Jordan
Ieri stavo nel parchetto vicino la scuola con mia sorella Julienne, l'unica che è qui che attualmente mi parla. Su una panchina ho visto E, l'unica ragazza che io abbia mai amato. Era stupenda: aveva una gonna a strisce e un maglioncino rosso. Le stava davvero bene. I capelli erano ondulati e non aveva trucco. Era lì che rideva spensierata con le sue amiche, ma non mi ha visto. Non ho avuto il coraggio di andare a parlarle, ho davvero troppa paura della reazione che potrebbe avere. Non voglio farla stare peggio ricordandole cosa le ho fatto, ma le voglio dire cosa invece non ho fatto perché non mi sta bene che pensi cose mai successe. Busso alla porta intimorito. Per lei vale la stessa cosa di Eve, non parliamo da tempo, se non per litigare.
-Un attimo!- Grida mia sorella dall'altra parte. Si sentono dei rumori, forse voci, poi si sente spegnere la musica e sbattere la porta del bagno, probabilmente per chiuderla. La maniglia si abbassa e, improvvisamente, me la ritrovo davanti con un sorriso che le muore sulla bocca non appena mi vede.
-Che c'è?- Fredda e seria fa un passo in avanti facendomi indietreggiare.
-Posso... parlarti?- Chiedo incerto sperando che accetti.
-Di cosa?- Dondola i suoi capelli ormai corti. È cambiata molto in questo ultimo periodo, eppure è sempre bellissima.
-Di... di quello Dan, ho bisogno di mettermi la coscienza a posto.-
-Qualche anno in ritardo, non credi?- Chiude la porta e ci si appoggia di sopra incrociando le braccia al petto e alzando leggermente lo sguardo per guardarmi. Non sono altissimo, ma lei è bassa quanto Addison.
-Si, lo so. Ho parlato con Addy l'ultima volta che sono stato da lei e mi ha chiesto di spiegarle la situazione dal mio punto di vista. Sapeva tutto, era tutto giusto, tranne una cosa che ci tengo a sottolineare perché mi sembra giusto così.- Increspa la fronte e continuo a parlare.
-Non ho mai fatto un video a Eve, sono stato... il... primo e ho fatto una sola e stupidissima foto, ma nessun video.- I suoi occhi si ingrandiscono di poco, la bocca si schiude e si drizza sulla schiena.
-Non le hai fatto un video? Solo una foto? Mi stai prendendo per il culo?-
-No, te lo giuro. Solo una foto. Eccola.- Prendo dalla tasca una foto piegata in quattro e la apro. Non si vede neanche il corpo di E, solo il suo viso. Sta dormendo e sembra così felice e rilassata. È interamente coperta dal mio lenzuolo, si vede solo che non ha reggiseno e una piccola chiazza di sangue sulla coperta. Nient'altro.
-Stai scherzando, vero? Le hai fatto anche un video.- Mi ridà la foto e la rimetto da dove l'avevo presa.
-Dannazione, non l'ho fatto! Non avrei mai potuto!- Alzo involontariamente la voce.
-Lei pensa di sì.- Il suo sguardo è incuriosito.
-Beh si sbaglia! Non mi sarei mai permesso di farlo, io la amo!- Mi guarda fisso negli occhi per istanti che sembrano minuti, aggrotta le sopracciglia e ci pensa un po' su.
-Questo cambia tutto, per lei. Perché non lo hai detto prima?-
-Perché non sapevo che lei pensasse una cosa mai accaduta! Voglio rimediare Dan, o perlomeno voglio chiederle scusa.-
-Non penso ti crederà. È passato troppo tempo ormai.- Abbassa la maniglia della porta e la schiude.
-Ma non è mai troppo tardi. Tu mi credi, perché lei non dovrebbe?-
-Io sono la tua gemella, è diverso per me. Sento che non mi stai mentendo.- Entra in camera chiudendo la porta. Non mi ha dato il tempo di scusarmi. So che non ha molto senso farlo ancora un'altra volta, ma ci tenevo. Mi passo la mano sul viso e vado via quando sento che la musica riprende a suonare.Danette
Mi siedo stanca sul letto dopo aver riacceso lo stereo. Non posso crederci... era solo una foto per Eve, non era un video. Cambia davvero tutto.
-Amore che è successo?- Joshua entra in camera dalla porta del bagno e si avvicina a me.
-Un giorno mi spiegherai perché mi chiami amore? Non stiamo insieme.- Sbuffo stendendomi.
-Ma tu sei una persona speciale, e meriti un nomignolo diverso da quello di tutte le altre.- Si stende affianco a me e mi circonda i fianchi con un braccio.
-Cos'è che ti preoccupa?- Sussurra dolce con il viso a pochi centimetri dal mio. Non mi ricordo l'impressione che mi ha fatto la prima volta che l'ho visto perché ero completamente ubriaca, ma ora so per certo che è un bravo ragazzo e un ottimo amico. O perlomeno non mi ha mai dato modo di pensare male di lui.
-Josh, ci conosciamo da neanche tre settimane. È una storia lunga e...-
-E ho tutto il tempo per ascoltarla, lo sai.- Pigia più volte il naso sulla mia guancia.
-Lo so, ma non ne voglio parlare, magari più in là.- Chiudo gli occhi e appoggio la testa sulla sua spalla.
-Come vuoi, amore.- Alzo gli occhi al cielo sorridendo per il nomignolo che mi ha dato.
-Ti va se usciamo questa sera?- Propone allegro.
-Certo, e dove si va?-
-In un locale, ovvio, io sono maggiorenne quindi se tu vieni con me puoi fare quello che vuoi.-
-Guardalo come se la tira per i suoi diciannove anni! Non mi serve un 'adulto' per fare quello che voglio.- Sorrido convinta mentre mi alzo per prendere qualcosa da mettere. Sono le nove passate.
-Ehi tu, ricordati che sei ancora piccolina, nanetta.-
-Ma se ho sedici anni e mezzo!-
-Appunto.- Sbuffo mettendo sul letto una gonna nera e un top corto verde scuro. Avrò tutta la pancia di fuori ma tanto è agosto.
-Metto i tacchi?-
-Si, magari superi l'altezza giusta per fare i pompini.- Mi giro verso di lui e gli lancio il cuscino addosso colpendolo in pieno.
-Aia!- Si alza venendomi incontro.
-Sei un idiota, Josh.- Cerco di spingerlo non allontanandolo per niente.
-E tu sei la mia scopa amica preferita.- abbiamo definito questo rapporto solo un paio di giorni fa. Essendoci conosciuti ad una festa, eravamo entrambi ubriachi e siamo finiti a letto insieme. Il giorno dopo fu una totale confusione perché nessuno dei due conosceva l'altro ed era abbastanza imbarazzante. Siamo stati insieme tutto il giorno e ci siamo conosciuti, dopo di che abbiamo passato altre due settimane ad andare insieme a feste o cose varie e siamo finiti più volte a letto. Così abbiamo deciso di fare sesso tutte le volte che volevamo senza mettere in mezzo i sentimenti. Semplicemente per piacere fisico reciproco.
-Ti ho detto che non voglio essere chiamata così, lo sai che mi sa di puttana.-
-Ma tu non lo sei, fai sesso solo con me. E poi anche io lo faccio solo con te, semplicemente lo facciamo quando ci pare senza essere innamorati.-
-Si, quindi la nostra è un'amicizia con... diciamo che siamo più che amici ma non fidanzati perché non ci piacciamo.- Mi cambio velocemente e mi dirigo in bagno per truccarmi seguita da lui.
-Esatto. Oggi dormiamo insieme? Da me, è chiaro.-
-Non so quanto ti convenga: ho due giorni di ritardo e ciò implica che mi verranno da un momento all'altro.- Metto un po' di ombretto nero sulle palpebre.
-Oppure che sei incinta.- Si sistema i ricci neri mentre si guarda allo specchio.
-Non credo proprio, prendo anche la pillola.- Faccio una passata veloce di mascara.
-Scherzi? Quando avevi intenzione di dirmelo? Abbiamo sempre usato il preservativo senza ragione.- Fondotinta, fard e cerco il rossetto per metterlo.
-No, forse non hai capito. Non ho alcuna voglia di rischiare di rimanere incinta e, forse, un giorno ti spiegherò il perché.- Mi toglie di mano il rossetto prima ancora che lo possa mettere.
-Va bene, ma intanto portati un cambio per la notte che facciamo un salto a casa mia e lasciamo tutto. Ah, il rossetto non mi piace, preferisco il colore naturale delle tue labbra.- Mi abbraccia da dietro e appoggia la testa sulla mia spalla.
-Guarda che ti ho detto che probabilmente questa sera mi verrà il ciclo, cosa ci guadagni tu se dormo a casa tua?-
-Avrò una ragazza bella, morbida e profumata da abbracciare mentre cerco di addormentarmi, ma tanto non ci riuscirò perché voglio passare il post sbronza sul divano in soggiorno a guardare un bel film.- Nessuno mi aveva mai detto queste cose. Ha anche detto che sono bella e, giuro, non me lo sarei mai aspettato da lui.
-Poco più di amici ma senza sentimenti.- Dico tutto d'un fiato un po' più a me che a lui.
-Ovvio.- Sorride dandomi un bacio sul collo.
-Vado a prendere uno zaino per mettere il cambio.- Dico tornando in camera mia dopo aver preso un picco di assorbenti.
-A che stai pensando?- Chiedo a Josh mentre piego un paio di pantaloni e una maglietta. Ha una faccia divertita e sta sorridendo, eppure nessuno dei due ha parlato.
-Che secondo me gli assorbenti quelli... quelli strani tipo arrotolati, non questi, è molto probabile che non escano più. Ti immagini che bordello se dovessero rimanere dentro?- Scoppio a ridere immaginando la scena.
-Non lo so come funzionano, non li ho mai provati.- Tento di dire tra le risate.
-Io si. Cioè non è che gli ho provati, ci mancherebbe.- Scoppio a ridere un'altra volta e lui arrossisce lievemente.
-Qualche anno fa li comprammo con i miei amici perché ci era venuto questo dubbio e dovevamo togliercelo. Non ti dico la faccia che ha fatto la commessa quando siamo arrivati alla cassa con due pacchi di preservativi ed uno di assorbenti.- Continuiamo a ridere finché non si ferma a guardarmi negli occhi. Sono io ad interrompere il contatto visivo, ma continuo a sentirmi il suo sguardo addosso.
-Vado a prendere i trucchi.- Faccio ciò che ho detto andando in bagno con in mano un borsellino abbastanza grande per metterli dentro. Prendo lo stretto necessario, ma quando torno in camera Joshua guarda incuriosito i poster sui muri.
-Scherzi? Gli OneD? Questa non me l'aspettavo...- Ride scuotendo la testa.
-Farò appassionare anche te! A proposito, passami quella spazzola.- Indico il comodino vicino a lui e fa per lanciarmela ma mi abbasso.
-Che fai? Te la stavo lanciando!- La sua risata risuona nella stanza.
-Appunto, non riuscirò a prenderla.-
-Tu sei tutta strana.- Si avvicina a me porgendomi la spazzola e mi lascia un bacio sulla guancia.
-Questo a cosa lo devo?- Sorrido guardandolo negli occhi.
-Al fatto che ti voglio bene.-
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Just You (sequel di Just Trust Me) #Wattys2018
ChickLitSequel di "Just trust me", "Just you" racconta della storia di Addison Baily e Edward Harris, due ragazzi che frequentano il college a San Diego, distanti cinque ore dalle loro famiglie e dai loro amici. La loro storia è ovviamente intrecciata a que...