Danette
-Addy, ha mostrato a tutti il video della nostra prima volta! Non mi ha chiesto neanche il permesso di filmarci, figuriamoci quello di mostrare il video. Inutile dire che dopo aver visto quel video in cui tutti ridevano sentendo i nostri... inutile dire che ho vomitato tutto ciò che avevo in corpo. Mi ha fatto così schifo che sono andata dritta in classe, ho chiamato Ashton e appena è uscito, gli ho tirato uno schiaffo dritto in faccia.-Back
Si avvicina verso di me sorridente ma appena arriva gli tiro un sonoro schiaffo sul volto.
-Come ti sei permesso? Cosa credevi di fare? Mi sono fidata di te, lo abbiamo fatto quando non ero nemmeno pronta, ma non pensavo avessi piazzato una telecamera! Mi avevi ripetuto per tutto il tempo di stare tranquilla, che andava tutto bene, che mi amavi, ma non... ah! Lascia stare! Non provi neanche a dire qualcosa, a scusarti! Sai che c'è? Mi fai schifo Ashton, con me hai chiuso.- Per tutta la durata del discorso non ha fatto altro che fissarmi in silenzio, è stato zitto senza proferire parola. Ora, non so se lo avesse fatto per paura di ricevere un altro schiaffo o qualcosa di peggio, ma da dove vengo io in questi casi ci si scusa, si chiede perdono, non si sta in silenzio. Mi volto schifata per andarmene ma mi sento una presa al braccio.
-Dan, aspetta, dammi almeno il tempo di spiegarti... io ti amo davvero!- Strattono il braccio per liberarmi dalla presa e lo guardo male.
-Mi ami? Ma chi vuoi prendere in giro? Non ti azzardare a rivolgermi la parola mai più.- Con le lacrime che scendono sulle guance percorro tutto il corridoio ma lui non la smette di chiamarmi, così decido di entrare nel bagno delle ragazze per essere sicura che non mi possa seguire. La testa mi inizia a girare e pesare. Passo tutta la ricreazione in bagno, poi mi faccio coraggio e rientro in classe per frequentare l'ultima ora della giornata. Ignoro per tutto il tempo lo sguardo del mio ex ragazzo, ignoro persino quello di mio fratello, del mio gemello, lo stesso gemello che mi ha tenuto tutto nascosto. Se quel coglione di Ashton ha chiuso con me, mio fratello molto di più. Mi ha persa e questo è poco ma sicuro.-L'ultima volta che ho parlato con con Jordan di mia spontanea volontà, è stata proprio la sera di quel giorno, quel maledetto giorno in cui ho incontrato Eve piangere per il corridoio ed un momento dopo mi... mi ha sbattuto la verità in faccia. Dopo scuola sono andata a vedere in quel buco di casa che loro chiamavano ritrovo. Sono entrata dalla finestra, ho rotto il vetro con un sasso e sono stata lì finché non si è fatto buio, ho controllato ogni centimetro di quella casa. Quei pervertiti degli amici di tuo fratello avevano fatto una cassetta per ognuna di noi, ognuna, poi avevano filmato loro stessi che guardavano i video... che coglioni... guardai tutti quei video, uno ad uno, cassetta per cassetta, perché tanto li avevano lasciati lì, incustoditi. L'unico che non ho trovato è stato quello di nostro fratello. Mi fanno ancora così schifo.- Scuoto la testa per far capire a mia sorella che mi sono distratta dal centro dell'argomento e riprendo a parlare.
-Ad ogni modo, quando sono tornata a casa mamma, come al solito, non c'era. Lavorava anche quel giorno e non si è accorta di nulla. Non appena varcai la soglia, corsi dritta in camera di Jordan, non mi fermai neanche per lasciare lo zaino, ero troppo incazzata per farlo. Aprii la porta della sua camera senza alcun preavviso ma nonostante ciò, non sembrava arrabbiato per il mio gesto, mi guardava preoccupato ma nulla di più. Così iniziai ad urlargli contro cose tipo "Tu lo sapevi e non mi hai detto niente" o "bel fratello che sei" oppure "mi fai schifo" e nel frattempo gli buttavo sul letto tutte le videocassette che avevo preso dal ritrovo, tutte eccetto la mia. Qualunque cosa in quella casa menzionava me, l'avevo in fondo allo zaino. Non avrei mai permesso che la mia videocassetta fosse vista ancora una volta, mai. Era già troppo imbarazzante che l'avesse guardata tutto il gruppo di amici maschi con cui esco, no, uscivo.-
-Perché vi filmavano? Che senso aveva?-
-L'ho chiesto a Jordan e sai che mi ha risposto? Mi ha risposto che era tutta una scommessa e l'ultimo a fare sesso era lo sfigato. E che chiaramente non potevano perdere perché lo 'sfigato' sarebbe uscito dal gruppo. Che gioco di merda.- Il tono ironico che uso le fa capire che la situazione è seria.
-Mi aspetti un secondo?- Mi alzo mentre annuisce e rientro in salotto per prendere la mia borsetta dall'attaccapanni, poi esco nuovamente e mi siedo dov'ero prima. So che non vuole fare altre domande perché sta cercando di non infierire, quindi sono io che riprendo spontaneamente a parlare.
-Quando gli lanciai tutte le cassette sul letto, lui iniziò a riempirmi di domande del tipo 'come fai a sapere dove si trova il ritrovo?' o 'chi ti ha detto della scommessa?'. Era come se volesse passare anche un minimo dalla parte della ragione.- Mentre parlo apro la borsa e prendo il mio pacchetto di sigarette per poi accenderne una. Quelle di mia sorella non sono un granché.
-Passammo più o meno un ora ad urlarci contro dopo di che, appena sentimmo la porta d'ingresso aprirsi, gli dissi testuali parole 'Mi fai schifo, non voglio avere più niente a che fare con te. Da ora resta fuori dalla mia vita perché tu non ne fai più parte.' Uscii da quella camera ed ora sono due anni e mezzo che non ci rientro, e non intendo farlo per almeno un altro po'.- Ad ogni frase alterno un tiro e subito mi trovo con un'altra sigaretta finita tra le mani.
-Tieni, metti qui.- Addy mi passa un posacenere molto carino a forma di una conchiglia bianca, a tratti azzurra. Su di esso c'è scritto 'Long Beach' quindi deduco che lo abbiano preso da lì quando sono stati la settimana scorsa.
-Grazie. Mi avrebbe potuto almeno spiegare perché non me lo aveva detto, il motivo, cioè lo sapevo ma lo volevo comunque sentire da lui, volevo una conferma e non me l'ha data. È stata questa la cosa che mi ha fatta imbestialire, che non volesse dare spiegazioni... a sua sorella, poi! Siamo stati per quattordici anni sempre insieme: stessa scuola, stessa classe, stessi compagni, stesso gruppo di amici, stesse feste, tutto uguale. E lui non mi ha voluto dare neppure una spiegazione. Eppure quelle parole non gliele volevo dire per davvero. Non volevo farlo sentire così tanto in colpa da non farmi parlare più per due anni e mezzo. Mi sono fatta prendere dal momento, ero furiosa, incazzata, ed avevo anche un motivo valido per esserlo ma riconosco di aver esagerato.- Mi manca e non poco ma il suo gesto è imperdonabile.
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Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018
ChickLitSequel di "Just trust me", "Just you" racconta della storia di Addison Baily e Edward Harris, due ragazzi che frequentano il college a San Diego, distanti cinque ore dalle loro famiglie e dai loro amici. La loro storia è ovviamente intrecciata a que...