Capitolo 41

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Addison
-Questa sera?- Domando fingendo un tono neutro. Sono furiosa. Cosa vuol dire che ci vuole presentare il suo compagno? Con così poco preavviso, poi! Ci avrebbe dovuto avvisare almeno un paio di giorni prima. Non basta che salta fuori all'improvviso che ha un compagno, ce lo vuole anche far conoscere nel giro di una settimana. Mia madre a volte non la capisco.
-Si, questa sera. Se per voi va bene, è chiaro. Ho chiesto anche a Danette e Jordan e loro hanno detto di essere liberi, volevo sapere se lo foste anche tu ed Edward, in caso contrario rimandiamo.- Perché i miei fratelli non hanno provato a declinare l'invito o a rimandarlo? Lo vogliono veramente conoscere?
-Certo che ci siamo, non abbiamo nulla in programma per cena.- Mi volto di scatto verso Ed che sorride a mia madre come se fosse la cosa più normale del mondo. Prendo il telefono in mano e faccio finta di leggere le notifiche.
-Scusate, devo chiamare Eryn.- Salgo le scale il più velocemente possibile, prendo una sigaretta dalla scrivania e mi chiudo in veranda. Neanche il tempo di tirare fuori l'accendino dalla tasca che sento la maniglia abbassarsi, e subito un profumo familiare invade le mie narici.
-Tranquillo, è la prima oggi.- Rispondo sbuffando mentre porto alle labbra la sigaretta.
-Addy...- Prova ad iniziare una frase mentre si siede sulla sdraio affianco alla mia sedia.
-No, Addy niente.- Lo zittisco continuando a fumare.
-Come vuoi, io sono dentro. Quando avrai voglia di ascoltarmi, sai dove trovarmi.- Rientra in casa lasciandomi sola. Lo amo infinitamente, ma a volte cinque minuti da sola sono di estrema importanza. Come in questo momento, esattamente come in questo momento. Non so il motivo per cui abbia accettato l'invito per questa sera, perché io giuro che non ci sarei andata per nessun motivo al mondo, però d'altra parte sono curiosa di sapere perché lui lo abbia fatto. Non è una di quelle persone che fa le cose come capitano o giusto per farle. Lui è un tipo molto tranquillo, e se fa qualcosa è di sicuro una mossa strategica. Non sono neanche a metà sigaretta, ma il fatto di aver riflettuto su questa cosa mi ha già tolto metà della rabbia, quindi la spengo lasciandola nel posacenere ed entro in casa con estrema lentezza. È seduto sul letto con il telefono in mano, e non mi ha neanche rivolto uno sguardo. Mi stendo affianco a lui, ma guardo verso il soffitto proprio per non dover avere un contatto visivo.
-Perché le hai detto di sì senza neanche consultarmi?- Sussurro sentendo le lacrime salire fino ad arrivare ai miei occhi.
-Perché tu avresti detto di no.- Risponde tranquillo lasciando il telefono sul comodino.
-Appunto! Le avrei rifilato una scusa qualunque e a quest'ora saremmo stati con Eryn e Brad.-
-Addy, sono partiti.-
-Allora saremmo andati in... al cinema.- Non era ciò che avrei voluto dire, ma poi avrei veramente esagerato. Ed si gira verso di me e mi guarda malissimo, probabilmente ha capito cosa stavo dicendo.
-Vorresti davvero andarci?- Il suo sguardo è un misto di delusione e rabbia.
-Ma sei pazzo? Certo che no, era semplicemente il primo posto che, con la forza dell'abitudine, mi era venuto in mente. Non ci andrei mai in discoteca ora che sono incinta, e mi dispiace che tu possa averlo pensato.- Sussurro arrabbiata per poi alzarmi dal letto. Apro l'armadio e cerco tra i vestiti uno appropriato per questa sera.
-Che fai?- Mi chiede tirando su la schiena appoggiandosi alla testata del letto.
-Sono le sei e mezza, tra quanto tempo pensi che mangeremo? Sto cercando un vestito.- L'ultima volta che gli ho risposto così male è stata probabilmente molto prima che ci mettessimo insieme, ma si sa che in una coppia ogni tanto capitano i momenti di litigio. E questo è esattamente uno di quei momenti.
-Ok, allora anche io mi cambio.- Si avvicina anche lui all'armadio e prende dei pantaloni lunghi blu ed una camicia bianca. Non gli rispondo, semplicemente prendo un vestito nero con dei disegnini bianchi e mi cambio dandogli le spalle. Metto un paio di scarpe basse ed entro in bagno per truccarmi.
-Tua madre sta cercando in tutti i modi la tua approvazione.- Sussurra sulla soglia del bagno.
-Non la otterrà così velocemente.- Scandisco mentre metto il mascara.
-Perché, Addy? Perché non vuoi che vada avanti?-
-Non è così!- Alzo la voce mentre lo guardo negli occhi.
-Non è vero che non voglio che vada avanti, semplicemente mi dà fastidio che, all'improvviso abbia trovato un compagno e che ce lo voglia presentare. Nessuno di noi ne aveva capito niente.- Credo di aver alzato un po' troppo la voce.
-Ne sei sicura? Sei sicura che nessuno se ne sia mai accorto? Con tutto il rispetto, ma all'inizio della nostra relazione tua madre era apatica, non aveva una reazione a nessuna cosa le dicevamo, non sorrideva e ricordo che l'unica volta che si è mostrata preoccupata, se così si può dire, era quando si voleva assicurare che noi usassimo i preservativi. Ti sembra la stessa persona del mese scorso? Quella persona che ha iniziato a chiamarci quasi tutti i giorni, che non ci mandava i suoi figli senza prima due ore di raccomandazioni. Oltretutto non so se hai notato, ma da quando siamo arrivati, tua madre non ha mai smesso di sorridere. Ripeto, ti sembra la stessa persona?- Le lacrime escono spontaneamente, senza neanche che io le controlli. Mi ammutolisco riflettendo su ciò che ha detto. A questo punto, se se n'è accorto Ed, è probabile che anche i miei fratelli ne abbiano capito qualcosa. Mi alzo dalla sedia ed esco dalla mia camera.
-Dove vai?-
-Voglio capire se sono stata l'unica stupida a non rendermene conto.- Mi sento bloccare per un braccio.
-Addy, avevi altro a cui pensare.- Indica con la testa la mia pancia, e in un attimo mi rendo conto di star agendo da egoista. Appoggio una mano sul ventre e, con passo lento ma deciso, torno in camera con il mio futuro marito. Si siede sul letto e mi fa segno con le mani di raggiungerlo. Lo faccio sedendomi sulle sue gambe.
-Ed, non riesco ad immaginare la mia vita senza di te. Sei l'unica persona al mondo in grado di farmi ragionare anche nei momenti di rabbia. Grazie.- Sussurro appoggiando la testa sulla sua spalla.
-E infatti non devi immaginare la tua vita senza di me, perché io sarò sempre al tuo fianco.- Mi stringe tra le sue braccia in un forte abbraccio.
-Ti amo, Ed.-
-Ti amo anche io, piccola.-

Danette
Ansia, panico e ancora ansia. Dov'è finito Josh? Come mai non è ancora qui? Effettivamente, non è in ritardo considerando che sono solo le sette e venti ed io gli avevo detto di venire a e mezzo, ma lui è sempre venuto in anticipo. Percorro il corridoio dell'ingresso per l'ennesima volta in pochi minuti. Ero così tesa, che sono riuscita a coinvolgere anche lui. Mi rendo perfettamente conto che non c'entra assolutamente nulla con questa cena ma, così come Addy, anche io ho bisogno del mio supporto morale. Mi guardo allo specchio dell'entrata. I miei capelli sono in ordine esattamente come il trucco. Sono contenta che i capelli non si siano gonfiati, perché non li ho asciugati dal momento che fa ancora caldo. La gonna azzurra è in tinta con i disegnini della maglietta bianca che indosso. Il campanello suona, ed io mi giro di scatto. Apro il cancello in fondo al viale e anche la porta principale.
-Ehi, non sai che gioia vederti.- Sorrido realmente felice a Joshua. Si avvicina a me e mi lascia un bacio sulla guancia.
-Un po' tesa?- Si aggiusta il colletto della camicia mentre lo faccio accomodare dentro casa.
-Diciamo di sì, più che altro non so che reazione avrà Addy. In pratica è come se fossi nervosa per lei.- Ridacchio salendo le scale.
-Dan, ti posso chiedere... oh, ciao Joshua.- Mia sorella abbozza un sorriso cordiale mentre si sistema il vestito.
-Ciao.- Sussurra il ragazzo al mio fianco.
-Dan, lui è qui in qualità di amico o di fidanzato? Pensaci bene, o uno o l'altro.- Mi scompiglia i capelli scendendo le scale. Sbuffo furiosa sistemandoli nuovamente.
-La odio quando fa così.- Tento di far cadere il discorso precedentemente iniziato da Addy...
-Bene, pronta per conoscere il compagno di tua madre?- No.
-Più o meno...- Alzo le spalle deglutendo.
-Ehi, tranquilla. Sai che per qualunque cosa, io sono qui. Letteralmente.- Sorride contagiandomi. Il suo viso si avvicina sempre più al mio.
-Grazie per essere venuto, e scusami se ti ho praticamente trascinato qui.- Ormai le nostre labbra sono vicinissime.
-Ehm...- Qualcuno alle spalle di Josh si schiarisce la voce facendomi allontanare di scatto.
-Arriviamo anche noi.- Sussurro al limite dell'imbarazzo.
-Ehm, ok. Io sono Jordan, il gemello di Danette.- Si presenta mio fratello al ragazzo al mio fianco che non so più come definire.
-Oh, ehm... Joshua, un suo... amico.- Si stringono la mano con degli sguardi strani. Quello del mio gemello è duro, come se volesse avvisare Josh di qualcosa, senza però realmente farlo. Mentre lo sguardo di Joshua è più un mix tra il preoccupato e l'imbarazzato.
-Vi aspetto giù.- Scende gli ultimi gradini.
-Jordan, aspetta.- Vedo mio fratello girarsi di scatto e tornare verso di noi.
-Lo hai mai visto?- Gli chiedo la prima cosa che mi è venuta in mente. Non era la prima della mia lista, ma non voglio spingermi oltre. Jo mi guarda storcendo lievemente la testa. So che ha capito, lo sento.
-Lo sappiamo bene che è un po' egoista in fatto di affetto, ma è anche vero che prima o poi se ne farà una ragione. E poi ricordati che tra pochi mesi diventeremo zii.- Sorride scendendo le scale un'altra volta. Esattamente come tempo fa, riesce a capire anche quello che non dico.
-Scusa ma... vi leggete nel pensiero?- Chiede Josh con ancora gli occhi spalancati.
-Ci è sempre bastato uno sguardo per capire tutto.- Un sorriso malinconico si dipinge, inevitabilmente, sul mio volto.

Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora