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«Secondo me non è così che si mette» mormorò Mona con le sopracciglia aggrottate.

«Neanche per me» concordai.

«Allora così» con una mossa Nash tirò di più la cravatta stringendola troppo al collo. «Oddio, non respiro, aiuto» balbettò diventando rosso in viso, mi avvicinai subito per slegare il complicato nodo che aveva fatto e lo liberai in modo che potesse tornare a respirare. «Grazie»

«Di niente, non vorrei mai vedere il mio ragazzo morto... Provando a legare una cravatta» lo sfottei dandogli un buffetto sulla guancia, in cambio mi fece la linguaccia.

«A mia discolpa posso dire che è veramente difficile»

«Sì» Mona gli diede uno schiaffo dietro la testa. «A mia discolpa posso dire la tua testa era invitante per la mia mano» alzò le spalle allo sguardo esterefatto del biondino.

«Cam?» chiesi guardandomi intorno. «Dov'è finito? Tra mezz'ora dobbiamo andare!» urlai esasperata alzando al cielo le braccia.

«Spiegaci perché dobbiamo venire pure noi» sbuffò Mona sedendosi sul mio letto, beh, nostro per il momento visto che dorme con me.

«Zia Gemma è super nervosa e sa già che Niall farà qualche cavolata quindi ha invitato anche noi alla cena per tenere a controllo sia i nonni che Niall» spiegai spostando i capelli di lato. «Non sarà difficile» alzai le spalle.

«Beh-»

«Ragazzi! Niall ci chiede se sappiamo come legare una cravatta» la voce di Cameron bloccò Mona e fece tirare un sospiro di sollievo a Nash.

«Almeno non sono l'unico che non sa fare il nodo»

**
«Salve, siamo in nove» disse nonna Anne non appena entrammo nel ristorante. Diedi un'occhiata generale al locale e sospirai soddisfatta, non era né troppo elegante né troppo informale, quindi il mio vestito si adattava alla perfezione.
Di fianco a me Gemma teneva a braccetto Niall cercando di fingere il miglior sorriso possibile.

«Prego, da questa parte» il cameriere fece un cenno con la testa e ci invitò a seguirlo fino a raggiungere un tavolo. Mona era leggermente occupata a chattare con qualcuno al cellulare e io già sapevo di chi si trattasse. Cameron era ancora abbastanza intimidito da mia zia e cercava di tenersi a debita distanza, io e Nash ci tenevamo per mano sotto lo sguardo omicida di mio padre e poi i nonni, che sembravano ignari di tutto, stavano tranquillamente l'uno vicino all'altra sorridendo.

«Su ragazzi, sedetevi pure» disse la nonna sedendosi, feci per sedermi dall'altra parte del tavolo ma Gemma mi prese per il braccio e avvicinò il suo viso al mio orecchio.

«Siediti vicino a mamma»

«Cosa?» chiesi di rimando a bassa voce.

«Non ci sto vicina a quella vipera succhia coppie» si lamentò. «Mettiti tra di noi»

«Mi devi una settimana in più di vacanza» le puntai il dito contro vedendola spalancare gli occhi.

«Una settimana? No, facciamo 3 giorni»

«6» sentenziai.

«5»

«14»

«Oh mio dio no»

«Va bene dai, 7 giorni e non ne parliamo più» allungai la mano e lei la strinse felice.

«Affare fatto» disse per poi realizzare e spalancare la bocca. «Piccola truffatrice che non sei altro» mormorò. «Ah, come si vede che sei una Styles» disse fiera facendomi cenno di sedermi di fianco a nonna.

Father || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora