Danette
Qualcosa si posa sulla mia guancia e lascia uno schiocco, poi un altro e un altro ancora. Apro gli occhi spaventata, ma subito ricordo di trovarmi a casa di Joshua.
-Ehi, buongiorno.- Sussurro alzandomi con la schiena.
-Buongiorno principessa, hai dormito tantissimo!- Ride prima di stamparmi un altro bacio sulla guancia.
-Tantissimo tipo che è pomeriggio, vero?-
-Esatto.- Sorride mentre mi alzo dal letto.
-Dove vai?-
-Ho dormito così tanto perché ho il ciclo, sicuro. Vado un attimo in bagno.- Sparisco dietro la porta e mi ci chiudo dentro per diversi minuti. Come ho fatto a dire la cosa della cicatrice a lui? Come ho fatto a raccontargli di Ashton e della promessa del pianto che avevo fatto con me stessa? Non lo avevo mai detto a nessuno e lui neanche lo conosco... Mi sto fidando nuovamente di uno sconosciuto e so che sto sbagliando ancora. Esco dal bagno decisa e mi dirigo in camera da letto.
-Josh, si è fatto tardi. Va bene se ci vediamo domani sera?-
-Scherzi? Dove vai così di fretta?- Si alza anche lui dal letto e mi viene incontro mentre ordino le mie cose e le rimetto nello zaino.
-Ehi, ehi, ehi, fermati.- Mi blocca per i polsi e ci guardiamo negli occhi.
-Dan, che c'è? Non ti fidi di me?-
-Non è per quello, è che sta succedendo di nuovo e non voglio stare male un'altra volta. Non hai idea di come sia stato, ma questa volta non lo sopporterei.-
-Succedendo cosa? No, è vero, non lo so perché non me lo hai detto. Confidati con me, raccontami. Lo sai che non conosco nessuna di queste persone, Dan, di cosa ti preoccupi?- Sussurra sempre più vicino a me.
-Di essere ferita un'altra volta.- Il tono di voce è bassissimo ma non posso alzarlo altrimenti inizierebbe a tremarmi la voce.
-Non lo farò, te lo prom...-
-Non. Finire. Quella. Parola.- Scandisco guardandolo male.
-Vedi? Come so cosa devo evitare perché ti dà fastidio, se tu non me lo dici?- Appoggia le mani sui miei fianchi e mi lascio circondare da lui.
-Va bene, ma alle nove massimo mi riporti a casa.- Sorrido staccandomi dalla sua presa per poi stendermi sul letto.
-Ah, quindi dormiamo a casa tua?- Mi affianca.
-Oggi no, ma domani mia madre parte per l'ennesimo corso di aggiornamento, quindi avremo qualche giorno libero. In realtà credo si veda con qualcuno e che tutto questo sia una copertura ma non lo direbbe mai, specialmente a Addy. Impazzirebbe e non si parlerebbero per anni.- Sbuffo nervosa per la situazione.
-Come mai? Non l'ha superata la... cosa di vostro padre?-
-La sua morte?- Chiedo retorica facendogli capire che per me non è un tabù. Annuisce.
-Si, papà se l'è sempre portata ovunque, che fosse una cena tra colleghi o un compleanno, per andare a fare la spesa o all'autolavaggio. Ovunque. A quei tempi la mamma lavorava sempre, tutta la settimana tranne il sabato e la domenica e i primi anni, quando noi ancora non c'eravamo, loro due facevano qualunque cosa insieme.- Mi accoccolo su di lui che inizia ad accarezzarmi i capelli. È rilassante quando lo fa.
-Tu che ne pensi del fatto che forse ha un compagno?-
-È okay, insomma, merita di rifarsi una vita. So per certo che non dimenticherà mai papà, ma non voglio che resti sola. Ogni persona al mondo ha il diritto di stare bene, di andare avanti, perché lei dovrebbe essere da meno? Ne ha passate tante, da anni lei è l'unico genitore per noi quattro, non dici meriterebbe un po' di gioia? Secondo me sì.-
-Hai sedici anni ma mi sembra di parlare con una vera adulta, una di quelle con tanta esperienza.- Sussurra. Sorrido per ciò che ha detto. Sono contenta che non mi veda come una bambina.
-Quando a quattordici anni tua sorella se ne va a cinque ore da casa, tua madre è tutti i giorni della settimana al lavoro, tu devi portare da una parte all'altra tua sorella mentre continui ad andare a scuola e devi superare un'umiliazione pubblica senza farlo sapere a nessun altro... beh, fidati che cresci abbastanza in fretta.- Finisco di parlare e mi giro verso di lui.
-Grazie perché in questo mese hai messo in pausa la mia vita allontanandomi dai problemi.- Lo abbraccio forte e lui ricambia la presa. Ne avevo bisogno.
-Ne hai passate così tante che forse tre settimane non bastano.- Mi stacco dall'abbraccio e alzo le spalle.
-E tuo fratello?-
-Cosa?-
-Non lo hai proprio menzionato, tuo fratello non ti ha aiutato con Julienne?- Giusto, lui non lo sa.
-Ehm, no, noi non ci parliamo. Lui sapeva che il mio ex ragazzo aveva... fatto quel video, ma non mi ha mai detto nulla ed io ci sono stata male per questo perché noi due ci siamo sempre detti tutto. L'ho saputo da... una sua amica di allora, se si può dire così. È complicato.-
-Ma oggi avete parlato.-
-Già, erano quasi tre anni che non lo facevamo.- La mia risposta lo lascia interdetto per qualche secondo.
-Ti ha segnata molto, vero? Quell'epispdio dico.- Questo, invece, sì che è un tabù per me.
-Direi di sì. Quindi oggi dormiamo insieme?- Drizza la schiena alla mia domanda.
-Ma se avevi detto di no?- Sussurra corrucciando la foto.
-Quindi non vuoi?-
-Certo che voglio ma... niente, si dormiamo insieme.- Rinuncia mentre scoppio a ridere.
-So di essere insopportabile.-
-Si, è vero. Ordiniamo la pizza?- Il broncio creatosi sulle mie labbra per la prima parte di ciò che dice viene rimpiazzato da un sorriso a trentadue denti per la seconda parte.
-Certo! Prendi una...-
-Prendo una diavola per te, lo so, lo so.- Gliel'ho detto solo due volte. Come fa a ricordarselo? Prende il telefono e chiama in pizzeria per ordinarle. Sono appena le sei ma prendono già le ordinazioni.
-Accendi la TV che io prendo una maglietta.- Mi lascia sul letto a scegliere un canale da vedere.
-No, quella no.- Scuoto la testa quando lui caccia una maglietta bianca con il volto di un cantante che odio dall'armadio.
-Perché no?-
-Perché no. Ricordarti che poi ci dormirò io con quella, e non mi piace. Mettiti quella!- Gliene Indico una azzurra stupenda mentre lui scoppia a ridere.
-Ai suoi ordini, capo.-
-No, aspetta, non avevo visto Bob Marley di dietro.- Mi alzo dal letto andandogli incontro.
-Questa no, neanche questa, l'arancione mi sta sul cazzo, ecco si! Questa è bella.- Gliene passo una verde acqua con dei disegni ma la boccia.
-È di un cartone animato, non ci esco con quella.- Ride scuotendo la testa.
-Perfetto, allora metti questa e non voglio storie.- Prendo una maglietta grigia con lo stemma di Batman e gliela passo.
-Va bene.- La infila rassegnato e mi dà un bacio sulla guancia.
-Sai che hai una guancia morbida?- Sorrido.
-No, non me lo aveva detto nessuno.-
-Davvero?- Mi dà un altro bacio.
-Beh. Bisogna. Recuperare.- Scandisce tra un bacio e l'altro.
-Cosa? I baci perduti?- Rido lasciandomi baciare un'altra volta. Gira la testa e mi lascia un bacio sulle labbra.
-Si, anche le labbra sono morbide.- Sussurra appoggiando la fronte sulla mia.
-Fermo, sai come la penso sui baci.- Sussurro con gli occhi semichiusi.
-Si lo so, solo i fidanzati si baciano. Ma anche gli scopamici, non credi? Oppure diventiamo baciamici?- Mi metto a ridere per la parola che ha usato. "Baciamici", non ci credo.
-E va bene, diventiamo baciamici ma solo perché sai baciare bene.-
-Grazie, comunque ho bisogno di chiarire una cosa. Ma siamo ancora scopamici, vero? Cioè... tutte e due le cose, no?- Chiede preoccupato.
-Si, lo siamo ancora.- Rido baciandolo.
-Bene, allora... visto che abbiamo perso tre settimane di baci, dobbiamo subito recuperarli.- Mi prende per mano e mi trascina fino al letto. Ci stendiamo e iniziamo a baciarci, prima a stampo poi con la lingua. Quando ci stacchiamo siamo senza fiato.
-Dai, si, sai baciare bene anche tu.- Rido appoggiando la testa allo schienale del letto.
-Scegli tu, io sono stata troppo occupata a decidere con quale maglietta voglio dormire questa notte.- Gli passo il telecomando ma lui sembra non ascoltarmi.
-Ehi...- Glielo scuoto davanti gli occhi.
-Ehm, si. Cos'hai scelto, quindi?-
-Ma mi hai ascoltata?-
-No, stavo pensando.-
-Vabbè allora scelgo io.- Cambio canale finché non trovo un programma decente oltre i cartoni.
-Non c'è niente a quest'ora, non lo sai che i porno iniziano verso mezzanotte?- Sbuffa ricevendo il telecomando sulla gamba.
-Aia! Che ho detto?- Scuoto la testa.
-Questo ti piace?- Indico la TV facendo un segno con la testa.
-Cos'è?-
-Cosa? Non conosci i cartoni animati moderni? Menomale che ho una sorella piccola perché non riuscirei a sopravvive con così tanta ignoranza.- Dico con tono da superficiale facendolo ridere.
-Amore, ma parla di pecore parlanti!-
-Che dici?! Loro non parlano! Solo quello stupido può parlare.- Indico il signore alla televisione e ride ancora di più mentre cerco di nascondere il rossore provocato da quel 'amore'.
-Non sei normale!-
-E tu non conosci neanche un programma.-
-Fidati che li conosco, non saranno cartoni animati ma porno, ma li conosco.- Gli tiro un'altra volta il telecomando sulla gamba.
-Aia! Perché lo fai?-
-Perché dici la parola 'porno'.-
-Ah, adesso ti fai la santarellina?- Sorride mettendosi su di me.
-Guarda che io lo sono!- Cerco di liberarmi dalla sua presa ma ogni tentativo risulta inutile.
-Ma che fai, nanetta?-
-Come mi hai chiamata?- Grido guardandolo con la bocca spalancata.
-Amore, lo sappiamo entrambi che sei bassa.-
-Sei tu che sei alto. Nell'antichità tutti gli uomini erano bassi.-
-Chi te l'ha detta questa cosa? Grande puffo?- Ride da solo per la sua battuta e lo guardo offesa ma allo stesso tempo divertita.
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Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018
ChickLitSequel di "Just trust me", "Just you" racconta della storia di Addison Baily e Edward Harris, due ragazzi che frequentano il college a San Diego, distanti cinque ore dalle loro famiglie e dai loro amici. La loro storia è ovviamente intrecciata a que...