Esco dalla mia stanza, e mi ritrovo di nuovo ad osservare quella del mio vicino. La porta è serrata, nessuno si è più visto da quella sera. Forse sarà nella sua casa a Montefiascone, perché qui non c'ha più messo piede. Max è sparito, per la seconda volta.
Una parte di me sperava di vederlo all'università, per struggermi meglio e maledermi con veemenza per essermi lasciata andare. Cosa avevo ottenuto, ridando fiducia ad una persona? Un cuore spezzato e lacrime. Dovevo seguire il detto: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Quante volte ancora dovevo ricaderci per capirlo?
Non essere così dura con te stessa, dopotutto sei una testa calda. Certe cose non le capisci proprio.
Già, completamente inetta in fatto di sentimenti e relazioni, l'avevo dimostrato ampiamente. Sospiro e scendo al piano di sotto, busso alla 64 ed aspetto. Cristiano apre la porta e sorride così tanto da abbagliarmi.
<<Sei qui finalmente!>> dice, lasciandomi entrare. Ultimamente passo sempre più tempo qui, con lui.
<<Impaziente di perdere?>> rispondo, stuzzicandolo. Mi siedo ai piedi del letto, con la schiena contro le coperte azzurre e il joystick in mano.
<<Sempre impaziente quando si tratta di te.>> borbotta, dandomi una spinta giocosa. Mi congelo sul posto, e lo guardo. I capelli biondissimi, gli occhi azzurri, il naso dritto e le labbra piene. Uno strano pensiero cominciò a formarsi nel mio cervello...
No no no no! Smettila subito!
Scuoto la testa e torno in me. Niente cavolate, basta passi falsi. Spalla a spalla giochiamo alla PlayStation per un paio d'ore, finché gli occhi non bruciano e ci stufiamo.
<<Perderai sempre contro di me Cri, non hai speranze.>> lo prendo in giro.
<<No infatti. Dalla prima volta che ti ho vista e che mi sei caduta addosso, sapevo che non avrei avuto pace.>> mormora, giocando con una ciocca dei miei capelli.
Mi irrigidisco di nuovo, combattuta sul reale significato delle sue parole. Cristiano sa che tra me e Max è finita, non ha idea del perché, ma qualcosa ha intuito. È abbastanza intelligente dall'esserci arrivato da solo. Senza dire nulla mi era stato vicino, dandomi affetto e strappandomi più di un sorriso.
<<Te l'avrò detto mille volte, è stato un incidente!>> esclamo, ricordando di come l'avevo buttato giù dalle scale. In pratica, un tentato omicidio.
<<Chi non lo vorrebbe un incidente così?>> dice, sorridendo malizioso. Dovrei provare fastidio, invece arrossisco fino alla punta dei capelli.
<<Smettila dai...>> borbotto, in imbarazzo.
<<È passato più di un mese principessa, le cose non cambieranno.>> dice, un po' duro. Ma ha ragione, Massimiliano è testardo e non tornerà sui suoi passi. Insistere ancora non ha alcun senso, eppure...
<<Lo sai come la penso Cri.>>
Lo guardo negli occhi e un po' mi ci perdo, i muscoli delle braccia sono contratti così come il viso che esprime disappunto, tristezza e anche affetto. Tanto affetto.
Cosa mi costa?
Cosa mi costa accettare l'amore che Cristiano mi sta offrendo?
So che con lui sarebbe tutto più semplice, è un bravo ragazzo, bello, serio e...<<Lo so, ma ci sotto sotto ci spero lo stesso.>> ammette, sfiorandomi una guancia con l'indice. Chiudo gli occhi, godendomi il contatto e combattendo una guerra nel mio cervello.
Se gli dai una possibilità, sarà davvero un casino enorme Aurora! Lo sai tu come lo so io! Credi che Cristiano possa cancellare definitivamente Max dal tuo cuore? Io non penso funzioni così.
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Il solito casino.
RomanceTrasferirsi in una nuova città non è mai facile, lo sa bene la diciannovenne Aurora. L'università può essere dura, soprattutto se non si conosce assolutamente nessuno. Aurora è sola, può contare solo su se stessa. Trasferirsi lontano per dimentica...