CAPITOLO 15

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CAPITOLO 15

 
LYA POV’S
 
Piano piano apro gli occhi. Mi trovo ancora in camera di Alex. Ricordo tutto di ieri sera, ricordo di quando ha bevuto il mio sangue e mi stava iniziando a fare male ma non ho voluto fermarlo. Mi sono fidata di lui. Sapevo che si sarebbe fermato e che non mi avrebbe ucciso.
Porto una mano al collo, sento due piccoli fori e la zona circostante mi fa ancora un po' male 《Finalmente ti sei svegliata》 giro la testa e vedo il mio bel vampiro seduto su una poltrona che mi guarda, si alza e con passo silenzioso viene a sedersi vicino a me, con fatica mi metto a sedere e lui mi aiuta, mi sento ancora un po' debole 《Grazie》 dico 《Mi dispiace così tanto》 abbassa lo sguardo, non deve sentirsi in colpa per una decisione che ho preso io 《Alex non sentirti in colpa》 gli prendo la mano 《Lya il tuo sangue era…è così buono che non sono riuscito a controllarmi. Ci mancava poco e ti avrei prosciugato》 stringe le mani a pugno, gli faccio sciogliere i pugni legando tra di loro le nostre mani 《Ma non è successo! Ti sei fermato Alex! Sei riuscito a controllarti e a non uccidermi. Io mi sono fidata di te. Ieri sera, quando mi hai detto che avevi sete del mio sangue, sarei potuta uscire da quella porta e correre via. Ma non l'ho fatto! Non l'ho fatto perché mi sono fidata di te, sapevo che ti saresti controllato》 mi avvicino a lui, per tutto il mio discorso il suo sguardo è stato rivolto alle coperte del letto, ha paura di guardarmi negli occhi. Gli prendo il mento e lo alzo così da poter allacciare i nostri sguardi. I suoi pieni di paura e i miei inteneriti dal suo comportamento 《Oh Alex》 lo abbraccio di slancio 《Ti prego perdonami》 dice con voce strozzata, mi stacco per guardarlo e vedo che delle lacrime gli rigano le guance, gliele asciugo subito 《Basta piangere! Dov’è finito il vampiro stronzo, pervertito e megalomane che conosco io?》si mette a ridere e io non posso che unirmi alla sua risata 《Sono sempre io…solo che quando si tratta di te divento un'altra persona. Mi hai cambiato Lya》 sorrido 《Come ti senti?》chiede accarezzando la mia guancia 《Stanca però mi rimetterò presto》 gli faccio l'occhiolino 《Ti ho portato da mangiare, hai già saltato la colazione e il pranzo, quindi ho pensato che quando ti saresti svegliata avresti avuto fame》 prende un vassoio e me lo mette sulle gambe, gli lascio un bacio sulla guancia 《Grazie vampiretto》 lui sorride, dopo di che inizio a mangiare sotto il suo sguardo attento.
 
È mattina. Alexander è andato nell’ufficio di suo padre a lavorare, io invece sono ancora a letto, quel vampiro mi ha obbligato a rimanere a letto, mentre se fosse stato per me in questo momento sarei in giro per la villa.
Sbuffo e spengo la TV, non c’è niente d’interessante. Guardo fuori dalla finestra e vedo che fuori c’è il sole; così decido di alzarmi e andare in giro, non mi importa se non riacquistato a pieno le mie energie…ho bisogno di uscire. Prendo l’intimo e i vestiti che gentilmente mi ha prestato Crystal e vado in bagno a farmi una doccia. Passo una buona mezz’ora dentro al box doccia, esco, mi asciugo e metto l'intimo nero. Crystal mi ha prestato dei jeans stretti a vita alta e una felpa nera con la scritta “I'm a Queen" in bianco, metto le All Star e poi, finalmente, esco da quella stanza. Stavo per impazzire.
Piano piano arrivo in giardino, per la precisione arrivo al gazebo: questo è tutto in legno con delle piccole rose rosse incise. Mi siedo sulla panca e chiudo gli occhi, lo faccio spesso quando mi devo rilassare; l'aria muove i miei capelli portando un dolce profumo di fiori, è così rilassante stare qua senza persone che rompono le scatole.
Ma la tranquillità che ho non dura molto. Mi accorgo troppo tardi che un pugnale è diretto verso di me.
Un dolore lancinante mi fa aprire gli occhi di scatto, guardo la spalla e vedo un pugnale conficcato. La spalla sanguina. Stringo i denti per sopportare il dolore ma la lama sembra bruciare e non riesco a reprimere un grido di dolore, cerco di togliere il pugnale ma non ci riesco, non riesco a muovere le braccia.
In un attimo vedo arrivare Alex, Dracula, Crystal e Nick, noto che insieme a loro ci sono anche Luna e mio fratello che appena mi vedono con la spalla in questo stato sgranano gli occhi 《Lya cos’è successo?》chiede Dracula, suo figlio appena mi ha visto si è paralizzato, i suoi occhi per qualche secondo sono diventati rossi ma poi sono tornati due pozzi di oscurità 《Non lo so! Ero venuta in giardino per prendere una boccata d'aria. Mi stavo rilassando quando a un certo punto ho sentito un dolore lancinante alla spalla》 dico a fatica, non c’è la fatto più, la lama brucia sempre di più e il dolore è insopportabile 《Forse qualcuno si è introdotto alla villa》 dice Nick, il vecchietto annuisce in accordo con lui 《Voglio che la villa sia controllata da cima in fondo! Dovete trovare chi è stato!》ordina a una guardia che solo adesso noto, questa annuisce e poi corre dentro.
Prima ancora che qualcun altro possa dire altro urlo e mi inginocchio a terra, sento la spalla pulsare 《Lya!》urla Crystal correndo da me, Alexander è ancora fermo, perché non di muove? Perché non mi aiuta? Sento delle lacrime scendere lungo le mie guancia 《Brucia!》dico dolorante 《Il pugnale deve essere stato avvelenato》 dice Dracula, fantastico non bastava avere un pugnale sulla spalla, no, doveva essere pure avvelenato 《TOGLIETELO!》urlo ormai sull'orlo di una crisi 《Ci penso io》 dice James, si avvicina a me ma quando sta per toccare il pugnale mi tiro indietro, lui mi guarda sorpreso, come tutti i presenti che non si aspettavano questa mia reazione 《Lya?》chiede stupito mio fratello, faccio un respiro profondo, sento le forze farsi meno, scuoto la testa 《N-no! Voglio che me lo tolga Alex》 sento i loro sguardi stupiti addosso, si girano verso il diretto interessato che in questo momento mi sta guardando con gli occhi fuori dalle orbite, scuote con energia la testa in segno di negazione, so perché non vuole farlo ma deve capire che lui riuscirà a controllarsi sempre 《Non posso》 sussurra guardandomi implorandomi con gli occhi di non farglielo fare, ma io non sono del suo stesso parere 《Alex io so…》 riprendo fiato, parlare sta iniziando a diventare difficile 《So che riuscirai a controllarti. L’hai fatto ieri e lo farai anche adesso》 finisco, mi sento sempre più debole.
James mi tiene stretta per evitare che io cada 《Alexander se non lo fai subito rischi che il veleno arrivi al cuore e lei…muoia》 dice Dracula guardando il figlio, a questo punto Alex si avvicina a me e si abbassa, mi guarda negli occhi cercando il mio consenso 《Fallo!》dico, vedo che prende l’impugnatura con entrambi le mani e dopo avermi guardato di nuovo estrae il pugnale, urlo per il dolore. Alex lancia l'arma lontano da noi e poi mi abbraccia 《Scusa》 si sta scusando per avermi fatto male, io sorrido e poi guardo gli altri, tutti mi sorridono, anche quel vecchietto di Dracula. Prima che qualcuno possa dire o aggiungere altro mi accascio a terra e urlo, anche se il pugnale è stato tolto la ferita brucia parecchio, sento come un fuoco che mi brucia dall'interno 《Lya!》Alex mi prende a modi sposa cercando di non farmi ulteriore male alla spalla 《Portala in camera tua… vado a chiamare il medico》 dice Dracula correndo dentro, suo figlio non se lo fa ripetere due volte e corre per arrivare il prima possibile in camera sua, io intanto sto sempre peggio, sto iniziando a sudare e ho freddo 《Alex ho freddo》 mi stringo a lui, per sbaglio muovo la spalla ferita e strozzo un gemito di dolore 《Siamo arrivati》 mi appoggia delicatamente sul letto, mi bacia la fronte, gli sorrido; si avvicina all'armadio e prende delle coperte, torna da me e mi copre 《Va meglio?》chiede, annuisco.
Dopo un paio di minuti entrano Dracula e un signore. Un tipo bassino con capelli grigi e occhiali tondi marroni che nascondono degli occhi anch’essi marroni 《Lya adesso questo signore ti visiterà》 mi informa Dracula, annuisco, non ho più la forza di parlare 《Figliolo andiamo fuori》 《COSA? No! Io rimango con lei》 protesta subito il figlio 《Ho bisogno di visitare la signorina da solo》 interviene il dottore, vedo che Alex sta per saltare addosso al signore intervengo 《Alex vai tranquillo》 gli prendo la mano e gliela stringo, lui mi guarda e sospira 《Sono qua fuori se hai bisogno》 dice, annuisco, mi lascia un bacio in fronte e poi va alla porta. Prima di uscire si gira verso il dottore e lo minaccia 《Prova solo a ferirla e poi te la dovrai vedere con me》 lo fulmina con lo sguardo e poi insieme a suo padre esce dalla camera.
Sarà una lunga visita. Me lo sento.
 
 

LEGAME DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora