come ero a fare congetture. Apro e Max è appoggiato con la schiena allo stipite della porta, a braccia incrociate.
<<Dolcezza, mi sei mancata!>>
Sbuffo e lo spingo via, ovviamente non si sposta di un millimetro.
<<Ci siamo visti cinque minuti fa scemo!>> ribatto alzando gli occhi al cielo.
Senza dire niente entra in camera come se fosse il benvenuto, lascia lo zaino ai piedi del letto e ci si butta su.
<<Che vuoi? Non dovevi andare via tu?!>>
Lo osservo mettersi comodo, spalle e schiena sul cuscino, e sorridere.
<<Già, ma tra un po'. Perché non vieni a farmi compagnia? C'è parecchio spazio libero.>> batte una mano sullo spazietto minuscolo libero e alza un sopracciglio con fare malizioso.
Odio quando flerta, sembra quasi che sia qualcosa che ci si aspetta che faccia.
<<Smettila, lo sai che non lo farò.>>
Afferro la sedia girevole e mi ci siedo, osservandolo e chiedendomi cosa ci faccia ancora qui.
<<Sai, stare con te non è niente male, anche se stiamo in silenzio.>>
Ecco.
Prima spara cavolate e fa il marpione poi tira fuori queste frasi ad effetto che ti lasciano senza fiato.
Forse non gli era mai capitato di parlare con una ragazza senza il bisogno impellente di portarsela a letto o fare altro.
<<Però se venissi qui, con me, sarebbe dieci volte meglio.>>
Mi porto una mano sul viso, frustrata.
<<La smetti?! La smetti di prendermi in giro? Dici queste cose come se ti sentissi in dovere di dirle!>> dico acida e stufa marcia.
Max aggrotta le sopracciglia e perde il sorriso.
<<È ciò che ci si aspetta da me, è vero. Ma con te è diverso, le dico perché le penso davvero Aurora. Non sono mai stato più sincero in vita mia.>> ribatte duro con uno sguardo che non ammette repliche.
Perché insisti nel vedere qualcosa che non esiste?
Perché non voglio ricadere nei vecchi errori.
È difficile credere che un ragazzo come lui possa interessarmi ad una come me, non che mi consideri una brutta ragazza ma i nostri caratteri non sembrano compatibili.
Ma quando state insieme senti qualcosa giusto?
Si.
Non quelle stronzate delle farfalle nello stomaco, ma un emozione forte, come se un filo ci legasse e non potessi farci niente.
Però...
Però hai paura. Hai paura che Max si riveli come lui.
<<Dove sei andata?>> domanda Max riportandomi alla realtà.
È inginocchiato ai piedi della sedia e con lentezza allunga una mano per accarezzarmi i capelli scendendo fino alla guancia.
Incateno gli occhi ai suoi, stupendomi ancora una volta di quanto siano scuri.
I nostri visi sono vicinissimi, il suo sguardo cade sulle mie labbra e intravedo nella sua espressione una domanda palese e abbastanza chiara.
Concedegli una possibilità Au, dagli il permesso.
Prima che possa annuire accogliendo la sua silenziosa richiesta un cellulare inizia a squillare.
Max si ritrae velocissimo e tira fuori il cellulare dallo zaino portandolo all'orecchio.
<<Pronto?>>
Lo osservo mentre va avanti e indietro nella piccola stanza, chiude gli occhi e stringe i pugni quasi volesse tirare qualcosa fuori dalla finestra.
<<Si, si ho capito. Sto arrivando.>> dice arrabbiato.
<<Sarò lì tra dieci minuti! Perché non ti basta mai?!>> continua pronunciando l'ultima frase quasi come un ringhio.
Ascolta la risposta, stringe forte il cellulare e chiude la chiamata.
Diamine.
Si passa una mano tra i capelli e si lascia andare ad un sospiro.
<<Devo andare.>> mormora nervoso, afferra lo zaino da terra, infila la giacca e si avvia alla porta.
Completamente incredula, ancora in preda a sentimenti contrastanti reagisco a scoppio ritardato.
Lo seguo e sembra un altro Max, non so se migliore o peggiore del classico Max.
<<Buona giornata raggio di sole.>> dice lasciandomi un bacio sulla guancia, facendomi arrossire subito.
Sorride e si avvia scomparendo dalla mia visuale.
Imbambolata torno in camera e senza capire cosa sto facendo, mi affaccio alla finestra.
Max si infila il casco, accende la moto e alza il viso verso di me.
Resta a guardarmi per un paio di minuti, sollevo una mano in segno di saluto e lui ricambia con due dita.
Monta in sella e con un rombo pazzesco sfreccia via, lasciandomi sola a combattere contro me stessa ed i sentimenti che forse sto iniziando a provare per lui.

Il solito casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora