Addison
È quasi mezz'ora che siamo in macchina ma Dan non ha aperto bocca.
-Allora, perché non inviti il tuo amico a cena?- Provo ad intraprendere la conversazione guardandola dallo specchietto.
-È impegnato.- Si gira dall'altra parte appoggiando la testa al finestrino.
-Ehi, ti senti bene?- Mi giro verso mia sorella che scuote la testa con molta tranquillità.
-Credo di avere la febbre.- Sussurra chiudendo gli occhi.
-Ok, allora torniamo a casa.- Faccio segno a Ed di abbassare la musica mentre mando un messaggio a mio fratello.
-Ragazzi, che ci dovevate dire a pranzo?- Chiede Dan ammutolendoci.
-Qualche aggiornamento, perché?- Si intromette il mio ragazzo facendomi riprendere a respirare.
-Mmh, niente.- Sussurra la ragazza dietro di noi. Non voglio mentirle ma preferirei lo sapessero tutti insieme. Una volta arrivati a casa, Dan corre via per le scale lasciando me e Ed da soli in soggiorno.
-Questa sera a cena?- Sussurro sperando che accetti.
-Certo!- Mi bacia contento. Ci mettiamo sul divano per guardare un po' di tv finché mia madre non fa il suo ingresso in salotto.
-Ragazzi, questa sera cenate con noi?-
-Si, se non è un problema.- Ed si affretta a rispondere come se fosse una priorità.
-Assolutamente no. A noi fa molto piacere.- Sale anche lei al piano di sopra e non perdo tempo per urtare il mio ragazzo con il piede.
-Che c'è?-
-Sei un leccaculo!-
-Non è vero, semplicemente se avessi lasciato rispondere te, non credo sarebbe andata tanto bene.- Sussurra mettendo un braccio attorno alla mia vita.
-Non è vero.- Cambio canale più volte sbuffando.Danette
Mi ha dato della puttana. Credeva veramente prendessi la pillola per quello? Che schifo che mi faccio solo pensando che mi sono fidata di lui. Non avrei mai dovuto. Ho aspettato oltre mezz'ora sotto casa sua mentre aspettavo che arrivasse mia sorella e se prima avevo decimi, ora ho quasi trentotto. Non posso davvero credere di essermi aperta così tanto con lui. Menomale che non gli ho detto tutto. Apro la porta di casa e mi fiondo nel bagno di camera mia senza dire una parola. Alzo la tavoletta del wc prima di vomitare tutto quello che ho in corpo. Era davvero tanto che non succedeva, quasi non ricordavo più quest'orrenda sensazione. Entro in camera e sigillo porta e finestre prima di mettermi sotto le coperte. Fa freddissimo in questa stanza. Prendo il termometro dal cassetto per misurare la temperatura. Passa pochissimo tempo prima che un 'bip' risuoni nella stanza. Sullo schermo c'è scritto "37.9", perfetto. Ci mancava solo questo. Accendo la tv ai cartoni animati convinta che il suono di quelle vocine possa sovrastare quello dei miei pensieri. Lui lo sa di essere l'unica persona, a parte Ashton, con cui sono andata a letto? Non credo proprio di averglielo fatto capire, altrimenti non penso mi avrebbe detto una cosa del genere. Ci sono rimasta davvero male per quello che ha detto, non me lo sarei mai aspettato da lui. E brava Danette, sei proprio una stupida: ti sei fidata e, come ha ben potuto vedere, sei stata delusa. Scaravento il termometro in fondo alla stanza. Vaffanculo. Io non me la faccio con il primo che passa, io a lui ci tenevo molto anche se lo conosco da davvero troppo poco tempo. Si, ci tenevo perché mi ha davvero delusa oggi. Alzo la testa alla televisione notando che è finito il programma. Prendo il telefono per vedere chi è che sta mandando tutti questi messaggi. È praticamente un quarto d'ora che suona. Schiaccio il tasto home illuminando lo schermo e noto che sono tutti messaggi di Joshua. Blocco il telefono senza neppure leggerli e chiudo gli occhi addormentandomi.-Ho trentotto di febbre, quindi a meno che voi non vogliate essere contagiati, state alla larga.- Grido non appena sento bussare alla porta. Spero non entri nessuno perché non ho proprio voglia di parlare. Ho le orecchie tappate così come il naso. Sento un rumore metallico e mi giro cercando di capire chi sia entrato.
-Ehi... Tua sorella mi ha detto che stavi qui.- Il viso è buio ma la voce la riconosco molto bene. È l'ultima persona con cui vorrei stare in questo momento. Mi giro dall'altra parte ignorandolo.
-Dan, so che non stai dormendo...- Sussurra avvicinandosi sempre di più.
-No, infatti.- Borbotto. La stanza viene invasa da un buonissimo odore che attualmente non riconosco a causa del naso chiuso. Raddrizzo la schiena aprendo gli occhi.
-Cos'è quest'odore?-
-Cavolo, devi essere proprio ammalata se non riconosci l'odore della tua pizza preferita.- Ride sedendosi sul mio letto. Mi ha portato la pizza? La mia pizza preferita? Ha guadagnato qualche punto, dai. Allungo la mano accendendo la lucina del comodino. Josh ha due cartoni delle pizze ed una busta che appoggia tra noi.
-Non hai caldo?- Chiede sventolando una mano davanti al suo viso.
-Ora che ci penso sì, un po'.- Tiro su con il naso mentre prendo il cuscino per appoggiarmici di sopra. Si alza aprendo le tende e con esse la finestra.
-È già buio, che ore sono?-
-Le otto e mezza.- Sorride ritornando al mio fianco. Mi passa il cartone della pizza che apro immediatamente. Sto morendo di fame.
-Dan, io ci tengo davvero a scusarmi. Ho detto una cazzata e ti prego, credimi se ti dico che non volevo assolutamente dirti nulla del genere. Che poi non l'ho mai neanche pensato, non ho idea del motivo per cui lo abbia detto.- Parla a bassa voce puntando gli occhi abbastanza lontano da me.
-Ok.-
-No, non è ok. Sono stato uno stronzo e mi sono comportato veramente...-
-Joshua ti ho detto ok. Ho capito che non volevi veramente dirlo. Basta.- Ne sono veramente convinta perché altrimenti non sarebbe qui adesso, ma soprattutto non avrebbe insistito così tanto.
-Scusami, davvero.- Mi guarda finalmente negli occhi.
-Va bene Josh.- Iniziamo a mangiare la pizza in silenzio. L'ho perdonato, è vero, ma da adesso prenderò questa situazione con le pinze.
-Vai, scegli tu.- Gli porgo il telecomando della mia televisione appena finisce l'ennesimo cartone animato che ho guardato oggi.
-Che onore.- Sorride prendendolo. Sceglie un film d'azione appena iniziato. Appoggio lentamente la mia testa sulla sua spalla. Lascia tutto quello che ha in mano circondandomi completamente con un solo braccio per poi appoggiare la sua testa sulla mia. Mi lascia una decina di baci sui capelli prima di stringermi forte. Sorrido istintivamente per il suo gesto.
-Quale sorella ti ha aperto?- Chiedo curiosa ripensando alle sue parole di prima mentre mangio uno degli ultimi spicchi rimasti.
-Quella grande. Che poi è stata una sensazione strana perché per tutto il tempo mi ha guardato come se mi conoscesse da anni o come se mi dovesse un favore... non so, era molto strana.- Mastica velocemente anche lui l'ultimo boccone.
-Già.- Sospiro pensando che anche io gli devo un favore.
-Cosa? Sai perché mi guardava in quel modo?-
-Forse, ma in tal caso è una storia lunga ed ora non mi va di parlarne...- Appoggio testa e mani sul suo petto e chiudo gli occhi.
-Mi scoppia le testa, mi sembra di essere sott'acqua...- Sussurro stringendo le palpebre. È raro che io mi ammali e lo è ancor di più il mio mal di testa, ma quando lo ho, beh... riesco a malapena a capire quello che sta succedendo attorno a me.
-Tranquilla, ci sono io per te.- Mi lascia un bacio sulla guancia.
-Josh... se continui così ti ammalerai anche tu.- Sussurro quasi sulle sue labbra. È troppo vicino e non gli conviene ammalarsi.
-Non me ne frega niente.- Appoggia definitivamente le sue labbra sulle mie facendomi sorridere d'istinto.
-Non era così che dovevamo passare il pomeriggio.- Appoggia la fronte alla mia facendo una faccia delusa.
-Che ne sai, magari a quest'ora non avremmo mangiato la pizza.- Sorrido baciandolo.
-È vero, ma non ti sei rilassata.-
-Chi te lo dice? Io, così, sto benissimo.- Lo bacio un'ultima volta prima di appoggiarmi completamente su di lui prendendo sonno.
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Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018
ChickLitSequel di "Just trust me", "Just you" racconta della storia di Addison Baily e Edward Harris, due ragazzi che frequentano il college a San Diego, distanti cinque ore dalle loro famiglie e dai loro amici. La loro storia è ovviamente intrecciata a que...