Danette
-Amore, svegliati... ci stiamo fermando.- Quelle che mi sembrano urla giungono alle mie orecchie stanche e assonnate.
-Mmh, siamo arrivati?- Sussurro con voce impastata dal sonno.
-No, siamo solo a metà.- Apro gli occhi e la luce del sole li invade.
-Scendiamo? È ora di pranzo.-
-Ehm, ok.- Slaccio la cintura di sicurezza e apro lo sportello della macchina seguita da Joshua.
-Ehi, avevi proprio sonno...- Sorride guardandomi mentre mi stiracchio.
-Non ti puoi neanche immaginare, colpa del ciclo però! Poi non posso neanche prendere qualcosa per questo mal di pancia...- Lo prendo sottobraccio ed entriamo nell'autogrill facendo suonare un enorme campanello rumoroso appeso sulla porta. Facciamo un giro veloce per vedere cosa c'è e ordiniamo due panini per poi sederci ad un tavolino per mangiarli.
-Questa sera potremmo andare in qualche discoteca...- Propone addentando il panino.
-No, oggi dormiamo, magari domani.- Addento anche io mentre a lui va di traverso il boccone e inizia a tossire.
-Ma se hai dorm...- Lo guardo malissimo e si blocca per un paio di secondi.
-Hai ragione, anche io ho sonno.- Fa una faccia strana e continua a mangiare.
-Bravo, funziona esattamente così.- Sorrido fiera facendogli scuotere la testa, divertito. Finito il pranzo ritorniamo sulla strada percorrendone chilometri e chilometri in silenzio. Allungo il braccio verso la radio per accenderla ma lui mi precede porgendomi un cd che inserisco curiosa di sapere cosa ci sia sopra. La melodia risuona nella macchina non rendendomi particolarmente felice e storco il naso sotto al suo sguardo. Sorride contento iniziando a cantare tutto l'album "Let it be" dal primo brano fino ad arrivare all'ultimo. Che noia.
-Na... na... don't need makeup, to cover up being the way you are is enough. Everyone else in the room can see it, na na na... na, na... baby you light up my world like nobody else...- Sussurro aumentando mano a mano la voce.
-Ma che stai dicendo? Non sono queste le parole...- Chiede stranito rivolgendomi lo sguardo di tanto in tanto.
-Lo so, questa è 'What makes you beautiful'. Right now I'm looking at you and I can't believe...- Continuo a canticchiarla. Mi è sempre piaciuto farlo.
-Scusa ma è dei Beatles? Non l'ho mai sentita.- Scoppio a ridere per la sua domanda.
-Sono gli One Direction, quali Beatles?- Continuo a ridere e lui blocca il cd.
-Amore, forse non hai capito quale sia la vera musica... adesso ci penso io.- Toglie il cd mettendone un altro sempre dei Beatles.
-Rubber souls? Oh, avanti, se vuoi te ne canto un'altra de...-
-Aspetta un attimo... come fai a sapere il titolo dell'album? Li ascolti anche tu?-
-Oh, giusto. Tu sai che sono inglese, vero?-
-Cosa? Stai scherzando?-
-No, scozzese per la precisione. Siamo venuti qui in America dopo la morte di mio padre ma io sono nata e cresciuta in Scozia. I brani dei Beatles erano l'unica musica che era possibile ascoltare a casa mia, infatti mio padre ne andava pazzo.-
-Cioè tu sei nata lì e non ti piacciono?- Non sono per tutti.
-Esatto.-
-No, aspetta. Sei nata lì?- Rido guardandolo.
-Perché ti sembra così strano?-
-Non lo so, di solito voi inglesini siete tutti perfettini...- Sussurra storcendo il naso.
-Ma perché dite tutti così?- Rido scuotendo la testa.
-Ti assicuro che non è vero e, dopo aver sfatato questo mito, cambiamo genere di canzoni.- Tolgo il cd mettendo la radio e cambio stazione finché non trovo una loro canzone.
-Beh, è stato facile... na, na, na you've almost had enough and your actions speak louder than words and you...- Inizio a cantare tenendo il telefono in mano come se fosse un microfono.
-Fammi indovinare... One direction?-
-Beh, da inglese quale sono ascolto solo canzoni provenienti dal mio paese.- Sorrido fiera. Non è vero, ascolto di tutto.
-Però non i Beatles, mi sembra ovvio...- Sussurra mentre riprendo a cantare. Rido scuotendo la testa.
-In realtà ascolto di tutto, tutto quello che è stato registrato nella mia epoca, non duemila anni fa.-
-Duemila anni fa? Senti, bambina, tu ascolti dei ragazzini che parlano di un amore che a malapena hanno vissuto.-
-Questo è vero.-
-E allora perché li ascolti?- Perché ne parlano così bene che sembra quasi sia vero.
-Scherzi? Ma li hai visti in faccia? Sono stupendi. E comunque non chiamarmi bambina... ci togliamo poco.-
-Ma dai, io sono più bello di loro.- Passa una mano tra i capelli per poi rimetterla subito sul volante. Si, è molto bello...
-Quanto te la credi...- Sbuffo sorridente appoggiando la testa al finestrino.
-Dai, non è vero... non sono io che passo ore davanti allo specchio per truccarmi.- Mi prende in giro guardandomi con la coda dell'occhio.
-Cazzo, il trucco...- Abbasso di scatto lo specchietto per vedere in che condizioni sono. Mi sono addormentata con una mano sulla faccia, probabilmente non ho più nulla apposto.
-Stai bene, tranquilla.-
-Ma hai visto che ho la matita sbavata?-
-Sei bella comunque e poi non sembrava neanche sbavata.- Mi giro di dietro per prendere la borsa dai sedili posteriori e sento una pacca sul sedere.
-Originale, Josh, davvero originale.- Ride di gusto mentre io torno seduta davanti con la mia sacca, la apro alla ricerca del borsellino dei trucchi ma non ce n'è traccia.
-Oh, no.- Svuoto tutto il contenuto sulle mie gambe facendo cadere il pacchetto di sigarette, salviettine, occhiali da sole, quelli da vista, un libro, assorbenti e il borsellino.
-L'ho lasciato a casa...- Sussurro sbattendo una mano sulla fronte, poi mi giro lentamente verso di lui, sorridendo.
-Danette mi metti paura, a che stai pensando?-
-Al fatto che non dicevi sul serio quando hai detto che hai sonno, vero?- Sorrido ancora di più facendolo visibilmente preoccupare. Credo abbia detto davvero, che motivo avrebbe avuto se non fosse stato così?
-Ehm, certo che no, era solo per far contenta te.- Risponde ovvio facendomi rimanere di sasso. Per far contenta me?
-Oh, ehm... stavo pensando che forse mi potresti accompagnare a prendere un paio di basi per il trucco, non dico ombretti o cipria ma almeno mascara e fondotinta.-
-Non ho capito nulla di quello che hai detto, comunque per me va bene.- Sorride accelerando per superare una macchina davanti a noi. Abbasso la radio mettendola al minimo e prendo il mio telefono.
-Questa- scorro tra la lista cercando quella giusta -è una delle canzoni che mi toccano di più.- La melodia invade le mie orecchie facendomi rilassare immediatamente.
-I've tried playing it cool, but when I'm looking at you I can't ever be brave 'cause you make my heart race. Shot me out of the sky, you're my kryptonite, you keep making me weak. Yeah, frozen and can't breathe.- Canto a bassa voce in modo che non possa sentire la mia voce tremare.
-Te l'ha dedicata Ashton, vero?-
-Il giorno in cui abbiamo fatto l'amore per la prima volta. Amore... io credevo fosse amore. I don't, I don't, don't know what it is. But I need that one thing and you've got that one thing.-
-È vero, però.-
-Cosa?- Sussurro.
-Che tu hai quella cosa in più rispetto alle altre.- Sorride di sbieco. Wow, non pensavo che confidandomi con qualcuno sarebbe stato anche meglio. Non lo avrei mai pensato però è quello che è successo perché ora che l'ho fatto, oltre a sentire un altro peso in meno, l'autostima mi si è alzata di mezzo millimetro con quel complimento.
-Questa è la canzone che ascoltavamo io e mia sorella per coprire le urla di mamma e papà che litigavano.- Prende il telefono e fa partire la traccia di 'Yellow' dei Coldplay.
-Look at the stars, look how they shine for you and everything you do, yeah they were all yellow.- Inizia a cantare la canzone con voce ferma.
-I came along, I wrote a song for you and all the things you do and it was called yellow.- Continuo sorprendendolo. Non credo se lo aspettasse, ma lo avevo avvisato di ascoltare di tutto.
-So then I took my turn, oh what a thing to have done and it was all yellow. Your skin oh yeah your skin and bones. Turn into something beautiful, you know you know I love you so. You know I love you so. I swam across, I jumped across for you, oh what a thing to do. 'Cause you were all yellow. I drew a line, I drew a line for you oh what a thing to do and it was all yellow. Your skin, oh yeah your skin and bones. Turn into something beautiful and you know for you I'd bleed myself dry for you, I'd bleed myself dry. It's true. Look how they shine for you, look how they shine for you, look how they shine for... Look how they shine for you. Look how they shine for you, look how they shine. Look at the stars, look how they shine for you and all the things that you do.- Alla fine della canzone i suoi occhi si posano sui miei ed io non posso far altro che abbassare lo sguardo sperando non abbia capito di avermi messa a disagio.
-Mi sorprendi sempre di più, Dan. Adesso scommetto che salta fuori che hai un Walkman a casa con decine di cassette stile anni ottanta...- Sorride non sapendo di aver fatto centro. Era di mia madre ed io ne sono sempre stata appassionata. Me lo ha regalato più o meno cinque anni fa e ricordo bene che ero così elettrizzata che rimasi tutta la notte in ascolto di una canzone meravigliosa. L'unica cosa è che non ricordo quale. La mattina successiva la cassetta era sparita dal Walkman e non volevo chiedere a mia madre se l'avesse presa lei perché avevo paura che si arrabbiasse sapendo che l'avevo persa.
-Non ci posso credere, lo hai davvero?-
-Eh, già.- Rido per la sua faccia stupita.
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Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018
ChickLitSequel di "Just trust me", "Just you" racconta della storia di Addison Baily e Edward Harris, due ragazzi che frequentano il college a San Diego, distanti cinque ore dalle loro famiglie e dai loro amici. La loro storia è ovviamente intrecciata a que...