Father || Harry Styles

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«Vado a fare la spesa!» urlò Harry dal soggiorno. Alzai gli occhi al cielo e continuai a sfogliare la home di facebook, ero tremendamente annoiata.

«Okay!» gli risposi. Nessuno dei miei amici era online per chattare un po' e questo mi dispiaceva, non li sentivo un po'. Poi una notifica apparì sullo schermo, dai messaggi.
Controllai e notai che era Gemma, la mia cara zietta appena scoperta, così aprii la chat con un sorriso stampato in volto.

Da Gemma:
Chi sei?

Da Darcy:
Piacere, sono tua nipote :)

Attesi una risposta ma non arrivò. Che fossi stata troppo diretta? Forse avrei dovuto spiegarle con calma chi fossi e non spaventarla così, mi chiesi però perché avrei dovuto spaventarla, insomma... Harry le aveva detto che esisteva, no? Era sua sorella, perché non avrebbe dovuto dirglielo?

Scossi la testa e continuai a scorrere le varie immagini finché una non prese la mia completa attenzione. Era una foto postata da Violet, una ragazza odiosa e cosa più importante: troia.
Era nella piscina di casa sua visto che poteva permettersela, ma la cosa che mi colpì fu vedere Cameron, Nash e Mona con lei sorridenti e felici. Mi venne un colpo al cuore... Mi avevano sostituito?

Andai a leggere i commenti.
Violet: Miglior pomeriggio di sempre, ragazzi siete stupendi.
Mona: È stato fantastico!! La tua piscina è sempre la migliore Violet ;).
Violet: Ahahaha, vi voglio bene.

Cos'era cambiato da quando me n'ero andata? Quattro giorni fa? Prima eravamo tutti d'accordo suo fatto che fosse troia e adesso andava in piscina con lei?
Entrai rapidamente nella nostra chat di gruppo e scrissi.

Da Darcy:
Hey ragazzi, novità?

Mi mangiucchiai le unghie aspettando un qualsiasi loro segnale, ero sicura che ci fosse una spiegazione logica a tutto questo, non potevano avermi rimpiazzata così.

Da Cameron:
Hey!! Qui va tutto alla grande, niente novità, tutto uguale :).

Un singhiozzo lasciò involontariamente le mie labbra. Era vero allora, mi avevano rimpiazzata e non avevano neanche il coraggio di dirmelo in faccia. Alcune lacrime iniziarono a scendere lungo le guance offuscandomi la vista.

Da Darcy:
Vorrei esser lì con voi.

Da Mona:
Anche noi lo vorremmo.

Da Cameron:
Come vanno le cose con tuo padre?

Da Darcy:
Scusate ma devo andare.

Chiusi la chat e lasciai il computer sul comodino, mi rannicchiai sotto le coperte e sprofondai la faccia nel cuscino. Stavo esagerando, magari gli mancavo veramente e quel pomeriggio è stato un semplice svago... Sì, probabilmente era così.