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Leggete nota a fine capitolo, è molto importante. Buona lettura e scusate l'attesa

«Papà svegliati!» urlai iniziando a saltare sul suo letto. «Svegliaaaa! Devi alzarti dal letto!»

«Darcy, lasciami riposare» rispose Harry girandosi di lato. «Oggi non abbiamo niente da fare, perché non possiamo dormire per una volta?»

Feci il broncio e mi avvicinai a lui. «Sveglia» mormorai iniziando a toccargli la guancia. «Voglio andare a salutare la mamma e Nash prima che partano» ma lui non dava segni di vita. Sbuffai e avvicinai la mia bocca al suo orecchio. «Harry Edward Styles! Se non ti svegli entro 5 minuti dirò a Gemma di venire a tirarti su!» urlai a gran voce facendolo alzare di scatto.

«Cristo, credo di aver appena perso dieci anni d'udito» posò la mano sull'orecchio con una smorfia dipinta sul viso.

«Buongiorno anche a te, cosa? Vuoi accompagnarmi all'aeroporto? Ma grazie! Non dovevi!» mi alzai da letto. «Tra venti minuti all'uscita»

**
«Muoviti, muoviti» continuai a spronarlo, dio, mancava poco alle 11:30 e l'aereo partiva a mezzogiorno. Perché gli avevo permesso di fare colazione?

«Darcy» mi riprese.

«Dai! L'aereo partirà e io devo salutarli!» continuai.

«Darcy, il semaforo è rosso» rispose. Ah, portai lo sguardo sul semaforo e in effetti aveva ragione, era rosso. Sospirai, ero così nervosa.

Quando finalmente ripartì iniziai a contare i minuti che mancavano alla partenza di quell'aereo. Solo quando parcheggiò mi risvegliai dal mio trance e mi tolsi di corsa la cintura di sicurezza.

Scendemmo dall'auto ed entrammo nell'aeroporto, continuavo a guardarmi freneticamente intorno. Dove possono essere? Sono le 11:40.

Corsi velocemente tra la folla mentre Harry mi seguiva cercando di non perdermi di vista, cercavo una chioma bionda o semplicemente una donna che somigliasse a mia madre.

«Per il volo Londra-San Francisco recarsi verso i controlli» parlò la voce metallica. I controlli, sapevo dove dirigermi.

Con uno scatto presi papà per la mano e lo trascinai con me, non sapevo se stavo andando nella direzione giusta, ma i cartelli che stavo seguendo mi dicevano di continuare ad andare avanti.

Sapevo che se avessero superato i controlli, non sarei riuscita più a raggiungerli.

Dopo poco vidi la fila per passare sotto il metal detector. La prima cosa che notai fu la valigia di Nash, era verde con sopra il suo nome ricamato.
«Nash!» urlai avvicinandomi.

Lui sentì e si girò nella mia direzione sgranando gli occhi. Lasciai Harry e gli andai incontro per poi stringerlo in un abbraccio. «Darcy, sei venuta» mormorò incredulo.

«Certo, idiota. Non potevo farti partire senza dirti quello che provo davvero e senza essermi scusata» sentivo gli occhi pizzicare sia dalla felicità che dal nervosismo ma decisi di non pensarci.

«In che senso?» posò le mani sulle mie spalle e mi allontanò leggermente per potermi guardare meglio negli occhi.

«Io non avrei dovuto urlarti contro, mi dispiace. Non meritavi quelle parole da parte mia, soprattutto visto che mi sei sempre stato accanto e non come Cam e Mona che mi hanno praticamente lasciata nel dimenticatoio e-» mi fermai cercando di respirare. I miei polmoni imploravano di avere aria.

Father || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora