21. Desideri espressi e Cindy alla seconda.

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«Nessun desiderio è dato senza il potere di farlo esaudire.»

«Che cosa hai espresso?» mi chiese con un espressione infantile sul viso.

«Se te lo dico  non si avvera.» ribattei rabbrividendo dal freddo, sobbalzò quando il motore di un automobile ruppe il silenzio che si era venuto a creare scattando sull'attenti.

Seguii i suoi movimenti alzandomi dal letto erbaceo che avevamo creato, camminai al suo fianco e quando udii le foglie venire schiacciate causando un rumore fastidioso per quel momento, iniziai a pronunciare le mie ultime parole pregando un dio per non morire in un campo di grano, isolata dal mondo.

Harry notò la mia esitazione nell'avvicinarmi alla fonte del rumore e mi strattonò leggermente afferrando il mio polso tra le sue grandi mani, un suv era parcheggiato tra le spighe che torreggiavano l'intera area circostante.

«C'è qualcuno all'interno.» tirai il tessuto della giacca spronando il riccio ad indietreggiare, «Lo so, e so anche di chi si tratta.» sbuffò aprendo la portiera dell'automobile.

«Niall fottuto Horan.» la faccia del biondo era a pochi centimetri da una ragazza altrettanto bionda, la luce che emanava l'automobile mi permise di vedere i tratti di Niall e mi ricordai di chi fosse: lavorava anche lui per Anne e l'avevo visto qualche mese prima ad un evento.

«Oh, ciao Harry.» disse affannato, i capelli erano scompigliati a causa delle dita affusolate della ragazza che qualche istante prima erano atterrate in quest'ultimi.

«Lei è Cindy.» indicò la bionda che adesso salutava nella nostra direzione, le labbra di Harry erano schiuse e i suoi occhi meravigliati probabilmente per la bellezza.

«Piacere» esclamò con troppo entusiamo nella mia direzione «tu sei?», continuò porgendomi la sua mano che afferrai con una lieve presa

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«Piacere» esclamò con troppo entusiamo nella mia direzione «tu sei?», continuò porgendomi la sua mano che afferrai con una lieve presa.

«Io sono Cindy.» la confusione era presente sul suo volto quando udii le parole, scoppiai a ridere quando mi accorsi della casualità che mi era capitata.

«Cindy alla seconda.» sibilò beffardamente riportando l'attenzione dei due ragazzi ,che si erano allontanati, su di noi.

«Già», ridacchiai, «sei arrivata da poco qui? Non ti ho mai vista.» continuai, annuì puntando i suoi occhioni azzurri nei miei.

«Sì, abito alle spalle della Bollington Ave.»

«Davvero?», esclamai incredula, «io abito proprio lì!»

«Ti trovo davvero simpatica, dovremmo uscire insieme.» mi lasciò il suo numero di cellulare, e le promisi di chiamarla presto per fare una passeggiata insieme.

«Cindy.» ci girammo all'unisono, era Harry che mi faceva cenno di avvicinarmi ai due, «andiamo?» continuò e mi accorsi che le prime luci dell'alba erano alte nel cielo e uno sbadiglio interruppe i miei pensieri costringendomi ad annuire, salutai  sventolando la mano Cindy e Niall che ritornarono nella vettura a riprendere qualsiasi costa stessero facendo prima del nostro arrivo.

Dress code [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora