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«No!» urlai di nuovo. «No! Non ci torno a casa! Mettitelo in testa, chiaro?!»

«Non alzare con me la voce, signorina!» urlò anche lei appoggiandosi al tavolino con entrambe le mani.

Eravamo faccia a faccia, non riuscivo a capire chi fosse la più arrabbiata tra le due. Entrambe nella stessa posizione.
«Non ti sto alzando la voce, ti sto solo dicendo che io a casa non ci torno» ripetei scandendo bene le parole.

«E io ti sto dicendo che a casa ci torni eccome» dirignò i denti corrugando la fronte. «E sai cosa? Ti metterò anche in punizione fino ai 18 anni per questa tua mancanza di rispetto!»

«Stiamo parlando dello stesso rispetto che hai usato per mentirmi?!» alzai la voce allargando le braccia guardandola con occhi di fuoco.

Harry e Nash erano seduti l'uno di fianco all'altro sul divano mentre ci fissavano a scatti, come in una partita di tennis. Lo sguardo saettava da una all'altra. Risposta contro risposta. Solo Niall era riuscito a salvarsi correndo via appena aveva visto mia madre sulla soglia.

All'inizio parlammo come persone civili, ma quando menzionò il fatto di voler riportarmi a casa perché Harry aveva una cattiva influenza su di me, beh, il mio buon senso mi aveva abbandonata.

«Non ti ho mentito! Te l'avrei detto una volta tornata!» spiegò gesticolando.

«Intanto mi hai mandata qui solo per poter restare con lui, non è così?! Bene, io ci resto qua» incrociai le braccia al petto mettendomi seduta sul divano e accavallando le gambe fingendomi grande.

«Non essere ridicola, sei solo una ragazzina. Per di più sotto la mia tutela, quindi decido io per te!» anche lei si sedette sulla poltroncina di fronte a me. Ci scambiammo diversi sguardi omicidi, nessuna delle due aveva intenzione di distogliere lo sguardo.

«Harry è mio padre, ha la tua stessa capacità di scegliere per me» ribattei chiudendo le mie magni in due pugni.

«Harry non ha la tua tutela visto che non è stato presente. Adesso acoltami bene, fai le valigie. Ti lascio un giorno e poi ti riporto a casa dovessi trascinrt-» venne bloccata.

«Scusa se ti interrompo Ashley» Harry aveva le sopracciglia corrugate e la mascella serrata. «Ma questa faccenda si può risolvere facilmente con gli assistenti sociali» chiarì facendo impallidire mia madre.

«C-cosa vuoi dire?»

«Che posso ottenere anch'io la tutela. Se Darcy vuole restare qui, tu non sei nessuno per vietarglielo» in quel momento volevo battere le mani. Sì papà, fatti sentire!

«Tu!» gli puntò il dito contro alzandosi di scatto. «Non l'hai cresciuta! Sono stata io a fare un sacco di sacrifici per lei! Tu! Non puoi portarmela via! È mia figlia, cazzo!»

«È anche mia figlia!» questa volta fu Harry ad alzarsi in piedi. «E se tu mi avessi permesso di avvicinarmi a lei anni fa, stai certa che avrei anch'io la sua custodia!» urlò lasciandomi spiazzata.

Guardai Nash, anche il sul sguardo confuso come il mio, stavamo pensando la stessa cosa. In che senso:"se tu mi avessi permesso di avvicinarmi a lei anni fa"?

«Io sono la sua vera tutrice. La conosco meglio di tutti, guarda» prese la sua borsa che aveva precedentemente poggiato per terra. «Qui ho: le sue pastiglie anti allergeniche, qui ho le sue caramelle preferite che so che ama mangiare dopo i pasti, qui ho i trucchi che so che mi chiederà per truccarsi, ho una marea di elastici in caso volesse legarsi i capelli e ho i suoi assorbenti in caso di necessità!» poggiò tutto sul tavolino facendomi arrossire.

Merda mamma, questo suona inquietante. Finché non notai le caramelle gommose alla frutta, le mie preferite! Allungai una mano cercando di prendere il pacchetto ma la mia mano venne schiaffeggiata da Nash che mi rivolse uno sguardo irritato.

Alzai le spalle rimettendomi composta contro lo schienale aspettando la risposta di Harry che stava per metà sorridendo.

«Penso che Darcy sia abbastanza cresciuta per portarsi dietro da sola tutte queste cose. Questo dimostra solo quanto tu sia ossessiva nei suoi confronti e penso che Darcy sia abbastanza cresciuta per scegliere con chi stare» sorrise compiaciuto. Mia madre d'altro canto stava ribollendo dalla rabbia.

«È solo una bambina!»

«Hey!» corrugai la fronte ricevendo uno sguardo d'avvertimento da entrambi. «Continuate pure» mormorai alzando gli occhi al cielo.

Presi Nash per il polso e lo trascinai con me in camera mia, tanto i due erano talmente occupati nel loro battibecco che non se n'erano accorti.
«Che stai facendo?» chiese una volta che chiusi la porta alle mie spalle.

«Mi hanno stufata le loro urla» alzai le spalle. «Ora aiutami a trovare il mio telefono»

Lui annuì ancora confuso e iniziammo a setacciare la mia camera, non si trovava da nessuna parte. Dove cacchio l'avevo lasciato?
«Non c'è»

«Prova a chiamarmi» gli risposi sedendomi sul letto. Lui tirò fuori il suo cellulare della tasca dei pantaloni e compose velocemente il mio numero.
La mia suoneria mi fece sobbalzare facendomi capire che... Mi ero seduta sul mio telefono. Mi morsi l'interno guancia prendendolo.

«Cosa vuoi fare?»

«Chiamare qualcuno che ci aiuti» dissi con fare ovvio.

«Tipo?»

«Tipo gli assistenti sociali»

**

«Dopo aver esaminato attentamente il seguente caso siamo giunti ad una conclusione» disse la donna.

Dopo la mia chiamata un'assistente si era presentata a casa nostra invitandoci a seguirla nel loro ufficio, avevamo raccontato tutto quello che era successo e la donna, dopo aver parlato della questione con altri suoi colleghi ci aveva chiesto di ascoltarla.

«Siamo d'accordo sul fatto che la ragazzina debba essere tenuta sotto la custodia di solo un genitori» sia Harry che Ashley annuirono. Io ero nella sedia in mezzo a loro.
«E siamo più che d'accordo a dare la scelta alla ragazzina» la signora mi diede un'occhiata e io rabbrividii quando entrambi i miei genitori mi guardarono.

«Mi scusi» m'intromisi io. «Come può solo pensare che io possa scegliere tra i miei genitori?» domandai corrugando la fronte. Io amavo entrambi, come potevo scegliere?

«Per questo ti aiuteremo noi» mi sorrise comprensiva facendomi sospirare. «Abbiamo deciso che Darcy passerà un giorno con sua madre e uno con suo padre in compagnia di un assistente in modo da poter decidere chi sia meglio per lei»

Annuii, non era una cattiva idea. «Domani vorremmo esaminare la sua giornata in compagnia della madre»

Mamma sorrise felice, probabilmente pensava di essere la migliore. Alzai gli occhi al cielo e poco dopo uscimmo dalla stanza.
«Darcy, vieni a dormire a casa del cugino di Nash» mi sorrise accarezzandomi i capelli. Da quando questa dolcezza? Fino a qualche ora prima ci stavamo urlando contro.

«Prima vado a salutare papà» borbottai prima di stringere Harry in un caloro abbraccio.

«Ci vediamo tra due giorni» mi sorrise dandomi un buffetto sulla guancia.

«Sì, puoi chiamare la zietta e dirle che mancherò al lavoro?» chiesi e lui annuì. «Allora ciao papà» gli lasciai un bacio sulla guancia e tornai da mia madre.

«Vedrai che domani ci divertiremo un mondo»
Se lo dici tu mamma.

#SPAZIOME

Hey, sono tornataaa pronta a continuare e finire questa storia :p
Nel prossimo capitolo succederanno cose ehehehehe, se avete altre idee su quello che vi ho chiesti nel capitolo precedente, potete ancora rispondere qui :)

Lasciate una stellina e un commentino se il capitolo vi è piaciuto

Bye, milly-reny

Father || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora