Capitolo 27

68 4 1
                                        

Scendo le scale fino al piano terra, ho bisogno di un mega caffè. L'odore di cibo è ovunque, le cucine sono piene e le risate invadono i corridoi. Incrocio una ragazza siriana e un giapponese, il nuovo arrivato. Ha difficoltà anche con l'inglese, li vedo sorridere e non so bene come comunichino, ma forse non importa.

Saluto il portiere notturno, cercando con tutte le forze di non sbirciare tra la chiavi appese alle sue spalle. Sono certa che Max non sia qui, dal nostro bacio e dalla sua fuga su due ruote non ci siamo più visti. Ho persino appoggiato l'orecchio sul muro, per capire se fosse rientrato, ma non lo avrei mai ammesso.

Inserisco le monetine, spingo il pulsante per un ginseng, la macchina lavora facendo un rumore del diavolo. La porta di vetro si spalanca, delle ragazze parlano e ridono tra loro. Con la coda dell'occhio riconosco due di loro, e spero con il tutto il cuore che non mi abbiano notata.

<<Guarda un po' chi c'è qui!>> esclama una voce irritante.
Non ce ne dice bene una, solo queste ci mancavano. Facciamoci valere!

<<Non si saluta Aurora?>> continua a stuzzicare Gioia, appoggiandosi con la schiena al muro.

<<Chi dovrei salutare? Qui non vedo nessuno.>> dico, tirando fuori il mio ginseng.

Valentina stringe la mascella, scosta una ciocca di capelli lisci dietro la schiena e sculettando mi si piazza davanti. Non hanno intenzione di lasciarmi uscire, dovrebbero incutere cosa precisamente? Paura, inquietudine? No, perché fanno solo ridere.
Questa è la volta buona che le stacchiamo le estacion!

<<Cosa ci trovi Max in te non lo capirò mai, sei pure antipatica oltre che bruttina.>> infierisce Gioia, con un ghigno cattivo. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, qua non finirà bene.

<<Levatevi dalle palle, altrimenti vi faccio male.>> dico, stringendo il bicchierino caldo. Chi si credono di essere queste qui?!

<<Volevamo solo fare due chiacchiere con te, darti dei consigli. Sai, noi conosciamo Max da più tempo, e fa sempre così. Gli piacciono le novità, ma poi si stufa e passa avanti. Sarai scaricata in tempo record, non farai eccezione nemmeno tu.>> esclama Valentina, con un sorrisetto. Le do una spallata e la supero.

<<L'invidia è una brutta bestia.>> le saluto con la manina, godendomi le loro espressioni furiose. Il portiere mima un applauso silenzioso e gli faccio l'occhiolino.

Nonostante cerchi di far finta di nulla, le parole di Valentina non mi sono indifferenti. È una mia paura, che Max stia solo giocando per poi passare ad un altra. Però, quello che ho visto nei suoi occhi sembrava sincero e sentito...
È fuggito Au. Dopo averti baciato è sparito per giorni, senza dare notizie, non è mai un buon segno questo.

Arrivata al secondo piano, mi blocco sul posto. Perdo un battito e sento la rabbia montare rapida, sono davvero un idiota. Osservo Max parlare con una ragazza bionda, vicinissimi. Lei è con le spalle al muro e lui piegato verso il suo viso. Li vedo ridacchiare, la bionda arrossisce e gli tocca il petto con un dito. Ora vomito.

Avanzo, sfoggiando un sorriso falso ma cattivo. Butto giù il ginseng con un sorso, la gola brucia e faccio una smorfia di fastidio. Max alza il viso e sgrana gli occhi, percorre la mia figura con lo sguardo e mi sento improvvisamente nuda. Indosso un pantalone della tuta e un canottiera attillata, nulla di scandaloso ma sotto la sua occhiata di fuoco vorrei coprirmi.

Infilo la chiave nella toppa ignorandolo, così come lui ha fatto con me per giorni interi. Sto per entrare in camera quando una mano mi afferra il braccio, bloccandomi sulla soglia. Non ho bisogno di girarmi per sapere che è lui.

Il solito casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora