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Ormai era passato metà luglio, chi l'avrebbe mai detto? Il tempo stava passando velocemente e io non me ne stavo neanche accorgendo e senza volerlo avevo già passato più di mezza estate. Ma quel giorno la cosa più importante era che i miei amici sarebbero tornai in California e non li avrei rivisti per un po' di tempo.
Così decisi di passare l'intero giorno con loro.

Dopo aver fatto colazione chiamai Laura e gli altri dicendo loro che ci saremmo visti al parco, volevo fare in modo che quell'ultimo giorno fosse indimenticabile.

«Ok ragazzi, vestitevi velocemente e andiamo!» urlacchiai entusiasta saltellando sul mio letto.

«Parli facile, non devi cercare di chiudere una valigia piena tu» sbuffò Mona. «In cambio però ho ritrovato il mio vecchio piercing» mi mostrò l'orecchino che aveva all'ombelico e mi venne un brivido. Come faceva a sopportare quella cosa?

«Ok, voi come siete messi?» chiesi ai ragazzi.

«Penso di dover mettere qualcosa nello zaino per diminuire il peso della valigia, poi potrei spostare le magliette e gli altri oggetti leggeri da questa parte all'interno in modo che i calcoli del peso coincidano diventando-»

«Molto interessante» lo interruppi con un sorriso. «Tu Nash?»

Non ricevendo risposta mi girai verso il mio ragazzo che in quel momento stava saltando letteralmente sulla sua valigia cercando di chiuderla. «Ci sono quasi!»

**

«Ed eccoci arrivati al parco!» annunuciai una volta raggiunta l'entrata. «Scommetto che ci divertiremo tantissimo!»

«A me bastava un riposino» mormorò Mona seguendomi, l'avevo convinta a farsi la coda e per questo era arrabbiata. Lei odiava raccogliere i suoi capelli, beh non potevo darle torto, erano stupendi.

«Ho invitato alcuni miei amici, vedrete che sono simpatici»

«Non quanto noi» Nash mi avvicinò a lui tenendomi da un fianco. «Non è vero?»

«Quanto sei modesto» lo presi in giro togliendomi dalla sua presa per arrufargli i capelli. «Ma sì, voi siete i migliori» gli lasciai un bacio sulla guancia per poi saltellare verso il punto d'incontro dove avremmo trovato gli altri.

«Eccoli! Sono arrivati gli americani!» Ashton indicò me e il mio gruppo avvicinandosi sorridente. Scossi la testa raggiungendoli.

«Hey ragazzi, come va?» chiesi per poi andare ad abbracciare Laura che stava smanettando con il cellulare.

«Bene, finalmente conosciamo qualcuno nuovo» ridacchiò il riccio. «Piacere, io sono Ashton» si presentò agli altri.

«Io sono Jack!» mi prese un colpo quando sentii la voce dell'altro alla mia destra, non l'avevo neanche visto. «Anch'io sono americano!»

Li lasciai alle loro presentazioni e mi girai verso Laura. «Selena e Hayley stanno tardando un po', devono recuperare la rete e la palla a casa della zia di Hayley» spiegò la mia amica sbuffando. «E Ariana farà mezz'ora di ritardo perché sta facendo visita a suo fratello»

«Tranquilla» ridacchiai. «Non è una cosa grave, abbiamo tempo»

«Avevi detto che è il loro ultimo giorno qui e sai quanto sono esigente» avevo sempre pensato al fatto che Laura sarebbe l'ottima sostituta di Gemma in un futuro, non erano molto diverse alla fine.

«Non fa niente, l'importante è divertirsi» alzai le spalle guardando i miei amici parlare con i nuovi arrivati.

«Va bene» passò una mano tra i capelli. «Eccole!» Esclamò ad un certo punto andando incontro alle due che stavano correndo per raggiungerci. Selena teneva in mano la palla e Hayley aveva un borsone, sospirai e mi augurai di riuscire a passare una bella giornata.

Father || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora