CAPITOLO 41

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CAPITOLO 41

 
LYA POV’S
 
I mesi sono volati.
Dopo le nozze io e Alex siamo partiti per la luna di miele e udite udite la nostra destinazione era…Hawaii.
È stata la miglior “vacanza” della mia vita. Le Hawaii sono stupende! Il mare cristallino e la sabbi bianca hanno fatto da contorno alla nostra piccola fuga d’amore.
I mesi sono volati. Manca poco alla scadenza del parto. La mia pancia è enorme, sembro un cocomero che cammina, che poi cammina è un modo di dire visto che sembro un pinguino quando mi muovo.
Alex e la mia famiglia in questi mesi non mi hanno fatto mancare nulla. Il mio uomo ha accontentato le mie voglie più strane anche alle ore più improponibili, è un marito perfetto. Alle volte mi sveglio nel cuore della notte con la voglia di fragole e lui anche se intontito mi accontenta sempre.
Ok credo di star facendo uscire di testa tutti quanti con i miei sbalzi d’umore, ma ehi cosa posso farci? Sono incinta. Bella scusa eh?
《Lya tesoro tutto bene?》chiede mia madre, ritorno al presente. In questo momento sono con i miei genitori e con le ragazze in salotto; Crystal e Luna giocano a scacchi, mio padre sta facendo il giro dei canali alla TV, io e mia madre invece stiamo leggendo delle riviste. Gli altri tre scemi? Beh sono andati a giocare a calcetto, si compreso il vecchietto, per staccare un po’ la spina. Secondo me è perché non mi sopportano più ma dettagli 《Si tranquilla mamma, mi ero perso nei miei pensieri》dico tranquillizzandola, in questi mesi lei è stata un tantino opprimente, saltava per ogni minima cosa e ammetto che non ne posso più 《Tesoro per favore smettila di scattare per ogni piccola cosa》 interviene stufo mio padre continuando a cambiare canale 《Papà mi hai letto nel pensiero》 dico, vedo che fa un sorrisetto che però svanisce appena vede lo sguardo assassino di sua moglie 《Scusate se mi preoccupo per mia figlia che potrebbe partorire da un momento all’altro》si difende nervosa mia madre, la solita esagerata, prendo un cuscino dal divano e glielo lancio prendendola in faccia, cacchio che mira che ho 《Ma smettila》lei mi guarda sorpresa, non se l’aspettava, tutti scoppiamo a ridere per la faccia che ha fatto.
Dolore.
Un dolore al ventre mi fa subito smettere di ridere. Dio che male.
Mi piego leggermente, mi scappa un gemito. Porto una mano alla parte bassa del ventre.
Mia madre, nel momento in cui si accorge del mio stato, viene subito al mio fianco 《Lya! Cos’hai tesoro?》porta una mani sulla schiena iniziando a farmi dei leggeri movimenti, non riesco a parlare, sembra che la mia pelle venga strappata 《Mio figlio vuole uscire》 riesco a dire nel dolore.
Caos. Ecco cos’hanno scatenato le mie parole.
Mio padre scatta in piedi e mi prende in braccio, non riuscivo più a stare in piedi e come se non bastasse sto piangendo; Crystal e Luna tentano subito di chiamare i ragazzi ma loro non rispondono. A che cazzo gli servono i telefoni se poi non rispondono neanche? Deficienti.
《Dobbiamo portarla in ospedale》 dice mio padre tenendomi tra le sue forti braccia, mi scappa un urlo e stringo la sua maglia a pugno, cazzo che male 《Non c’è tempo! Portala nella prima stanza libera che trovi…ci penserò io a far partorire mia figlia》dice mia madre sbrigativa 《Ma cara...》tenta di protestare mio padre ma si blocca appena sente il mio urlo  di dolore 《Vi prego tirato fuori》 gemo, cazzo fa malissimo.
Mio padre mi porta subito nella prima camera che trova e mi fa stendere sul letto 《Fai dei respiri profondi》lo ascolto e inizio a fare dei respiri profondi. Ammazzo Alexander, questo è poco ma sicuro. Dalla porta vedo entrare Crystal 《Sono riuscita a rintracciare il medico di famiglia, sta correndo qua…tra poco dovrebbe arrivare》 mi informa, è agitata, dovrei essere io quella agitata non loro cacchio, annuisco poi butto la testa all’indietro e urlo, cazzo un'altra contrazione 《Dove cazzo è Alexander?》ringhio tra le lacrime, stringo le lenzuola a ogni contrazione.
In quel momento entrano mia madre che ha in mano degli asciugamani caldi e Luna che ha in mano una bacinella d’acqua calda 《Sono riuscita a parlare con James…stanno arrivando》mi informa quest’ultima 《Giuro che appena è finito questo inferno lo uccido quel disgraziato》dico, ok sono la rabbia e il dolore che parlano per me in questo momento, amo troppo mio marito per ucciderlo.
Mia madre si avvicina a me e mi fa stendere meglio sul letto, mi apre le gambe e ci appoggia sopra un lenzuolo per coprirle 《Adesso tutti fuori!》spintona mio padre fuori dalla stanza, chiude la porta e torna subito da me, la guardo sofferente 《Mamma non voglio partorire senza Alex》dico tra le lacrime. Voglio mio marito con me. Non ce la posso fare, fa malissimo.
Mi asciuga la fronte con un panno umido 《Stai tranquilla appena arriva lo faccio entrare》annuisco e stringo i denti.
Se Alex non arriva entro un minuto giuro che lo ammazzo con le mie stesse mani, me ne frego che sia la mia anima gemella 《Mamma ti prego fallo uscire》 sono disperata, lei mi guarda comprensiva e mi sciupa un’altra volta il sudore dalla fronte. Controlla com’è la dilatazione e poi sorride 《Direi che sei pronta. Quando te la senti…spingi ok?》annuisco in fretta, dopo pochi secondi sento un’altra contrazione, allora stringo e denti e spingo 《Bravissima tesoro. Spingi》 spingo un’altra volta.
Urlo.
La porta si apre con un tondo. Vedo entrare due persone. Ho la vista sfocata quindi non riesco a distinguere chi sono.
Una delle due persone si va a mettere al posto di mia madre, lei dopo avermi guardata commossa esce dalla stanza. L’altra persona si siede, invece, in parte a me e mi stringe la mano.
Riconosco questo calore.
《Alex sei arrivato》dico stanca, non ce la faccio più, lui mi asciuga il sudore e poi mi lascia un bacio sulla fronte 《Si amore…sono qua》stringo i denti e spingo un’altra volta, forza bambino mio vieni fuori che mamma non ce la fa più 《Vedo la testa signora, spinga!》devo dedurre che il signore sia il dottore che Crystal ha chiamato prima.
Urlo e spingo.
Stringo la mano di Alex, lui fa una smorfia di dolore ma non accenna a allontanare il contatto delle nostre mani 《Continua così piccola…stai andando benissimo》 mi accarezza i capelli.
 
Dopo circa un’ora e mezza di urla, strilli, dolore insopportabile e sudore, mi sono sentita svuotata come. Crollo esausta sul materasso.
Solo allora sento il piango di un neonato. Del mio bambino.
Alzo lo sguardo verso il dottore e vedo che tiene tra le braccia un fagottino, ci sorride e poi mi posa tra le braccia quel piccolo fagottino 《Complimenti…è un maschietto!》prendo tra le dita la sua piccola manina, non faccio ora a metabolizzare la cosa che le lacrime mi scorrono come fiumi in piena. Guardo Alex. È incantato da questa piccola creatura. Sta piangendo anche lui.
《Ciao piccolino》sussurro piano, stanca, lo porto più vicino a me e lascio un bacio sulla sua piccola testa, è una creatura così piccola e fragile 《Sei stata bravissima amore mio》Alex mi bacia la fronte, sorrido, sono stanchissima, ma questa fatica la rifarei volentieri altre cento volte se questo è il risultato 《Ora prenderò il bambino e lo laverò così lei nel frattempo potrà riposare》no, non voglio lasciare mio figlio 《Tranquilla piccola, appena ti svegli troverai nostro figlio vicino a te》dice Alex. Nostro figlio, suona così bene.
Tentenna un po’ ma con fatica do il mio bambino al dottore, lui esce subito dalla stanza lasciando me e mio marito da soli, quest’ultimo senza dire una parola mi prende in braccio e mi porta in bagno. Riempie la vasca e mi spoglia.
Mi immerge nell’acqua calda e poi mi aiuta a lavarmi, assaporo ogni tocco delle sue mani sul mio corpo, sono così leggere. Senza che me ne accorga mi addormento.
 
Al mio risveglio mi ritrovo in camera mia e di mio marito.
Mi guardo intorno e vedo che c’è tutta la mia famiglia. Vedo Alexander con in braccio nostro figlio, è davanti a mia madre che ha gli occhi lucidi, sorrido, non cambierà mai questa donna.
Ho sempre immaginato Alex con in braccio nostro figlio ma non potevo immaginare che fosse così perfetto 《Lya》mio fratello James si accorge che mi sono svegliata, grazie fratellino hai rovinato la mia entrata in scena.
Alex si gira e sorride, viene subito da me e si siede anche lui sul letto, mi sistemo appoggiando la schiena alla tastiera del letto. Mio marito mette il bambino tra le mie braccia e poi mi stringe a se, accarezzo le manine di quella piccola creatura. Non esiste creatura più bella, me ne sono innamorata,  non ha ancora aperto gli occhi ma sono sicura che saranno belli come quelli del padre 《Avete già deciso il nome?》chiede mia cognata, Alex scuote la testa. È vero, non abbiamo deciso il nome in questi mesi ma io so già quale nome dare a mio figlio.
È il nome della persona che ha dato la sua vita per salvare la mia, il nome dell’angelo protettore della famiglia.
《Daniel》dico guardando mio figlio. Cala il silenzio.
Guardo la mia famiglia, mamma sta piangendo e papà si sta trattenendo dal farlo, vi prego non piangere altrimenti scoppio a piangere anch’io 《È perfetto》dice mia madre commossa. Sorrido.
Guardo Alex al mio fianco, mi lascia un bacio a stampo e poi sorride 《Daniel Alexander》guarda suo figlio, annuisco e poi lascio un leggero bacio sulla manina del mio bambino. È così piccolo.
Rimaniamo a parlare un’altra oretta. Poi tutti se ne vanno lasciandoci soli.
Intanto che Alexander è a fare la doccia attacco Daniel al seno, la sua manina si appoggia al mio petto e sembra intenzionato a non muoverla. Seguo con il dito il suo profilo e sorrido.
Quando Alex esce dal bagno Daniel ha finito di mangiare, suo padre lo prende in braccio e lo culla, riesce a farlo addormentare subito. Lo mette su una culla in legno scuro, non l’avevo notata prima, ero troppo intenta a guardare mio figlio per accorgermi di qualcosa.
Alex lascia un bacio sulla fronte a Daniel e poi viene a stendersi vicino a me.
Mi stringo a lui 《Ti amo》dico, lui mi bacia 《Ti amo anch’io piccola》poggio la testa sul suo petto nudo e chiudo gli occhi, lui mi lascia un bacio sui capelli e poi mi accarezza il braccio.
Sotto le sue carezze mi addormento finalmente completa.
Ho la mia famiglia. Ho mio marito, l’uomo che amo con anima e corpo. E adesso ho il mio bambino.
Adesso posso dire che sono finalmente completa.

LEGAME DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora