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«Oops?» chiusi gli occhi aspettando l'urlo di mia madre che ormai era rossa sia dalla rabbia che dall'imbarazzo.
Di fianco a me Nash sembrava essersi pietrificato.

«Non possiamo parlarne?» chiese mamma cercando di mantenere la calma, cosa molto strana da parte sua. Calum annuì dandole ragione e io spalancai gli occhi. Chi è questa donna e cosa ne ha fatto di mamma?

«Non c'è niente da discutere! Questi due avranno non solo una multa, ma anche una bella denuncia!» ribadì il grassone, corrugai la fronte sperando che una qualsiasi divinità scendesse in terra e mi aiutasse, forse non era stata una buona idea dopo tutto.

«Non potremmo semplicemente pagarle i danni? Sono solo dei ragazzini, lei non ha mai combinato niente da giovane?» chiese mia madre provando a far ragionare l'uomo che in quel momento si stava grattando il mento riflettendo sul da farsi.

«Potrei anche farlo» annuì e sentii subito un senso di sollievo farsi largo dentro di me. «Ma dovrete pagare per tutto il cibo mangiato e per i danni provocatomi» ghignò malignamente facendomi deglutire.

«Quanto?» chiesi ricevendo uno sguardo da tutti, che c'è? Non posso chiedere quanto dovrò pagare?

«Sono 120£ per il cibo e altri 100 per lesione personale»

«Non sarò brava in matematica, ma 220£ non sono un po' troppi soldi?» domandai e il direttore sembrò infastidito dal mio intervento.

«Zitta Darcy, hai già fatto troppo per oggi» mi sussurrò all'orecchio freddamente prima di continuare. «Dove vado a prenderli 220£ ora?»

Sospirai passando una mano tra i capelli, era un brutto pasticcio. Non avevo tutti quei soldi, neanche con il mio lavoro, forse potevo chiedere a Harry visto che sembrava essere molto benestante ma mi sentivo male a chiederglielo.
«So io dove prenderli, ma dovrei fare una chiamata» spiegai ad alta voce.

«Vi do dieci minuti» rispose l'uomo tornando in cucina con i suoi uomini della sicurezza.

Presi velocemente il telefono e iniziai a cercare tra i miei contatti. «Sei sicura di quello che stai facendo?» chiese Nash con voce alquanto spaventata.

«Shh, sono Darcy, io trovo sempre una soluzione» lo zittii e quando si allontanò sospirai. «O almeno ci provo»

Chiamai l'unica persona che in quel momento poteva aiutarmi.
**

«Qui ci sono 220£ sterline per i vari danni e qui altri 60 per fare in modo che la storia rimanga tra noi» gli fece l'occhiolino Gemma firmando l'assegno e porgendolo al grassone.

«La ringrazio, lei sì che è una brava donna» la elogiò il direttore e zia ridacchiò sotto voce. «Mi chiedevo, domani sera è occupata?» chiese lui facendomi venire quasi un conato di vomito.

«Non esco con uomini... Come dire? Molto più anziani di me» parlò lei con una smorfia di disgusto dipinto sul viso. «In oltre non credo che lei stia molto simpatico a mia nipote, quindi no» disse seccamente per poi girarsi verso di me e sorridermi.

«Grazie zietta, sei la migliore!» l'abbracciai.

«Ovviamente sono la migliore, non c'è dubbio» mi riprese abbracciandomi, poi si avvicinò al mio orecchio e sussurrò. «Poi però mi devi far conoscere quel ragazzo così figo»

«Chi? Nash?» mi spaventai. «Zia! Ha la mia stessa età!» quasi urlai spalancando gli occhi. Non si doveva neanche avvicinare a Nash!

«Ma non il biondino!» rise. «Quello è tutto tuo» mi fece l'occhiolino e io arrossii ma prima che potessi parlare lei mi precedette. «Parlo del ragazzo orientale con la pelle abbronzata»

Father || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora