Capitolo 7

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Addison
-Pronto?- Chiedo al mio ragazzo oltre la porta.
-Per vederti mezza nuda? Sempre!- Entro ridendo in camera con un paio di mutandine verde petrolio abbastanza ridotte e un reggiseno nero che copre più di quanto pensassi.
-Fai un bel giro, bambolina!- Gli dò ascolto e rimane a bocca aperta quando vede il di dietro.
-Che c'è? Non parli più? Breve informazione: questo era il meno porno.- Esco dalla stanza per metterne un altro il più velocemente possibile. Quando rientro lui è seduto sul letto che guarda verso di me. Il completino è composto da uno slip rosa acceso e un reggiseno forse troppo piccolo.
-Cambialo prima che ti salti addosso...- chiude gli occhi e faccio come mi ha detto.
-L'azzurro risalta i tuoi... capelli...- Gli slip bianchi e azzurri risaltano sulla mia carnagione chiara, è vero, ma so benissimo che non è il primo pensiero che gli è passato per la testa.
-Certo, come no.- Rido andando via. L'ultimo è il più sexy che abbia mai avuto. È rosso e nero e il di sotto è invisibile dalla parte di dietro mentre quella davanti è comunque striminzita. Il reggiseno è in semplice pizzo rosso, senza ferretti, senza coppe, è... semplice. Sgrana gli occhi e deglutisce. Mi avvicino a lui ancheggiando e mi piego per prendere il telefonino che squilla che è sul comodino affianco a Ed.
-È una videochiamata da parte di Eryn, la richiamo dopo.- Tolgo il volume al telefono e lo lascio. In un attimo le sue mani si posano sui miei fianchi e mi accompagna con i movimenti fino a farmi stendere sotto di lui.
-Sbattermi le tette in faccia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.- Inizia a lasciarmi un scia di baci fino alla base del collo. Il mio telefono ricomincia a squillare facendoci sbuffare all'unisono.
-Oh, ma dai!- Roteo gli occhi al cielo prendendolo nuovamente. Sullo schermo si può ben leggere 'Mamma' e il che è preoccupante.

Edward
È la seconda volta che ci interrompono! Spero per Eryn che abbia un'ottimo motivo.
-Ehi, mamma, dimmi tutto.- Cosa? Sua madre? Da tre anni e mezzo lei ci chiama solo ed esclusivamente il sabato e la domenica e oggi non è uno di quei giorni.
-Si, dimmi. Si, sono con Ed. Mmh. Cosa? Ti hanno chiamata dalla Scozia? Si, ricordo. Ah... è... è morto, ok. Va bene. No, tutto ok, grazie per averlo chiesto. Si, certo. Va bene, li aspettiamo domani nel pomeriggio. Ciao.- Chiude la telefonata e si stende sul letto per poi chiudere anche gli occhi. Li strizza e in viso ha un'espressione corrucciata. Conosco benissimo questa espressione e so altrettanto bene che manca poco prima che vomiti.
-Ehi, ehi. Ascolta, ascolta la mia voce. Libera la mente da qualunque pensiero e concentrati su questa sera. Cosa vuoi mettere?-
-Io... io... non lo so, forse un vestito.-
-Ok, perfetto, e quale vuoi mettere?-
-Quello corto, verde, che... che mi hai regalato tu.-
-Parlami delle scarpe, quali vuoi abbinare?-
-Forse quelle...- Respira profondamente e riprende -Grazie, è passato.- Si alza mettendosi seduta sul letto e ci abbracciamo.
-Ehi, che ti ha detto tua madre? Chi è che è morto?- Chiedo piano sperando che non scoppi a piangere, se succederà è ancora più probabile che vomiti.
-L'uomo che ha ucciso mio padre. Mi vado a fare un bel bagno caldo per rilassarmi, vieni con me?- Si alza per dirigersi in bagno e la seguo.
-Non era stato un sicario?-
-Si, intendevo dire che è morto quello che lo ha ingaggiato, quello a cui ha fatto chissà che torto. Schiuma alla fragola o al cioccolato?- La blocco da una spalla e si gira verso di me.
-Ehi, non ne vuoi parlare? Sai che sono qui, ci sono per qualunque cosa.- Abbassa lo sguardo e apre il rubinetto della vasca.
-No, sai come andrebbe a finire, anzi grazie ancora per avermi distratta.- Mi lascia un lieve bacio sulla guancia e si slaccia il reggiseno facendolo cadere a terra.
-Comunque ho scelto io, vaniglia.- Toglie anche le mutandine ed entra dentro. Sono questi i momenti in cui ringrazio Addy di aver insistito a fare un bagno con la doccia ed uno con la vasca. È vero, quello con la doccia è piccolino ma amo fare il bagno con lei.
-Fammi spazio, amore.- Entro e mi metto dietro di lei facendola stendere su di me. Le mie mani scorrono lentamente dai suoi fianchi alle sue scapole per poi massaggiarle. Tutte le volte che le tocco i fianchi lei si irrigidisce o si infastidisce perché crede che siano diventati enormi ma non è così. Ormai non si contano più le volte in cui è scoppiata a piangere dicendo che era ingrassata tantissimo, ma non è assolutamente vero. Ha messo su pochissimi chili e ora ha i fianchi semplicemente per genetica, non è grossa. Ci ho messo quasi un anno per farglielo capire, all'inizio era impazzita, era tesa e gridava abbastanza spesso, poi le ho fatto (di nascosto) una foto e quando l'ha vista si è tranquillizzata molto. Le ho proposto più volte di andare da uno psicologo solo per sfogarsi e farsi una chiacchierata con una persona esterna capace di darle un parere, ma lei ha rifiutato così tante volte che ormai ci ho anche rinunciato a chiederglielo ancora.
-Dai, rilassati. Chiudi gli occhi e non pensare a nulla, sfogati, piangi quanto vuoi ma rilassati.- Le faccio un massaggio alla schiena e la sento stendersi di più.
-Vuoi che annulliamo la serata?- Si gira abilmente e velocemente ritornando su di me.
-Non ci penso neanche! Sono quasi due mesi che non andiamo in discoteca!- Chiude l'acqua della vasca che nel frattempo era arrivata a non più di metà e appoggia la testa sul mio petto.
-Ehi Ed, sei ancora troppo stanco dopo il primo round? No perché se così non fosse, io sono pronta per il secondo...- Annuncia il suo discorsetto con un lieve sorriso sulle labbra tracciando i contorni del mio tatuaggio.
-Mmh, io direi di essere pronto...- Inverto le posizioni facendola aggrappare ai bordi della vasca.
-Aspetta, qui? Non gli ho...-
-Ho ancora un paio di pillole del giorno dopo in camera da quando si è rotto il preservativo l'ultima volta.-
-Come vuoi.- Ricomincio a baciare la mia ragazza, la mia donna, l'unica donna della mia vita oltre a mia madre e mia sorella. Il suo corpo freme sotto al tocco delle mie dita, nonostante la presenza dell'acqua lo alleggerisca.

Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora