Capitolo 32

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Sento gli occhi di mezza casa dello studente addosso, tra le ragazze che mi fulminano con lo sguardo e le donne delle pulizie che sperano di sentire qualcosa per poi riportarlo alle altre. Se c'è una cosa che ho capito è che effettivamente qui dentro anche i muri hanno le orecchie. Tutti sanno tutto, o meglio, credono di sapere tutto.

In jeans e maglioncino leggero, aspetto seduta alla poltroncina, quasi salto in piedi quando Cristiano fa la sua entrata nella hall. Ha l'espressione seria, parecchio tesa in realtà, dà una rapida occhiata intorno e senza dire nulla allunga una mano per farmi alzare.

<<Ti va di fare colazione fuori?>> sussurra nel mio orecchio, rendendo il gesto molto intimo. Pessima idea.
Annuisco e lasciamo le chiavi al loro posto.

<<Ci stanno fissando come si fa con gli animali allo zoo, che problemi hanno?>> sbotto, aprendo la porta d'ingresso.

Cristiano resta in silenzio, il che è un po' strano considerando il soggetto. Entriamo nel bar poco lontano dalla casa dello studente, mezzo vuoto. Ci sediamo uno di fronte all'altro, e a malapena ci guardiamo in faccia.

<<Volevo scusarmi Aurora, ho esagerato e non so neanche cosa mi sia preso, di solito non mi comporto così. Ho perso per un attimo la testa e mi dispiace un casino.>> dice il biondo, spezzando il silenzio opprimente. Addento un cornetto alla nutella e alzo un sopracciglio.

<<Mettiamo le carte in tavola Cris, altrimenti manderemo tutto al diavolo e non voglio.>> inizio, tenendo d'occhio la sua reazione.

Il fatto è che ci ho pensato un sacco e non voglio rovinare questa specie di sintonia che c'è tra di noi, buttandoci in una relazione. Ho ancora nella testa quello stronzo di Max e non sarebbe giusto usare Cristiano come chiodo scaccia chiodo. Io non sono così e lui non se lo merita.

<<Ti ascolto.>>

<<Non sono pronta a buttarmi in qualcosa di più che non sia un amicizia.>> esclamo di slancio, sperando che la prenda bene.

<<C'entra Massimiliano vero?>> dice Cristiano, bevendo con calma il suo caffè macchiato. È calmo, come se in fondo se lo aspettasse.

<<Inutile nasconderlo ancora, si è così. E non so come sia potuto accadere Cris ma...>>

<<Basta così Au, ti prego. Se hai bisogno di tempo e di un amico puoi contare su di me, sempre.>> esclama, stringendo una mano nella sua. Quasi mi scappa una lacrima per l'emozione, non si è arrabbiato anzi...

<<Significa tanto per me Cris, sul serio.>> mormoro riconoscente.

Finiamo la colazione tra un chiacchiera e un altra, e mentre rido per una sua pessima barzelletta mi maledico ancora per aver davvero scelto la persona sbagliata per cui provare qualcosa.

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Sono passate due settimane e vorrei tanto dire che siano state tranquille ma è stato un vero inferno.
Inferno? È stato pure peggio non credi?

Sistemo la felpa sui jeans, indosso il cappellino grigio sui capelli quando sento battere una mano sulla porta. Apro e sorrido nell'incontrare gli occhi azzurri di Cristiano.

<<Andiamo?>> chiede, appoggiandosi con i gomiti all'entrata della camera. Ha i capelli biondi che gli ricadono morbidi sulla fronte e un sorriso così radioso da farmi scaldare le guance.

<<Si.>> rispondo, prendendo lo zaino dalla sedia. Chiudo la finestra e ci dirigiamo al piano inferiore.

Incontriamo un bel po' di persone, tutte che si dirigono all'università o in aula studio. Ci fissano apertamente, ancora non si sono stancati a quanto pare...

Guardo il biondo al mio fianco, così bello e indifferente nella sua felpa verde da farmi stare più tranquilla. In questi quattordici giorni non mi aveva lasciata sola un attimo, abbiamo preso a frequentarci con costanza. Andavamo a lezione insieme, pranzavamo e cenavamo insieme, studiavamo insieme, facevamo passeggiate insieme e siamo andati spessi al cinema insieme.

Sia chiaro, non era successo assolutamente nulla tra di noi. Cristiano era stato di parola, non ci aveva provato nemmeno una volta e il nostro rapporto stava crescendo a vista d'occhio. Ci piacevano le stesse cose e andavamo molto d'accordo, era l'amico perfetto al momento perfetto.

Ma come ogni cosa, c'erano stati, e tutt'ora persistevano, dei lati negativi. Se da un lato io e Cris c'eravamo avvicinati tantissimo, dall'altro io e Max non ci siamo più parlarti. Non mi salutava neanche più, era come se non ci fossimo mai conosciuti, mi aveva completamente cancellata.

Non dormiva nella sua camera, non si presentava a lezione e quando c'era mi ignorava. Era chiaro che non avesse alcun interesse nei miei confronti, ma allora perché non mi davo per vinta? Perché una parte del mio cuore insisteva nel tenersi stretto il ricordo del tempo passato insieme?

Per non parlare poi dei pettegolezzi nati nella casa dello studente...
Secondo leggende metropolitane ero incinta di due gemelli, avevo abortito minimo tre volte e Cristiano era diventato gay per disperazione. Insomma, se ne dicevano di tutti i colori.

<<Tesoro! Caffè?>> esclama Giulia, dandomi un bacio sulla guancia. Annuisco, parecchio distratta.

Camminiamo fino alle macchinette, e mentre siamo in fila i miei si fermano su una figura imponente. È più bello di quanto ricordassi, il cuore batte più veloce e quasi si ferma quando noto il suo braccio sulle spalle di Marta.
Non ci vuole un genio a capire che stanno insieme, quindi mettiamoci un enorme pietra sopra sorella.

<<Ehi, Au mi stai ascoltando?>> dice Giulia, toccandomi un braccio.

Cristiano segue il mio sguardo, serra la mascella e di riflesso mi spinge contro il suo corpo come a volermi difendere dal dolore. Peccato che non serva a nulla. Max mi guarda per una frazione di secondo prima di scoppiare a ridere per qualcosa detta da Marta.

<<Vedrai, passerà principessa. Lui non merita il tuo dispiacere e soprattutto non merita il tuo affetto.>> mormora Cris nel mio orecchio.

Giulia continua a rincoglionirci di parole, sulle prossime uscite e sulle feste. Mentre andiamo a lezione non faccio neanche finta di seguirla nei suoi discorsi, annuisco a vuoto e basta. E si, ultimamente sono proprio una pessima amica.

Spazio autrice:
Scusate l'assenza ma è un periodo un po' stressante questo, in più abbiamo un capitolo di passaggio in cui succede poco e niente. Il prossimo sarà decisamente più movimentato 💕 fatemi sapere cosa ne pensate 💜

Il solito casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora