CAPITOLO 4

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CAPITOLO 4

LYA POV’S
Come ogni mattina la sveglia inizia a rompere le scatole, mai una volta in cui posso dormire in santa pace, così, con mio sommo dispiacere sono costretta a alzarmi dal mio comodo letto 《Lya svegliati!》e come sempre le urla di mia madre si sentono fino alla mia camera, sbuffo annoiata e prima che le salti in mente di venire qua prendo i vestiti e mi vado a fare una doccia.
Oggi mi vesto con dei pantaloncini in jeans a vita alta, top fucsia, cardigan lungo fino alle ginocchia e dei stivaletti neri con il tacco grosso. Mi trucco come al mio solito e sono pronta per andare a scuola, o quasi. Scendo le scale e vado in cucina, rubo dalle mani di mio fratello una fetta di pane tostato 《Che strano pensavo di avere del pane in mano》 alza un sopracciglio guardando la sua mano ormai vuota 《Scusa fratellino ma sono di fretta》 in quell'istante nostro padre entra in cucina 《Ciao figlioli》 ci saluta sedendosi alla sua sedia 《Ciao, ci vediamo dopo》 saluto tutti con un bacio volante e esco di casa. Oggi voglio andare a scuola con la mia bambina, così prendo il mio casco nero con le fiamme, salgo sulla mia Kawasaki e l'accendo. Il rombo del motore mi risveglia del tutto. Faccio rombare un altro po’ il motore e poi parto in direzione della scuola. Amo la velocità.
Al mio arrivo a scuola tutti si girano sentendo il rumore della mia moto, c’è chi è rimasto sorpreso, c’è chi è rimasto estasiato e chi è rimasto indifferente, essendo abituato. Ma la reazione più bella in assoluto è quella di Alexander, occhi fuori sgranati al massimo e mascella che se potesse avrebbe già toccato il terreno 《Lya sempre al centro dell’attenzione?》chiede la mia migliore amica affiancandomi, non l'ho neppure vista arrivare 《Lo sai che mi piacciono le entrate a effetto》 alzo le spalle non curante 《Hai visto la faccia dei nuovi? Ma soprattutto quella di Alex?》lo indica con un cenno della testa, noto che il ragazzo mi sta ancora fissando 《Ahahah si ho visto》 ci mettiamo a ridere, poi mi viene un'idea 《Che ne dici? Lo facciamo arrabbiare un po'?》chiedo divertita dal mio stesso pensiero 《Cosa? No! Non contare su di me》 si tira indietro, alzo gli occhi al cielo, è sempre la solita, Luna dovrebbe svagarsi un po' 《Che pallosa che sei》 nel mentre stavamo parlando siamo arrivate in prossimità di Alex e dei suoi amici 《Alex chiudi la bocca altrimenti ti entrano le mosche》 lo prendo in giro, lo supero con una spallata.
Mi sento prendere per il polso e girarmi, mi ritrovo addosso al petto scolpito di Alex 《Non ti conviene farmi arrabbiare Lya》 stringe ancora di più la presa sul mio polso, i suoi occhi diventano per qualche secondo rossi ma devo essermelo immaginato 《Sennò? Cosa mi farai?》lo sfido guardandolo fisso negli occhi 《Non ti conviene scoprirlo》 la sua presa è forte, il polso mi fa malissimo ma io non devo mostrare il dolore, non devo mostrare il mio essere fragile, me lo sono ripromessa 《Sei tu che non ti conviene giocare con me Alexander Vladimir》 pronuncio il suo nome completo per fargli capire il concetto, lui sorpreso lascia, finalmente aggiungo, il mio polso 《Luna andiamo》 mi allontano da quei ragazzi il più in fretta possibile, non posso stare un altro minuto in più vicino a loro 《Lya secondo me dovresti stare più attenta》 mi dice Luna cercando di stare al mio passo 《Non m'importa, non mi lascio mettere i piedi in testa da un bell'imbusto come lui》 entro in classe, la prof non è ancora arrivata, mi siedo a peso morto sulla mia sedia, ho i nervi a stelle.
Poco dopo entrano Alex e i suoi amici insieme alla professoressa Visconti 《Ragazzi la lezione è iniziata… silenzio!》e con queste parole dà inizio a un'altra noiosa lezione. Prendo carta e penna e inizio a scrivere. O almeno quello era l'intento, ma il polso mi fa male e adesso che ci penso meglio è il polso che Alex mi ha stretto prima, così senza farmi vedere da nessuno tiro su la manica del cardigan e do uno sguardo al polso. Per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.
Ho un livido enorme a forma di dita, ma che razza di forza ha questo ragazzo? 《Cazzo》 mi lascio fuggire, subito copro il livido con la manica 《Signorina Martini ha detto qualcosa?》《No prof, continui pure la lezione》 sorrido in modo falso, così la Visconti continua a parlare e io lancio uno sguardo al mio vicino di banco. I suoi occhi sono sgranati e guardano un punto fisso del banco, non dico una parola e continuo a seguire questa lezione.

ALEX POV’S

Quando questa mattina l'ho vista scendere da quella fantastica moto sono rimasto subito colpito dalla sua bellezza innaturale. Questa ragazza mi farà impazzire, ne sono sicuro 《Cazzo》 sento alla mia sinistra, lancio uno sguardo alla mia vicina di banco e noto che si sta guardando il polso destro 《Signorina Martini ha detto qualcosa?》le chiede con voce annoiata la Visconti, forse infastidita dell’interruzione 《No prof, continui pure la lezione》 sorride, ma sono sicuro che quello sia un sorrido falso, in quell'attimo di distrazione riesco a guardare il suo polso. Ha un livido enorme, e la cosa che mi spaventa di più è che sono stato io a procurarglielo, mi sento un mostro. Ho visto che lei mi ha guardato ma io ho lo sguardo fisso sul banco, non dice una parola e continua a seguire la lezione.
L'ho osservata per tutto il tempo della lezione, ogni volta che scrive fa delle piccole smorfie di dolore, però cerca sempre di nasconderle, come se non volesse far vedere alle altre persone la sua sofferenza. Ma perché quando le ho stretto il polso stamattina non mi ha detto che le stavo facendo male? È questa la domanda che mi sto ponendo da quando ho visto quel maledetto livido.
La campanella suona, segnando così la fine della lezione e l'inizio della pausa pranzo. La prima a uscire dalla classe è Lya, seguita subito dalla sua amica 《Fratellino cosa ti assilla?》《È vero, per tutta la mattina non hai fatto altro che stare con la testa tra le nuvole》 aggiunge Nick 《Le ho fatto un livido》 confesso abbassando lo sguardo, mi vergogno molto di questa cosa, Nick e mia sorella mi guardano confusi 《Stamattina quando ho preso Lya per il polso…》 inizio 《Si?》alle volte il loro sincronismo fa paura 《Non ho controllato la mia forza e le ho procurato un livido》 usciamo dalla classe e ci incamminiamo per il corridoio, diretti in mensa sperando che non succedano altri imprevisti, Nick mi dà delle pacche sulle spalle per confortarmi 《Stai tranquillo, vedrai che ti perdonerà e tornerete a prendervi a parole come già fate》 lui riesce sempre a tirarmi su con il morale, è mio fratello oltre che essere il mio migliore amico.
Stiamo girando l'angolo del corridoio quando Luna viene correndo verso di noi 《Alex! Grazie al cielo ti ho trovato! Ti prego devi fermarla!》quasi urla 《Luna calmati! Cos’è successo?》chiede mia sorella aiutandola a riprendere fiato, deve aver fatto una bella corsa se ha tutto questo fiatone 《Fiona…provocato…Lya…aiutala!》《Cosa?》chiedo non riuscendo a capire, ho solo capito il nome della mia bellissima compagna di banco 《Fiona ha provocato Lya dicendo una cosa che non avrebbe mai dovuto dire. E Lya ha reagito male. Ti prego aiutala! Lei ha bisogno di te! So che è strano ma tra voi c’è un forte legame, lo sento, e so che solo tu puoi aiutarla》 solo a sentire il nome di Lya scatto sull'attenti 《Dov’è?》chiedo agitato, devo arrivare da lei il prima possibile 《È ancora in mensa》 non aspetto altro e corro più che posso verso la mensa.


LYA POV’S

La mensa della scuola è un ampio salone con tavoli circolari messi a casaccio, il cibo poi è una schifezza, non è neanche degno di essere chiamato così.
Io e Luna siamo sedute al nostro tavolo quando Fiona e le sue cagnoline, il trio delle troie della scuola, vengono da noi, sicuramente per importunarci. Anche lei ha paura di me ma questo non la ferma a prendermi in giro e a farmi arrabbiare 《Guarda guarda chi abbiamo qua》 dice con quella fastidiosissima voce da oca 《Guarda invece chi abbiamo davanti a noi… tre cagne in calore》 le prendo in giro, tutta la mensa si mette a ridere 《Senti un po' stronzetta… in questa scuola tu non vali niente》 questa non si stanca mai di ripetere le stesse cose 《Preferisco non valere niente che essere una canna come te》 continuo a mangiare tranquilla, odio le persone che si credono superiori agli altri 《Dimmi un po'… come sta Daniel?》a quel nome mi congelo, in tutta la mensa non vola una mosca, non doveva nominarlo. Non doveva proprio, Daniel è un tasto che nemmeno i miei genitori osano toccare 《TU!》ringhio, lei smette di ridere con le sue amiche, mi alzo e mi metto davanti a lei, la prendo per i capelli 《NON DOVEVI NOMINARLO!》Fiona ha iniziato a tremare ma non mi importa, adesso deve solo pagarla, nessuno lo può nominare 《Lya calmati!》tenta di farmi ragionare Luna 《Zitta!》le urlo contro, tutti i ragazzi in mensa si sono ammutoliti e hanno iniziato a tremare, lo sento 《Lya ti prego basta, non lo nomino più ma lasciami》 mi prega Fiona 《Prima mi prendi in giro dandomi della troia, nomini Daniel e poi chiedi perdono?》la guardo con disgusto, noto che Luna non è più al mio fianco, penso sia uscita a cercare aiuto.
Mollo la presa dal capelli di questa stronza 《Secondo me lui è morto solo per colpa tua》 questa è la goccia che fa traboccare il vaso, in un attimo la prendo per il collo e la sbatto su un tavolo 《Ripetilo se hai il coraggio》 la sfido 《È tutta colpa tua se lui è morto》 non ci vedo più dalla rabbia, le prendo il braccio e lo porto dietro la schiena e le spezzo l'osso, lei urla di dolore ma non voglio fermarmi, le afferro la testa e la faccio inginocchiare 《Implorami di fermarmi》 la minaccio, sento gli occhi bruciare come due fuochi 《Ti prego fermati》 si mette a piangere, ma non mi può importare 《Stai piangendo? Ahahah》 inizio a ridere, da fuori posso sembrare una psicopatica ma dentro sto morendo, proprio come è morto lui 《Sc-scusa》 non ho tempo di fare niente, mi sento prendere da dietro e una mano posarsi sui miei occhi 《Lya basta così》 questa voce 《Alex》 dico sorpresa, mollo la presa su Fiona, stranamente tra le sue braccia mi sento bene, riesco a rilassarmi come non mi è mai successo 《È tutto ok… andiamo via》 mi trascina fuori dalla mensa.
Arriviamo in giardino, non mi ha mai mollato e per questo gliene sono grata, se lo avesse fatto sarei crollata.
Ci sediamo sull'erba, la mia schiena è appoggiata al suo petto 《Adesso sei al sicuro》 mi sussurra tra i miei capelli, mi rilasso, i miei muscoli in automatico si rilassano 《Grazie》 dico d’impulso. Lui mi stringe tra le sue braccia, nascondo la testa tra il suo collo e la spalla, inspiro il suo profumo, menta e dopobarba, il più buono che abbia mai sentito 《Vuoi tornare dentro?》chiede con dolcezza, ma siamo sicuri che questo ragazzo sia lo stesso di stamattina? 《No! Voglio andare via》 mi alzo e mi dirigo verso l’uscita di scuola 《Non vai da nessuna parte senza di me》 《Te lo puoi scordare che verrai con me》 lo guardo storto, lui fa un sorrisetto furbo 《Sicura?》chiede 《Al 100%》 dico sicura di me 《Allora facciamo una sfida》 io non so dire di no alle sfide 《Chi vince dovrà fare tutto quello che dice l'altro per 24 ore》 continuo io 《Perfetto! Facciamo chi arriva per primo al boschetto?》chiede per conferma, annuisco 《Ci sto! Niente trucchi o scorciatoie》 ci stringiamo la mano, non mi sono mai accorta che il suo corpo fosse così freddo 《Pronta?》annuisco 《Tre… due… uno… VIA!》iniziamo a correre.
Devo vincere questa sfida.

LEGAME DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora