Danette
Un rumore metallico che si ripete mi fa spalancare gli occhi. È già luce? Ma io non stavo guardando i cartoni? Oh! Eccoli! La televisione accesa difronte a me continua a trasmettere cartoni.
-Ehi, ti sei addormentata lì?- La voce di Joshua invade la stanza facendomi sussultare.
-Oddio, si. Credo di essermi addormentata qualche ora fa. Tu che ci fai già sveglio?- Chiedo guardando l'ora dall'orologio al polso.
-Mmh, non ho dormito molto.- Abbassa lo sguardo sulla caffettiera. Mi alzo andandogli incontro sistemando la sua camicia che ho addosso.
-Ce n'è un po' anche per me?- Mi siedo al tavolo mettendo una mano sotto la guancia.
-Si, certo, tieni.- Mi dà la tazza che ha appena riempito e ne prende un'altra dalla credenza per lui.
-Dan, mia sorella ha detto per le dieci e mezza. Ci sei anche tu?- Questo metodo ha sempre funzionato con Jordan, quando eravamo piccoli, per cui ignorare la sua decisione e successivamente far finta che non mi abbia lasciata dormire da sola si è rivelata una scelta efficiente.
-Si, mi vado a preparare.- Sorrido scomparendo dietro la porta del bagno. Sono solo le sette, quindi decido di fare una bella doccia rinfrescante. Quando esco cerco i miei nuovi trucchi ovunque ma non c'è traccia. Con ancora l'asciugamano attorno al mio corpo, entro in camera cercando la pochette.
-Cerchi questa?- Chiede Josh sventolando l'oggetto.
-Si, grazie.- Allungo la mano per prenderla ma lui la tira indietro.
-Ah, ah. Prima il bacio del buongiorno.- Fa tutto da solo questo: prima non mi avverte neanche che va a dormire e poi vuole anche il bacio del buongiorno. Io dico, sì, che sono strana, ma lui non è da meno. Appoggio le mie labbra sulla sua guancia ma lui mi immobilizza da un fianco e scuote la testa.
-Guarda che non hai specificato dove volevi essere baciato.- Sorrido guardandogli le labbra. Mi guarda male, ma so benissimo che è sul punto di scoppiare a ridere. Unisco le mie labbra alle sue facendo scoccare un unico bacio casto.
-Dai, te lo sei meritato.- Mi porge il borsellino prima di dirigersi verso il bagno.-Sono quasi quattro anni che non ne mangiavo uno...- Sussurra Helena tra un morso e l'altro. Ma è pazza? Come si fa a stare così tanto tempo in astinenza di panini del Mc Donald's? Non è una cosa umanamente possibile.
-Quattro anni?- Chiedo spontaneamente sperando di non aver toccato un altro tasto dolente.
-Già, ero a dieta. Il vostro com'è?- Ma sono tutti uguali...
-Ottimo.- Si affretta a rispondere il fratello mentre manda giù l'ultimo boccone. Allunga la mano e prende le mie patatine ricevendo un'occhiataccia da me.
-Sai che quelle tue sono più buone? C'è più gusto a prenderle da te sapendo che ti arrabbi.- Mi lascia un bacio sulla guancia e ne prende un'altra.
-Josh, se non vuoi arrivare ai vent'anni basta dirlo!- Lo guardo peggio di prima ma tutto ciò che riesco a provocare è una sua risata. Che nervoso.
-Dai, lo so che mi vuoi bene, non mi fare questa faccia.- Dice arricciando il naso.
-Mai più affianco a te a tavola, me lo devo ricordare.- Helena scoppia a ridere dandomi ragione e inizia a raccontare di tutte quelle volte quando, da piccoli, lui prendeva il cibo dal piatto di lei facendola scoppiare a piangere.
-Sei un mostro!- Gli dò una gomitata scuotendo la testa.
-Era piccola ed io avevo già superato i dieci anni. Dovevo per forza rubarle il cibo dal piatto!- Si giustifica arrossendo.
-Sei diventato rossissimo!- Rido mettendo una mano sul viso.
-Ma... non....- Allunga il braccio e prende un'altra patatina.
-Ti uccido.- Sussurro diventando subito seria. Questa volta è lui a ridere ed è anche accompagnato dalla sorella. Mette la patatina in bocca e, non so come, ma ripete il gesto mangiandone altre due del mio sacchetto.
-Quando torniamo a casa facciamo i conti.- Scandisco incrociando le braccia. Ci sono poche cose che non mi devono toccare e il cibo è una di quelle. Non ho sempre fame, ma quando mi va di mangiare, mi dà molto fastidio condividerlo. Ora che ci penso, però, sembra quasi una frase da due fidanzatini... forse non l'avrei dovuta dire.
-A casa mi farò perdonare, fidati.- Sussurra al mio orecchio senza farsi sentire dalla sorella.
-Ma sei scemo?- Dico a bassa voce iniziando a sentire un po' caldo. E se Helena ha sentito? Continua a sorridermi e finisce le sue patatine.
-Josh, ma tu sei fidanzato?- Chiede la sorella sorridendo anche lei.
-No.-
-Clarisse?-
-Hel, ci siamo lasciati quasi un anno fa...- Joshua ha una voce stranita.
-Un anno fa? Sembrano giusto dei mesi. Però era carina, ammettilo.- Sorride ancora. Secondo me è un qualche strano piano per farmi innervosire e ammettere che Josh mi piace. Cioè lui non... no, lui non mi piace.
-Hai una foto?- Chiedo facendo rimanere di sasso la ragazza.
-Ehi, ma cosa state dicendo? Helena ti ricordo che Clarisse mi ha tradito con la sua migliore amica, la sua migliore amica! Ero praticamente una copertura per i suoi genitori.- Ride coinvolgendo anche me.
-Non ci credo! Che stronza, dai. Ma tu non te ne eri mai accorto? Cioè, non aveva degli atteggiamenti strani che te lo avessero fatto intuire?- Con la coda dell'occhio noto che sua sorella ha gli occhi strette in due fessure. Credo stia pensando a cos'altro possa dire di scomodo.
-Beh no, pensavo fosse una cosa normale che tra migliori amiche si chiamassero 'amore mio'.- Sbuffa facendomi scoppiare a ridere.
-Non lo dire a me! Una ragazza che credevo mia amica in realtà era innamorata di me...- Helena si mette a ridere così come Josh.
-Neanche questa me l'aspettavo, Dan.-
-Sei troppo simpatica. Come vi siete conosciuti tu e mio fratello?- Prima o poi qualcuno me lo avrebbe chiesto, ma non ho idea di cosa risponderle, non sono per niente preparata per questa domanda.
-Noi? In un bar, eravamo seduti affianco al bancone e abbiamo iniziato a parlare.- Josh improvvisa riuscendo a convincere pienamente la sorella.
-Mi ha fatto fare il giro della città e abbiamo subito legato.- Non è del tutto inventato, la seconda parte è vera.
-Quando tornate a Las Vegas?-
-Dipende da quanto può stare lei. Un altro paio di giorni?- Chiede guardandomi negli occhi.
-Si, mia madre torna la prossima settimana.- Sbuffo scuotendo la testa.
-Perché non provi a chiederle spiegazioni?- Mi suggerisce appoggiando una mano sulla mia gamba.
-Cosa le devo chiedere? Il motivo per cui si sta andando a fare un viaggetto col fidanzatino dicendo al resto della sua famiglia che è ad un corso di aggiornamento? Non è giusto così, Josh. Io accetto la loro relazione, lo sai benissimo, accetto tutto purché non ci siano bugie.- Mi agito così tanto che il mio pugno va dritto sul tavolo e sento persino salire le lacrime agli occhi. Le spingo indietro consapevole di non poter scoppiare a piangere, ci ho messo così tanto a smettere che non posso assolutamente ricominciare con le cattive abitudini.
-Ehi, ehi, tranquilla.- Mi prende le mani e le stringe tra le sue, poi mi avvicina a lui e mi stringe tra le sue braccia. Chiudo gli occhi cercando di tranquillizzarmi.
-Ne parliamo a casa, va bene?- Annuisco e sento le sue labbra poggiarsi sulla mia guancia. In questo momento vorrei davvero tanto che le spostasse di qualche centimetro.
-Ragazzi, se volete andare non c'è problema.- Sussurra Helena non capendo la situazione.
-No, rimaniamo.- Mi affretto a risponderle.
-Che ne dite di cambiare aria?- Continuo alzandomi dal tavolo e raccogliendo tutte le cose sporche da buttare.
-Ma non hai finito le patatine...- Josh mi guarda in modo strano.
-Non mi vanno più, se vuoi le puoi prendere.- Mi allontano per buttare le spazzatura e quando torno sono tutti pronti per andarsene.
-Hel, che giorni della settimana hai fisioterapia?- Suo fratello la spinge verso l'uscita ed io li seguo di dietro.
-Tutti tranne la domenica.-
-Anche oggi? A che ora ti portiamo?- Usciamo dal locale affollato ed iniziamo a camminare per le strade.
-Tranquillo, era questa mattina.-
-Cosa? Perché non me lo hai detto? Ci saremmo potuti vedere di pomeriggio.- La ragazza non risponde, fa semplicemente finta di essere attratta dal paesaggio attorno a lei. Josh si blocca e si para davanti a lei.
-Dimmi la verità, quante volte ci sei andata?-
-Qualcuna.- Alza le spalle mettendo le mani sulle ruote e spingendosi da sola.
-Che diavolo fai? Non vuoi tornare a camminare?-
-Stai scherzando? Ho perso tutto in quell'incidente, perché vorrei tornare a camminare se non posso più fare l'unica cosa che mi faceva stare bene?- Le lacrime scorrono silenziose sulle sue guance candide.
-Non esiste solo la ginnastica artistica! Guarda quante cose ci sono qui fuori.-
-La fai facile tu. Quella era la mia unica valvola di sfogo, l'unico modo per dimenticare tutti i casini attorno a me ed ora non ho più neanche quella. Come puoi chiedermi di tornare a vedere che tutti sono andati vanti e solo io sono stata bloccata? Come puoi chiedermelo?- Helena è fuori di sé e non ha tutti i torti.
-Helena, purtroppo ti capisco bene, ma non puoi cambiare le cose. Per quanto sia brutto da dire, ormai la ginnastica artistica va dimenticata. Bisogna andare avanti e sei davvero fortunata perché hai tuo fratello con te che ti sta accanto.- I due si abbracciano mentre la ragazza scoppia in lacrime. Lo avessi anche io un fratello così...
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Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018
ChickLitSequel di "Just trust me", "Just you" racconta della storia di Addison Baily e Edward Harris, due ragazzi che frequentano il college a San Diego, distanti cinque ore dalle loro famiglie e dai loro amici. La loro storia è ovviamente intrecciata a que...