Harry era rincasato lasciandomi sola per il resto della giornata, stavo arricciando le ciocche dei capelli con l'apposito affare. Avevo indossato una gonna a vita alta ed un top bianco, incrociato sul petto, e delle scarpe con una suola rialzata. Ero carina.
Erano passate le ventidue e di Harry non c'era traccia, pensai si fosse dimenticato ma dopo qualche attimo bussò alla porta, mi issai dal divano raggiungendo quest'ultima dopo aver indossato la giacca e preso la pochette.Spalancai la porta e boccheggiai quando mi accorsi della sua figura avvolta in un completo blu scuro, la camicia bianca era stranamente abbottonata fino al collo e mi meravigliai. I capelli erano tirati indietro da qualche gel magico, era fantastico.
«Sto tanto male?» domandò, scossi immediatamente la testa, altroché.
«Assomiglio ad un pinguino. » ridacchiai quando posò le mani lungo ai fianchi camminando goffamente.Mi avvicinai alla sua vettura, stavolta aveva preso l'Audi. Ero tesa, avevo paura che succedesse qualcosa ad entrambi, che avrebbero provato ad allontanarci o peggio ancora. Ero sicura ci fosse stata anche Madley e questo provocò in me una certa rabbia, fissai il suo profilo concentrato a guidare, volevo sapere cosa passasse in quella testolina riccioluta.
«A cosa pensi?» sollecitai poggiando la mano tremante sulla sua coscia, si voltò all'istante ma continuò a prestare attenzione sulla strada.
«Forse è il caso che tu tenga questa.» mugugnò, non capii cosa dovessi tenere fin quando non aprii il cruscotto estraendo una pistola di piccolo calibro. Spalancai la mascella afferrando titubante quell'oggetto. La rigirai tra le mani ripassando il contorno della scritta rugers, non sapevo nemmeno sparare.
«Ma io non-» iniziai ma venni interrotta dalla sua voce profonda, «Tienila nascosta, non devi usarla. Solo in caso d'emergenza, okay?» annuii incerta, dove dovevo metterla?
«Dove devo metterla?» chiesi ingenuamente, mi guardò di sfuggita.
«Nelle mutande.» mi affogai con la mia stessa saliva tossendo rumorosamente, sarebbe sicuramente caduta e se partisse un colpo? Oh mio dio.
«Ma potrebbe cadere..» mormorai imbarazzata, indicò il sedile posteriore con una mano dove giaceva una cinta con l'apposito contenitore per essa. Sospirai di sollievo ma mi irrigidii nuovamente quando la macchina frenò parcheggiando in un luogo appartato.
«Vieni qui, te la sistemo io.» accorse in mio aiuto quando le miei mani si muovevano impacciate mentre provavo ad allacciare la cinta alla cieca, alzai di poco la gonna mentre sentivo i suoi occhi fissare il lato B che era messo in bella mostra. Arrossii avidamente quando le sue dita sfiorarono le fossette sul fondo della mia spina dorsale, chiuse la cintura ed introdussi l'arma in esso.
«È carica?» volli una conferma che presto arrivò, «Ce l'hai anche tu?» chiesi quando prese la mia mano allontanandosi dalla vettura. Sentivo il cuore in gola, come se potesse squarciare la gabbia toracica e volare via.
«Si» replicò in un monosillabo, «hai paura?» reclamò tracciando dei cerchi immaginari sul dorso, la sua mano rugosa sulla mia liscia mi tranquillizzò almeno un po'.
«Mentirei se ti dicessi no.» confessai mentre si bloccò sui suoi passi, abbassai il capo fissando la punta delle mie scarpe eleganti. Le sue dita fredde alzarono il mento restando ancora sulla mia guancia, incastrai il verde dei miei occhi nei suoi del medesimo colore.
«Ci sono io, tranquilla. » sussurrò sulle mie labbra, ci credetti per davvero, «Non succederà niente.» continuò cercando di convincere prima sé stesso e poi me.
«Stammi vicino. » mormorai sul suo collo stringendolo ancora un po' prima di entrare nella casa dove si sarebbe tenuta la festa. Stringevo la mano di Harry in un modo disperato, attraversammo il corridoio che ci divideva dal resto delle persone che chiacchieravano serene tra di loro. Se non avessi una pistola posata sul ventre avrei giurato che fosse solo una semplice festicciola tra ragazzi, niente di più.
Ma sapevo che non era così, avevo un cattivo presentimento da quello stesso pomeriggio ma non accennai nemmeno una parola a riguardo con Harry, non volevo pressarlo ancora di più di quanto non lo fosse.
Avevo avvistato anche Deven da lontano e rabbrividii quando i suoi occhi fissavano i miei in modo malizioso, il riccio poggiò una mano sulla vita trascinandomi su un divano, si sedette e mi accomodai sulle sue ginocchia ma non riuscivo a rilassarmi.
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Dress code [IN REVISIONE]
FanfictionCindy Moore ventenne di Northwich che viaggia spesso dal paese in cui vive diretta a Londra per lavoro, non crede più nelle sue emozioni ed è sfiduciata verso il sesso opposto. Harry Styles, ventitreenne di Northwich figlio della proprietaria più g...