Addison
-Dio mio, ho ancora un orecchio tappato!- Inclino la testa per cercare di 'stapparlo'. Siamo appena arrivati in hotel e, dopo aver chiesto il numero delle camere, le stiamo cercando al quarantacinquesimo piano. Questo palazzo è altissimo!
-Siamo in due...- Sussurra Eryn scuotendo la testa. Ery e Brad ci hanno raggiunti a San Diego già da qualche giorno e questa mattina abbiamo preso un volo per Miami tutti e quattro insieme, come ai vecchi tempi.
-Aia la schiena, quel cazzo di bambino dietro di me non ha fatto altro che scalciare il sedile! Ma sua madre che fine aveva fatto?- Eryn si gira di scatto guardando malissimo il suo ragazzo.
-Ma sei scemo?- Sussurra a denti stretti e Brad porta una mano sulla bocca.
-Fortunatamente quello accanto a noi ha dormito tutto il tempo.- Sorrido tranquilla incastrando la mia mano con quella di Ed. Eryn mi guarda atona e non capisco il motivo... oh, stiamo parlando di bambini.
-Ragazzi, tranquilli... sono passati anni ormai, non posso farmi condizionare per sempre dal passato. Basta così, si va avanti.- Edward mi guarda fiero, e anche gli altri due sono contenti per quello che ho detto.
-Addy, più tardi possiamo parlare?- Sussurra la mia migliore amica per non farsi sentire dagli altri.
-Certo. Oh, ecco la vostra camera, la nostra è quella infondo.- La indico e lei annuisce.
-Sistemiamo le valige e facciamo una passeggiata?- Propone Brad cercando la chiave nella tasca.
-Per noi va bene, ci vediamo alle nove di sotto.-
-A dopo.- I due chiudono la porta della camera alle loro spalle.
-Dai, dai, voglio vedere com'è di dentro!- Saltello entusiasta mentre Ed mette la chiave nella toppa.
-Ma se l'hai scelta tu la camera, conosci benissimo l'arredamento!- Ride di gusto mentre gira la chiave.
-Oddio, ma è proprio uguale!- Credo di avere gli occhi a forma di cuore in questo momento...
-Ti ripeto che l'hai scelta tu.- Continua a ridere mentre io esploro ogni centimetro della camera. Apro la porta del bagno e noto un'enorme vasca idromassaggio.
-Ed! Vieni qui!- Grido senza smettere di fissarla.
-Dimmi, amore. Ah, la vasca. Ti piace? Quella l'ho scelta io.- Mi abbraccia da dietro ed annuisco freneticamente con la testa.
-Certo che mi piace!- Mi volto verso di lui per baciarlo e subito approfondisce. Le nostre lingue, insieme, creano una danza come poche volte hanno fatto. Mi stacco senza fiato e appoggio la fronte sulla sua.
-Un giorno di questi ti va se andiamo al mare?- Non avrei mai immaginato che sarei stata io a fare questa proposta, ma adesso voglio proprio vedere com'è andare al mare, visto che lui lo adora così tanto. Io, invece, non ci sono mai stata. Appoggia le mani sui miei fianchi e, per la prima volta, mi sento a mio agio.
-Speravo me lo chiedesti tu, non ti volevo forzare.- Ritorna sulle mie labbra e mi fa appoggiare il sedere sul lavandino del bagno.
-Sono spiacente, ma non avendo immaginato questa scena, ho messo i pantaloncini.-
-Tranquilla, mi servono giusto trenta secondi per prendere un preservativo.- Rido mentre lui si allontana dal bagno e ne approfitto per scendere e sfilarli. Torna molto velocemente con una bustina in mano.
-Il marmo è congelato, io non...- non faccio in tempo a finire la frase che mi azzittisce con le sue labbra e mi rimette sul lavandino.
-Che sei scemo.- Sussurro ridendo prima di toglierli la maglietta.
-Ma quanto sono perfetti?- Chiedo retorica toccando i suoi addominali.
-Molto poco considerando il numero di gelati che sto mangiando in questo periodo.-
-Ma zitto!- Mi sfilo maglietta e reggiseno e faccio per scendere per togliere anche gli slip.
-Ferma.- Mi solleva dal sedere e li sfilo. Si toglie i boxer e mi porge il preservativo.
-Oh, andiamo!-
-Non fare la santarellina, lo so che ti piace metterlo...- Avvampo alla sua affermazione e mi affretto a mettergli il profilattico.
-Guarda come sei rossa!- Quasi grida ed io mi copro gli occhi imbarazzata.
-Guarda che non c'è nulla di male.- Gli esce una lieve risatina dalle labbra.
-Vuoi che lo facciamo o vado di là a rivestirmi?- Chiedo convinta cercando di reprimere l'imbarazzo.
-Ma che domande sono?- Mi prende il viso tra le mani e riprende a baciarmi. Ne approfitto per aprire le gambe e farlo scivolare dentro di me.~Ti prego, solo dieci minuti...~ Sussurra implorandomi per l'ennesima volta in mezz'ora.
-Va bene Eryn, sto scendendo.- Chiudo la telefonata e ripasso un'ultima volta il mascara.
-Amore, sto scendendo da Eryn per... fare una passeggiata con lei, ci raggiungete alle nove all'ingresso?-
-Certo tesoro.- Ci salutiamo con un bacio veloce e scendo portando con me la borsa.
-Ehi, vieni con me.- Eryn mi tira per un braccio e mi ritrovo nel bagno della hall dell'hotel.
-Che ci facciamo qui?-
-Dobbiamo parlare ma ti devo anche chiedere di fare una cosa...-
-Dimmi.- Appoggio la borsa sul mobiletto affianco a noi e le rivolgo tutta l'attenzione.
-Ehm... io... potrei avere un ritardo di una settimana...- Sussurra diventando rossa. Usa la pillola da quando ha compiuto diciotto anni, perché ha problemi proprio ora?
-Scusa, ma la pillola? Non la prendi più?-
-No, lo scorso anno sono stata male e l'ho interrotta, abbiamo sempre usato, beh... più o meno... i preservativi.-
-Più o meno?-
-Ehi, non eravamo abituati e qualche volta potremmo averlo dimenticato, ma è sempre andato tutto bene.-
-Oh, ok. E cosa volevi chiedermi?-
-Ehm, se per te non è un problema, non è che potresti, lascia stare non voglio infierire.- Fa per prendere una cosa dalla sua borsa ma la rimette subito dentro.
-Aspetta, dimmi di che si tratta. Tu ci sei stata per me quando sono rimasta... incinta, ed ora io ci sono per te.- La prendo per mano.
-Io... ti volevo chiedere se...- Mi lascia le mani armeggiando con la borsa.
-Potresti, ehm, vedere quello che è uscito?- Mi porge una scatoletta chiusa con un test di gravidanza all'interno.
-Lo hai già fatto? Si tratta solo di vedere?- Annuisce lentamente ad entrambe le domande.
-Senti, se non vuoi lo capisco, è che mi serviva solo la mia migliore amica. Se è negativo Brad non lo verrà mai a sapere, però se è positivo...-
-Tranquilla, lo faccio io.- Apro la scatoletta e lei si copre il viso con le mani.
-No, aspetta! Leggilo e chiudilo senza dirmi nulla.- Faccio come mi ha detto e glielo ridò chiuso.
-Ehi, stai bene?- Le accarezzo la schiena e scuote la testa.
-Per niente.- Toglie le mani dal viso e si può ben vedere che ha pianto.
-Vieni qui.- L'attiro a me in un abbraccio e sfoga tutto ciò che prova con un pianto nervoso.
-Addy, non sto a niente con gli studi, come cavolo faccio a fare ingegneria con un bambino? Sai che c'è? Non lo voglio sapere più. Non voglio sapere se sono incinta o meno perché... beh non so perché ma non lo voglio sapere.-
-Come vuoi.- Le rifaccio il trucco con la mia trousse che porto sempre in borsa e usciamo dal bagno giusto in tempo. I ragazzi sono già all'uscita dell'hotel e noi li raggiungiamo facendo finta di nulla.
-Dove andiamo?- Chiedo dopo aver baciato il mio ragazzo.
-Una passeggiata sulla spiaggia, ti va?- Di sera? Chissà come deve essere camminare nella sabbia fresca.
-Certo che mi va. Ma poi... quando... quando andiamo a fare il bagno?- Ti prego non dire domani, ti prego non dire domani.
-Domani mattina, se per te va bene.- Ecco...
-Ehm, ok. Ma cosa bisogna portare?-
-Un telo da mare per stenderti sulla sdraio, uno per asciugarti, occhiali da sole se vuoi prendere il sole e boh, credo basti.-
-Il costume? Vengo nuda?-
-Mmh, c'è anche l'opzione spiaggia per nudisti, quindi se vuoi sì.-
-E certo, perché la mia prima volta a mare la passo su una spiaggia per nudisti... come no.- Rido scuotendo la testa. Chissà che cosa strana, tutti che guardano tutti. No, non è una cosa per me.
-La tua prima che cosa?- Eh? Ma che sta dicendo? Lo guardo stranita.
-È la tua prima volta al mare?- Ripete spiegandosi meglio.
-Si, pensavo di avertelo detto. E poi, ormai dovresti sapere che ogni mia prima volta l'ho fatta con te.- Arrossisco per la frase appena uscita dalle mie labbra, mentre lui sorride fiero.
-Già, mi piace questa cosa.- Mi circonda i fianchi con un braccio e ne approfitto per appoggiare la testa sulla sua spalla.
-Quindi domani deve essere speciale!-
-Cosa?- I nostri amici si intromettono nel discorso affiancandoci sul marciapiede.
-Domani andiamo a farci un bagno al mare e deve essere speciale perché Addy non ci è mai stata.-
-Mmh, io ci sono stata solo un paio di volte con i miei, è bello.-
-Oh, io e Ed amiamo il mare!- Esclama Brad facendo un sorriso strano al mio ragazzo. Come minimo era per dire che avevano fatto sesso anche sulla spiaggia con due troie di turno. Probabilmente anche Eryn la pensa allo stesso modo perché anche lei sta guardando male il suo ragazzo. Mi stacco schifata da Ed.
-No, non è quello che state pensando... sei anni fa io e Brad abbiamo fatto il bagno nell'acqua ghiacciata alle due di mattina.-
-Era dicembre, inutile dire che siamo stati due settimane con la febbre alta.- Scoppiamo a ridere immaginando la scena. Chi è che farebbe un bagno al mare con zero gradi? Si, ok, Ed lo farebbe.
-Lo rifaresti?- Chiedo retorica.
-Stai, per caso, suggerendo di fare un bagno al mare alle due? Ci sto!- Grida entusiasta Brad. Cosa? Io? Io che propongo di anticipare il momento in cui mezzo mondo mi vedrà in costume? Non credo proprio... però il lato positivo è che, essendo notte, non si vedrà molto. Per di più non c'è nessuno a quell'ora quindi si, si può fare.
-Esatto.- Annuisco poco convita guadagnandomi lo sguardo confuso di Ed.
-Ma dovremo tornare a cambiarci in hotel!- Ed e Brad si guardano e iniziano a ridere.
-Dolce e ingenua Ery, queste cose si fanno in biancheria intima.- Eryn si lascia convincere con un bacio, ma io mi allarmo ancora di più.
-Tranquilla siamo solo noi tre, in fondo l'unico che non conosce il tuo corpo è Brad, e se non vuole essere ucciso dalla sua ragazza o dal sottoscritto, non ti guarderà.- Mi lascio convincere anche io e annuisco dicendo che per me va bene. Due settimane fa non avrei mai immaginato di andare al mare, figuriamoci in biancheria intima.
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Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018
ChickLitSequel di "Just trust me", "Just you" racconta della storia di Addison Baily e Edward Harris, due ragazzi che frequentano il college a San Diego, distanti cinque ore dalle loro famiglie e dai loro amici. La loro storia è ovviamente intrecciata a que...