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Entrai nell'ufficio di Gemma subito dietro di lei e potei subito ammirare l'arredamento stupendo della stanza, le pareti erano di un blu acceso e il pavimento era ricoperto da una moquette bianca. Una scrivania sempre bianca era posizionata davanti alla finestra più grande della stanza mentre dei divanetti neri erano messi vicino ad una piccola libreria.

Harry era seduto lì e appena ci vide entrare si alzò di scatto lasciando un sospiro di sollievo. Sembrava che avesse appena finito una maratona da come espirava e insiparava.
«Eccoti» mi guardò.

«Eccomi» gli feci il verso. «Mi piace troppo questo palazzo» risi passando le mani sul vestito che stavo indossando. Lui corrugò la fronte ma non disse niente, piuttosto si girò verso Gemma e sforzò un sorriso.

«Mi dispiace se ha fatto qualcosa, è molto vivace» si scusò con lei, ma questa lo interruppe con una grossa risata.

«Dispiacerti? E per cosa? È stata strepitosa e devi ammettere che questo vestito sta meglio a lei che a Laura» mi diede una pacca e andò a sedersi alla sua scrivania. «E poi già l'adoro, è la nipotina che ho sempre voluto »

«Grazie, troppi complimenti » risi sedendosi su una sedia di fronte a lei, Harry mi seguì sorridendo e scuotendo la testa.

«Tuo padre mi deve un favore per averlo perdonato, insomma, non ne sapevo nulla fino ad adesso»

«Non fa niente» la interruppi agitando una mano in aria come se fosse una cosa da poco.

«Peccato, in questi 15 anni avrei potuto farti molti regali» sogghignò mandandomi una sfrecciatina. Chiusi la bocca all'istante e guardai Harry.

«Dovevi dirglielo prima»

«Lasciamo stare » chiuse il discorso lui e si sistemò meglio sulla sedia.
«Piuttosto, cosa volevi dirci di importante Gemma?» chiese.

«Prima di tutto» gli diede uno schiaffetto quando provò a mettere i piedi sul tavolo. «Volevo incontrare dal vivo la mia dolce e amata nipotina» mi sorrise. «Poi vedendo alcune sue foto sui social ho pensato:
Perché non farla lavorare qui?» chiese come se fosse una cosa da niente.

«Cosa?» la mia voce salì di un'ottava e dovetti tossire subito dopo. Mi voleva assumere? Per cosa? Per fare le foto? Mi sarebbe piaciuto, adoravo fare le foto e magari potevo anche guadagnare qualche soldo per me.
«Figo»

«Già» annuì lei in accordo. «Ci avevo pensato subito appena ti avevo vista su facebook e adesso che ti vedo dal vivo con questo vestito posso dire con assoluta certezza che ti voglio nella mia rivista» sorrise, uno di quei sorrisi a cui era difficile dire di no. Chiunque si sarebbe sciolto a quella visione.

«Mi piacerebbe» dissi entusiasta. «Chissà che bello!»

Harry tossì per fare capire la sua presenza. «Scusami Gemma, ma Darcy è qui solo per l'estate e non penso che lei voglia passarla a lavorare »
Beh, non aveva tutti i torti. Però la maggior parte del tempo mi annoiavo, quindi preferivo lavorare.

«Lo so, infatti ho pensato a fare solo qualche settimana al mese, non so, due? Due settimane al mese » prese un foglio da una cartelletta e lo posò davanti a noi. «Mi serve solo la vostra firma» ci passò la penna.

«Non so...» Harry sembrava seriamente preoccupato, forse pensava che fosse troppo stressante per me o magari voleva passare più tempo con me. Che cosa dolce.
Solo che mi sarebbe veramente piaciuto provare a lavorare lì, anche se avevo solo quindici anni.

«Io firmo» presi in mano la penna e firmai con un piccolo scarabocchio del mio nome e cognome prima di passare il tutto a mio padre che dopo un altro sospiro si decise a firmare anche lui.

Father || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora