Danette
Questa cena è andata peggio del previsto. Aaron, il compagno di mia madre, è un tipo silenzioso ma che lancia degli sguardi che mettono ansia. Addison non ha proferito parola per tutto il tempo, se non per rispondere alle domande che le ponevano. Io, invece, ero così stanca che a malapena capivo di cosa parlassero. Gli unici a parlare sono stati Ed e il mio gemello che cercavano di rompere il ghiaccio. Mia sorella più piccola, dopo aver rotto le palle a tutti noi con le sue domande scomode, è crollata per la stanchezza oltre un'ora fa.
-Secondo me non è male.- Alza le spalle il mio gemello volgendo di scatto lo sguardo verso di me. Aaron è andato via, mia madre è sopra in camera sua e noi fratelli ne abbiamo approfittato per fare una chiacchierata tra di noi.
-No, dai.- Sollevo la testa dalla spalla di Josh, sto morendo di sonno.
-Addy?- Mi guarda indifferente ed alza le spalle.
-Dan, se aspetti un altro minuto ti addormenti sul divano. Vai a riposare, tranquilla.- Mi sorride vendendomi esausta.
-Bene, allora noi andiamo. Buonanotte.- Mi alzo facendo segno a Joshua di seguirmi.
-In che senso "noi"?- Sbotta Jordan con voce scocciata. Mi giro lentamente verso di lui e lo guardo atona per qualche secondo prima di rispondergli.
-Nel senso che dormiamo insieme, buonanotte.- Salgo le scale senza neanche aspettare che mi ricambino la buonanotte.
-Dan...-
-No, Josh. Si deve stare zitto perché è già tanto che questa sera siamo stati nella stessa stanza per tutto il tempo.-
-Come vuoi.- Entriamo in camera e, una volta messo il pigiama, mi corico nel letto affianco a lui che si è spogliato rimanendo in boxer.
-La prossima volta puoi lasciare qui qualcosa per dormire.- Sussurro chiudendo gli occhi.
-No, tranquilla. Sai che di solito dormo così.- Mi accarezza i capelli e, neanche il tempo che lui finisca la frase, mi addormento.Joshua
Le accarezzo i capelli e in pochi secondi si addormenta. Mi ha presentato come un suo amico ed io, ovviamente, non ho obiettato perché d'altronde è quello che siamo. Però resta il fatto che in fondo ci sono rimasto un po' male. Sono sempre più convinto che Dan sia una persona fantastica. Per tutta la durata della cena ha cercato di mettere Aaron a suo agio, a differenza della sorella maggiore che non ha fatto altro che aumentare la tensione che c'era nell'aria. Dan cerca sempre di giustificare le azioni di Addison dicendo che ne ha passate tante, ma neanche lei scherza. Eppure hanno assunto due atteggiamenti completamente diversi.
Appoggio la testa sul cuscino e, finalmente, prendo sonno anche io.Il rumore di qualcuno che bussa alla porta mi sveglia, ma rimango immobile nel letto con gli occhi chiusi.
-Ho detto che sto arrivando!- Sussurra incazza Dan. Schiudo gli occhi per capire cosa stia succedendo, ma riesco solo a vedere la sagoma della mia 'amica' allontanarsi.
-Mamma, dimmi.-
-Danette, che significa che il tuo amico è rimasto a dormire da noi?- Parla a voce più alta rispetto a quella della ragazza. Mi tiro su con la schiena consapevole che da qui non possono vedermi.
-Mamma, ti prego. Punto primo siamo solo amici, punto secondo, non hai nulla di cui preoccuparti, ti ricordo che tu stessa mi prescrivi la pillola ogni mese. Non c'è bisogno di allarmarsi, so badare a me stessa.- Ha appena detto a sua madre che andiamo a letto insieme?
-Danette, stai per caso dicendo che tu e Joshua... fate sesso?- Si. È logico.
-Ho detto due cose ben diverse. La prima è che quello che c'è tra noi due è solo amicizia e la seconda è che prendo la pillola. Sei tu che le hai combinate insieme. Ora posso rientrare? Sono solo le... che ore sono?- Non ci posso davvero credere.
-Mezzogiorno passato, sono venuta anche per dirti che devo correre in ospedale. Ma... non ho capito, il tuo discorso era della serie "a buon intenditor poche parole?".- Credo di essere tanto confuso quanto sua madre.
-Tu sei la mamma ed io la figlia, non si parla sempre di tutto. Comunque ci tenevo a farti sapere che Aaron mi sembra un tipo apposto. Magari uno di questi giorni ci possiamo vedere per un qualcosa di meno formale, che ne pensi?- Riesco a percepire il suo sorriso rassicurante fin da qui.
-Lo pensi davvero?- Probabilmente, ma era per lo più per cambiare discorso.
-Certo. Meriti il meglio.- Sono quasi sicuro che si stiano abbracciando.
-Torno domani mattina presto. Ti preparo la colazione e ne parliamo, ti va?-
-Certo, a domani.- Nella stanza riecheggia il rumore di un bacio, poi quello della porta che si chiude.
-Ehi.-
Dan sussulta girandosi di scatto verso di me.
-Josh, mi hai spaventa. Eri sveglio?- Sorride un attimo dopo lo spavento.
-Si, direi proprio di sì. Hai praticamente detto a tua madre che andiamo a letto insieme nonostante non siamo una coppia senza farle dare di matto?- Sbotto guardandola con occhi colmi di stupore.
-In teoria, in pratica l'ho solo confusa un po'.- Sorride tornando nel letto affianco a me.
-Sei unica.- Sussurro baciandola.
-Tu lo sai che se lei ne è al corrente, vuol dire che uno dei miei due fantastici fratelli, a scelta tra Jordan il gemello bugiardo e Addison la sorella/ falsa mamma, mi ha tradita?- Alza gli occhi al cielo prendendo il telefono.
-Perché "falsa mamma"?- Chiedo non capendo se lo ha detto con cinismo.
-No, aspetta. "Falsa mamma" nel senso che lei ci comandava a bacchetta da piccoli, non che... oddio. Ok, credo di dovermi fare una calmata ora.- Lascia il telefono sul comodino e si gira verso di me.
-Scusa, non so neanche quello che sto dicendo.-
-Tranquilla. Vuoi che vada via?-
-Cosa? Stai scherzando? Assolutamente no. Non c'è nessuno in casa, e poi ti devo preparare un pranzo di ringraziamento per essermi stato affianco ieri. Quindi no, non puoi proprio andare via.- Inclina la schiena avvicinando il suo viso al mio. Appoggia delicatamente le sue labbra sulle mie che neanche me ne rendo conto. È un tocco così dolce e delicato. Ricambio immediatamente il suo bacio facendolo diventare poco meno casto.
-Dan, io non mi accontento di essere semplicemente un tuo amico.- Sussurro guardandola negli occhi. Accenna un sorriso, poi mi bacia di nuovo.
-Io non so com'è che funziona una relazione, non mi voglio impegnare in qualcosa più grande di me.- Sussurra a sua volta mentre si allontana. Non la credo.
-No.-
-No?- Mi guarda interrogativa.
-No, non è vero.- Sbotto guardandola di sbieco.
-Dan, io sono Joshua, non Ashton. Io, davvero, capisco che quello che ti ha fatto è stato davvero umiliante per te, ma non sono come lui. Siamo due persone completamente diverse, e pensavo lo avessi capito arrivati a questo punto.- Il suo viso cambia colore e la vedo portarsi una mano allo stomaco.
-Dan, che ti prende?-
-Nulla, scusami un attimo.- Sussurra allontanandosi verso il bagno. Mi alzo anche io andando verso di lei e la sento vomitare. Le corro incontro tenendole i capelli.
-Ehi, che hai?- Le accarezzo la schiena passandole su e giù una mano.
-Un mix di cose. È tutto ok.- Si alza dal pavimento e va a lavarsi i denti mentre io attendo dietro di lei. Neanche il tempo di rientrare in camera che, per la seconda volta in due minuti, si china verso il Water e vomita. Prendo un codino che trovo sulla mensola affianco e le sistemo i capelli. Quando rialza la testa ha un viso esausto. Chiude gli occhi rimanendo in ginocchio.
-Mi dici che succede?- Chiedo cauto continuando a guardarla.
-Prima dimmi che resti qui ancora qualche ora.- Sussurra sistemandosi i capelli.
-Certo.- Annuisco. Si alza e si lava nuovamente i denti, poi mi fa segno di seguirla giù in soggiorno.
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Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018
ChickLitSequel di "Just trust me", "Just you" racconta della storia di Addison Baily e Edward Harris, due ragazzi che frequentano il college a San Diego, distanti cinque ore dalle loro famiglie e dai loro amici. La loro storia è ovviamente intrecciata a que...