Capitolo 39

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Joshua
-Credo di essermi innamorato anche io.- Decisamente senza quel 'credo'. So di esserlo perché nessuna ragazza mi ha mai fatto provare le stesse emozioni che mi fa provare lei. Questa volta è lei che avvicina il mio viso al suo e mi bacia. E questo non è un semplice bacio, è come se ci stessimo fondendo in un'unica persona, non siamo più due. È una cosa strana e anche difficile da spiegare, ma è esattamente quello che provo. Non è solo bella, è anche intelligente e se la sa cavare in qualunque situazione. Cosa si potrebbe volere di più?
-Ora è tardi per davvero.- Sta scherzando, spero.
-Va bene se ci vediamo domani?- Non riesco neppure ad aprire bocca per risponderle. Semplicemente la vedo afferrare la borsa e dirigersi verso la porta del mio appartamento.
-Si, ok, ci vediamo domani. Ciao, buonanotte.- Chiude la porta ed io sono ancora con la bocca aperta. Cosa è appena successo? Mi dice che è innamorata di me, le dico che anche io lo sono di lei e se ne va senza neanche farmi dire nulla? Non so se essere divertito dal fatto che lei non sappia come comportarsi in determinate situazioni oppure incazzato per il suo comportamento. In realtà in questo momento il mio umore è a metà tra i due poli. Sono infastidito. Non è possibile che se ne sia veramente andata in un momento del genere, ma allo stesso tempo non posso biasimarla, dopo tutto quello che ha passato... Vorrei solo che, almeno con me, riuscisse ad essere se stessa. Verrei non si chiudesse a riccio come fa tutte le volte che si trova in circostanze simili. Vorrei solo avere un bel dialogo con lei, in modo da poter discutere di tutto. Anche di queste cose.

Danette
-Ora è tardi per davvero.- Prendo la borsa e in un batter d'occhio sono vicino la porta. Josh mi guarda stranito senza capire il mio comportamento.
-Va bene se ci vediamo domani? Si, ok, ci vediamo domani. Ciao, buonanotte.- Esco senza neanche fargli aprire bocca. Non so cosa sto provando ora. Non so se sono felice o preoccupata. Mi ha detto che anche lui è innamorato di me (?)... Esco dal palazzo con mille pensieri per la testa. Sono sicura di essere la ragazza più strana in tutto il mondo. Salgo in macchina e il tempo di fumare due sigarette sono già a casa. Quanto ho corso? Entro e salgo in camera mia senza cercare di dare nell'occhio, non voglio che si accorgano che sono stata fuori per tutto questo tempo, si preoccuperebbero.
-Dan...- Mio fratello entra nella camera con la porta spalancata rivolgendo tutta la mia attenzione.
-Dimmi.-
-Ho parlato con Eve. Le ho chiesto per più di una settimana di incontrarci e questa mattina ci siamo visti.- Sono contento per lui, ma non sono sicura che otterrà qualcosa.
-Oh, e come l'ha presa?-
-Era solo stupita ma non ha detto molto. Praticamente sono stato solo io a parlare.-
-Beh, era prevedibile.-
-Già. Io vado, buonanotte.- Mi guarda attentamente come se aspettasse che io gli dica qualcos'altro.
-Notte.- Chiudo la porta e mi siedo sul letto. Non faccio neanche in tempo a cambiarmi o a struccarmi, sono così esausta che mi addormento non appena appoggio la testa sul cuscino.

-Danette!- Le urla di mia madre giungono alle mie orecchie. Da quando mi sveglia lei la mattina? Erano anni che non lo faceva.
-Oh, avanti, non mi dire he ti sei dimenticata delle analisi! Ieri sera ti ho anche mandato un messaggio per ricordartelo.- Apro a stento gli occhi e mi tirò su con la schiena. Le analisi? Non ne avevo idea. E poi dopo tutto quello che è successo con Josh ieri, figuriamoci se andavo a controllare le notifiche dei messaggi.
-Si, scusa. Ti posso raggiungere direttamente in ospedale? Non è suonata la sveglia e poi ti farei fare tardi a lavoro.- La sveglia che non suona è sempre stata la miglior scusa al mondo. Mi avrà salvata in un miliardo di circostanze!
-Certo. Mi raccomando, alle nove e trenta. Sii puntuale, almeno per una volta.- Sorride uscendo dalla mia camera. Il suo sorriso di prima mattina non riesco a sopportarlo. Non era mai accaduto prima d'ora. Giro la testa e noto che sono già le otto. Mi alzo e, in fretta e furia, faccio una doccia fredda per cercare di schiarire le idee. Credo proprio di dovergli delle scuse per il mio comportamento di ieri sera, sono stata veramente una stupida ad andarmene senza lasciargli il tempo di dire anche solo una parola.

Joshua
Questa notte avrò dormito al massimo quattro ore. Non sono riuscito a prendere subito sonno, come al mio solito, perché non facevo che pensare alla velocità con cui è successo tutto. Ogni minuto che passava mi irritavo, e mi irrito tuttora, sempre di più. Appena se n'è andata mi sono steso sul letto con Bob, e pur essendo ormai mezzogiorno, sono ancora qui. Gli unici movimenti dalle undici di ieri sera sono stati per accarezzare il mio cane. Alzo la schiena appoggiandomi al letto non appena mi ricordo di avere il telefono con la suoneria abbassata, non che aspetti una telefonata, ma non si può ai sapere. Allungo il braccio prendendo il telefono dal comodino e quando lo sblocco noto che ci sono diversi messaggi e anche una chiamata persa. La chiamata è di un mio amico, Shaun. Apro la sua chat notando che mi ha inviato diversi messaggi.

Messaggio da Shaun:
Ehi amico, avevo provato a chiamarti ma di sicuro avrai passato la notte con qualche tua conquista ed ora starai dormendo.
Questo fine settimana io e Lauren lo passeremo a Las Vegas.
Perché non ci vediamo per una birra?

Ha fatto così tante volte le corna a quella povera ragazza, che ormai ho perso il conto. Però lui è sempre stato sincero con lei, glielo ha sempre detto e lei lo ha sempre perdonato. Contenti loro.

Messaggio a Shaun:
Con piacere, fammi solo sapere quando arrivate in città e ci organizziamo.

Scorro tra le chat e noto che anche Danette mi ha inviato dei messaggi.

Messaggio da Bassotta❤️:
Ehi, sei a casa? Potrei passare un attimo?

Me lo ha mandato alle 10:28.

Messaggio da Bassotta❤️:
So che sei arrabbiato, e hai ragione, ma rispondi.

Questo è delle 1o:46.

Messaggio da Bassotta❤️:
Ok, scusa. È che pensavo che parlandone avremmo potuto risolvere.

È l'ultimo messaggio ed è delle 11:43, venti minuti fa. Provo a chiamarla ma ha il telefono spento, quindi mi vesto in fretta ed esco di casa. La macchina di Dan è parcheggiata affianco alla mia. Non capisco, dov'è lei? Attorno a me non c'è nessuno. Provo a richiamarla ma ha ancora il telefono spento. Entro nel bar affianco al palazzo e la vedo seduta ad un tavolo con una tazza tra le mani. Cammino verso di lei, consapevole che tra pochi minuti avverrà il punto di svolta della nostra relazione. O almeno spero...
-Ehi.- Mi siedo difronte a lei senza che se ne accorga. Sobbalza sbattendo le palpebre.
-Josh. Ero soprappensiero e non ti ho sentito arrivare.-
-Tranquilla. Scusa se non ti ho risposto ai messaggi, è che li ho visti poco più di cinque minuti fa.- Scuote la testa chiudendo gli occhi.
-No, sono io che ti devo delle scuse. Sono io quella che ieri sera è scappata via senza neanche lasciarti parlare. Scusami Josh, sono stata una stupida. È che...-
-Avevi paura che ti prendessi in giro?-
-Si, cioè no, lo so che non mi prendi in giro. Ma c'è sempre una parte di me che non riesce a fidarsi delle persone.- Finisce di bere il suo caffè e lascia la tazza sul tavolo.
-Hai impegni per pranzo?- Le chiedo guardandola negli occhi pieni di stupore.
-No, sono liberissima.- Mi sorride mettendo una ciocca di capelli dietro le orecchie.
-Ottimo perché ieri abbiamo mangiato Giapponese, adesso è il turno di un'altra parte del mondo.- Le sorrido anche io alzandomi dalla sedia. Mi imita ed usciamo dal locale.
-Josh?- Mi richiama non appena varco la soglia del bar.
-Dimmi.- Mi volto verso di lei che non aspetta neanche un secondo e mi abbraccia. Ci stringiamo l'uno nelle braccia dell'altra per interi secondi. La verità è che io sto bene con lei, così tanto bene da aver paura di perderla.

Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora