Danette
-Amore, mi passi il telefono?- Sussurro con ancora gli occhi chiusi. Fa caldo oggi, menomale che non abbiamo usato il lenzuolo.
-Eccolo.- Me lo passa dandomi un bacio sulla guancia. Apro gli occhi sorridendo e metto la testa sul suo petto iniziando a leggere i vari messaggi. Neanche il tempo di visualizzare il primo della lista che il mio telefono si spegne poiché scarico.
-Che palle.- Sussurro chiudendo gli occhi.
-Che è successo?- Mi accarezza i capelli passando poi fino a sfiorare ripetutamente la mia guancia.
-Niente, ho solo il telefono scarico.- Sposto le gambe incastrandole con le sue. Fa davvero tanto caldo, eppure starei tra le sue braccia anche per ore. Stare con lui mi rilassa ed è esattamente quello di cui avevo bisogno in questi ultimi tempi.
-Ho deciso. Quando torniamo a Las Vegas prendo un cane!-
-Ok, ma io ti accompagno perché se ti prendi un pit bull non entrerò mai più a casa tua.-
-No, no, mi accompagni. Non posso rischiare di non stare più con te.- Sorrido involontariamente anche se so che di sicuro si riferisce al sesso.
-Va bene per te se torniamo domani mattina?- Le sue braccia mi avvolgono completamente.
-Mi ero abituata a questa vacanza rilassante!- Alzo le braccia sbattendole, per sbaglio, alla testiera del letto.
-Preferisci un viaggio on the road?-
-Cosa?- Spalanco gli occhi girandomi verso di lui.
-Lo devo prendere per un sì?- Ride muovendo una mano sul mio braccio.
-No, cioè, mi piacerebbe davvero tanto ma è meglio tornare, anche se l'idea di riprendere la vita di qualche giorno fa... non è che mi alletti molto, eh...-
-Lo dici per tua madre?-
-Si, a volte desidero solo allontanarmi da casa per un po' e questo viaggio è stato proprio perfetto.- Chiudo nuovamente gli occhi.
-Sono contento che ti sia piaciuto. Vuoi parlare di quello che è successo ieri?- Sussurra.
-Non molto. Semplicemente mi dà fastidio il suo comportamento. Forse sono io che esagero ma mi sono stancata di tutte queste bugie.- Incrocio le braccia al petto.
-Non sei esagerata, hai ragione a volere spiegazioni. Perché non le parli quando torniamo?-
-Mmh, mi sembra una buona idea, ma ora non ci pensiamo.- Mi metto in ginocchio salendogli sopra e gli lascio più di un bacio sulle labbra.
-Ti vuoi rilassare?- Sorride sincero guardandomi negli occhi.
-Si.- Rispondo senza alcuna esitazione mentre lui appoggia le sue mani sul mio corpo.Joshua
Non avevo mai visto una ragazza che chiede ciò che vuole senza diventare rossa in viso. È stata sicura mentre diceva di volerlo e non mi è mai capitata una cosa del genere. Cioè, anche le altre volte che lo abbiamo fatto lei era sicura di quello che stava facendo ma non lo aveva mai chiesto così esplicitamente. Adoro il fatto che non provi vergogna e che sia sicura di ciò che vuole, non è da tutti.
-Amore, passami la tua borsa.- Sistemiamo le valigie ed entriamo in macchina. Poche ore fa abbiamo salutato mia sorella ed ora siamo pronti per tornare a casa, però ieri sera mi è venuta una piccola idea.
-Dan, ti va di fare un fuoriprogramma?- Faccio inversione rientrando nel pieno del traffico della città.
-Vabbè ormai.- Ride lei annuendo con la testa. Ho deciso di aprirmi al massimo con lei perché se lo merita. Dopo mezz'ora di macchina parcheggio in un posto isolato. Non c'è quasi nessuno qui attorno, è esattamente tutto come ai vecchi tempi.
-Non venivo qui da anni.- Respiro l'aria fresca proveniente da una vasta distesa d'alberi.
-Quello lì.- Indico con la mano avvicinandomi ad uno di essi.
-Qui ho fumato la mia prima sigaretta e ho anche dato il mio primo bacio.- Una risatina mi esce spontanea mentre tocco con i polpastrelli delle dita l'incisione che faci quando avevo solo quattordici anni. Qui ho avuto anche la mia prima volta, ma forse questo è meglio tenerlo per me. Danette sospira e si siede ai piedi dell'albero affianco.
-In un posto del genere ho avuto la mia prima/seconda volta.-
-Prima/seconda volta? In che senso?-
-La prima volta non lo abbiamo fatto proprio normalmente, eravamo inesperti e ci eravamo fermati molto prima. La seconda è stata in un posto così. Anche la tua prima volta è stata qui, vero? Questo posto è speciale per te, altrimenti non ci saresti tornato.-
-Ehm, si è stata qui. Ma non è che non volessi dirtelo, solo che pensavo non...- Mi blocca aprendo il palmo di una mano mettendolo davanti a lei.
-Tranquillo.- Sfila lo zaino dalle spalle e si sdraia per terra, sull'erba.
-È comodo?- Chiedo sedendomi affianco a lei.
-Molto.- Non aggiunge altro, non una battuta, non un sorriso. Mi sdraio posizionando il mio viso a qualche centimetro dal suo.
-Non lo pensare, non ti far condizionare ancora da lui.- Chiude le palpebre di scatto.
-Non è per niente facile, Jo. Prima di conoscerti non c'era una sola ora in cui non lo pensavo. Ieri, invece, l'ho pensato solo un paio di volte. Non puoi capire quanto tu...- Il suo telefono inizia a suonare e si alza prendendolo dalla tasca posteriore dei jeans.
-Ehi, mamma, dimmi.- Manda gli occhi al cielo mentre gioca con gli anelli che ha alle dita.
-Ah, torni a pomeriggio.- Le mimo un "dormiamo a casa mia" e lei annuisce sorridendo.
-No, sono da una mia amica del corso di recitazione questa notte.- Si siede di nuovo con ancora il sorriso sulle labbra. La imito e le circondo la vita vi un braccio.
-No, sono andata via neanche un'ora fa. Mmh, ok. Certo, a domani.- Attacca il telefono per poi catapultarmi tra le mie braccia.
-Ti adoro!- Esclama abbracciandomi forte. Le lascio un bacio sulla guancia e poi uno sulle labbra. Ci stendiamo sull'erba del parco isolato dal resto del mondo.
-Ma ti avviso che ho cambiato idea: il nome del cane lo scelgo io, sempre se non ne ha già uno.-Sorride mentre le accarezzo una guancia.
-Allora io scelgo la razza.-
-No. Facciamo che poi scegliamo di comune accordo una cosa che vada bene ad entrambi.- Annuisco ridendo.
-Vedi quella specie di casetta in legno?- Le chiedo indicando un punto molto lontano da noi.
-Si.- Alza la testa curiosa.
-Prima era un chiosco. Lì ho avuto la mia prima sbronza.-
-Cosa c'era? Una festa?-
-Più o meno. Oggi anno facevano una specie di festival della musica per ragazzi. Eravamo solo adolescenti, tutto organizzato e diretto da noi. Ora, però, non lo fanno più. È un peccato perché era davvero divertente.- Mi alzo tendendole una mano.
-Andiamo? Così domani mattina andiamo a prendere il cane.-
-Non ci credo. Ma quindi lo vuoi per davvero!- Sorride alzandomi.
-Certo. Ne ho sempre desiderato uno.-
-Allora mi trasferirò a casa tua.- Sarebbe una specie di sogno convivere con una ragazza come lei. Torniamo in macchina avviandoci verso la strada di ritorno per Las Vegas. Per tutta la strada non fa altro che cercare, inutilmente, di non dormire. Alza al massimo la radio, cerca di intrattenere una conversazione, legge il libro che le avevano dato per le vacanze estive, ma il risultato è una Dan sfinita con il libro aperto in faccia e la testa appoggiata al finestrino.-Che ne pensi se andassimo verso le dieci?- Chiedo al suo orecchio sfiorandole il seno e il fianco nudi. Siamo nel letto da oltre un'ora ma è solo da venti minuti che non facciamo altro che programmare tutto il resto delle vacanze.
-Mmh, va bene.- Mi lascia un bacio sulle labbra prima di appoggiare definitivamente la testa al cuscino e chiudere gli occhi.
-Basta che non facciamo tardi, ormai mia madre sa che non sono a casa.-
-Si, certo. Tranquilla.- Le lascio un ultimo bacio e metto la testa nell'incavo del suo collo. Sono io il ragazzo, è vero. Ma lei è morbida e dolce e non posso non approfittare dell'occasione di dormire con il viso vicino al suo collo.
-Josh?-
-Dimmi amore.- Appoggio le mie labbra sulla sua clavicola.
-Non ho sonno, mi fai compagnia?-
-Certo. Andiamo di là? Magari possiamo vedere un film oppure possiamo fare qualcos'altro, tipo qualcosa per adulti...- Continuo a baciarla sempre nello stesso punto.
-Per la seconda volta in mezz'ora? Un giorno mi spiegherai dove le trovi tutte queste energie.- Sussurra ridendo mente tasta il comodino in cerca di un preservativo.
-Se non ti va non sei obbligata.- La stacco dal lungo bacio poco casto che aveva iniziato lei stessa e la guardo negli occhi.
-Non mi sento obbligata.- Si alza sulle ginocchia mettendosi su di me.
-No, non è valido così. Poi non duro neanche trenta secondi.- Si mette a ridere e mi dà un lieve bacio. Uno di quelli senza malizia, uno ingenuo. Uno in cui non c'è ombra di doppio fine. Uno che ti lascia interdetto per qualche secondo. Un bacio diverso, nuovo.-Dov'è il mio borsone? Credevo di averlo messo in camera.- Quasi urla. Mette le mani nei capelli e chiude gli occhi.
-È nello stanzino, sto per fare la lavatrice.- Entro nella piccola stanza e accendo la luce. I passi di Dan echeggiano nel corridoio.
-Ah, grazie ma non ce n'è bisogno, la posso fare io a casa.- Prende il borsone in mano.
-Ma se tua madre vede tutti quei vestiti, poi si insospettisce.- Alle mie parole lo lascia cadere per terra, esattamente dov'era prima.
-Giusto... Sicuro che non è un problema se li lascio qui?-
-Ma se te l'ho detto io. Tranquilla.- Prendo il borsone e lo apro togliendo tutto ciò che contiene.
-Che poi è meglio se lasci qualcosa, così la prossima volta che dormi qui non devi portare nulla.- Alzo le spalle mentre li divido per colore.
-Il borsellino con i trucchi lo lascio, allora.-
-Certo, dallo a me.- Sorrido prendendolo. Corro in camera e lo nascondo in un cassetto. Non glielo farò mai usare, è molto più bella senza nulla sul viso.
-Dove lo hai messo?- Chiede ridendo.
-Lo scoprirai la prossima volta che dormirai qui.- Continua a ridere capendo le mie intenzioni.
-Mi accompagni? Usciamo tra cinque minuti.-
-Sono pronta.- Allaccia le scarpe e prende il suo zainetto.
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Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018
ChickLitSequel di "Just trust me", "Just you" racconta della storia di Addison Baily e Edward Harris, due ragazzi che frequentano il college a San Diego, distanti cinque ore dalle loro famiglie e dai loro amici. La loro storia è ovviamente intrecciata a que...