14- Capitolo bonus

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Nash's pov

Chiusi la chiamata con Darcy e mi sentii subito pesante, come se avessi una roccia sul petto. Passai svariate volte la mano tra i capelli dopo aver tolto il cappello e sospirai.

Stava andando tutto male.

Il nostro gruppo di amici si stava sciogliendo e da quanto avevo capito dalla chiamata con Darcy, lei voleva restare lì. Con suo padre. 

Era strano dirlo, mi ero sempre abituato a sentirla borbottare la notte cose su di lui, quando, prima di addormentarsi parlava a bassa voce. Era una delle tante piccole cose che avevo notato di lei.
Poteva sembrare strano, ma da tempo ormai non la guardavo più solo come un'amica. A farmi aprire gli occhi era stato Cameron, che non tutte le sue statistiche e i suoi paroloni da genio, mi fece notare alcuni comportamenti nei suoi confronti che con altre persone non avevo.

«Nash!» la voce di mia sorella, Bridget, mi fece voltare di scatto. Lei era dall'altra parte della mia camera che mi guardava sorridente mentre si faceva le sue solite codine con gli elastici colorati. «C'è Ashley alla porta!» esclamò con entusiasmo nella voce.

«Cosa ci fa lei qui?» chiesi confuso, non capivo il motivo della sua visita. Ultimamente tendeva a nascondersi dagli sguardi degli altri, stava sempre a casa con quell'uomo. Non lo conoscevo, l'avevo visto per caso passando davanti a casa loro.

Lei e il tizio stavano chiacchierando sul balcone, e fin lì tutto normale, finché non si baciarono. Lì capii che Ashley aveva ignorato sua figlia.

«Boo» alzò le spalle e se ne andò saltellando contenta.

Sbuffai e mi alzai dal letto per poi andare verso l'entrata. La porta era aperta e Ashley stava in piedi sulla soglia mentre passava ripetutamente un fazzoletto sotto gli occhi per cercare di togliere la matita sbavata.
Aspetta. Aveva pianto?

«Ashley, che succede?» chiesi avvicinandomi a lei e facendole cenno di entrare. Lei mi sorrise malinconica prima di scoppiare a piangere di nuovo.
Rimasi lì fermo a guardarla.
Cosa si aspettava da me?

«Mamma al momento non è in casa, ma se vuoi puoi aspettarla qui...»

«Grazie» singhiozzò andando a sedersi sul divano, la seguii ancora confuso.

Cos'era successo? Che il suo nuovo fidanzato l'avesse lasciata?
«Ehm... Scusa se te lo chiedo, ma cosa è successo?»

«È Darcy» mormorò con voce rotta e mi irrigidii.

«Le è successo qualcosa?» domandai subito, l'avevo appena sentita. Come poteva esserle successo qualcosa in appena 20 minuti?

«Oh no» sorrise. «È che non vuole più starmi a sentire. Credo che suo padre non sia un così bravo papà come pensa»

Corrugai la fronte. «In che senso? L'ultima volta che l'ho sentita mi ha detto di avere un buon rapporto con lui» dissi. L'aveva addirittura chiamato papà e Darcy non era una ragazza che perdonava facilmente.

«Lo so, è per questo. Lui le sta facendo una specie di lavaggio del cervello!» gesticolò animatamente. «Le compra tutto quello che vuole per farsi amare e in cambio le dice di starmi lontana, ne sono sicura» disse duramente l'ultima parte. Aveva ancora gli occhi lucidi ma il suo sguardo era serio e arrabbiato.

«Perché dovrebbe?»

«Perché vuole la mia Darcy! Si è affezionato troppo! Pensa che le ha detto un mio segreto che solo lui sapeva, solo perché sapeva che dopo lei mi avrebbe odiata» pignucolò come una bambina. Cavolo, non l'avevo mai vista sotto questo aspetto, sembrava terrorizzata.

Father || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora