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Velvet sentiva il cuore pomparle direttamente nelle orecchie. Non avrebbe potuto desiderare un primo bacio migliore. Si sentiva completamente circondata dal calore di Richard; lui si era trattenuto parrcchio e questo lo aveva capito persino una principiante come lei ma aveva apprezzato la sua premura e il fatto che ci fosse andato piano. Già quello era stato sufficiente per farla andare in iperventilazione e farle avvertire un calore diffuso per tutto il corpo, cominciando dalle guance.

Dopo essere rimasti fronte contro fronte per un pò di tempo, Velvet fece scorrere la sua mano su quella di Richard ancora poggiata sulla sua guancia e le loro fita intrecciate ricaddero verso il basso. Richard le sorrideva e i suoi occhi erano incredibilmente chiari: quanto voleva che lui avesse potuto vederla in quel momento ma per lo meno lei poteva ammirare lui.

I suoi pensieri furono interrotti da qualcosa di bagnato sulle dita: Kiro stava leccando le loro mani, probabilmente per reclamare un pò di attenzione. Velvet scattò in piedi in un attimo, colta alla sprovvista e Richard iniziò a ridere.
"Sembra che qualcuno qui si senta trascurato" e Kiro uggiolò come per confermare quella frase.
Anche Velvet si lasciò andare ad una risata e si abbassò sulla ginocchia iniziando a grattare il cucciolo dietro le orecchie.
"Ma tu sei un amore, lo sai vero?" Gli chiese con quella stessa vocina stupida che si usa quando si parla ad un bambino. Kiro si gustò quella sana dose di coccole facendosi più vicino e iniziando a scodinzolare.
"E io?" Chiese Richard. Quella domanda serviva a provocarla ma allo stesso tempo gli era venuta fuori di getto: bramava sentire Velvet dedicargli parole che lo facessero sentire al centro del suo mondo.

"Mi dispiace, niente a che vedere con questo peluche vivente" rispose lei ridacchiando. Il sorriso della ragazza si ampliò ulteriormente quando vide le labbra di lui assumere un leggero broncio, sporgendosi in avanti. Aveva desiderato per giorni vederlo un pò spensierato e lontano da quella nube grigia che lo circondava perennemente e si disse che, se quel Richard fosse rimasto ancora per un pò, lei si sarebbe ritrovata irrimediabilmente fregata.

"Non fare il bambino, su. Vorresti metterti a competere con il tuo cane?"
"No. Non c'è gioco. Lui non può farti questo".
La riprese tra le braccia e la baciò con la stessa intensità di prima: il bacio, lento all'inizio, divenne via via più coinvolgente. Le mani di Richard strinsero il corpo di Velvet con decisione, la sua bocca divenne più esigente e il cuore prese a battere con più forza. Era il suo modo per dirle grazie per essere entrata nella sua vita, per non averlo commiserato pensando all'uomo che sarebbe potuto essere, per non essersi arresa con lui.
Lei, tramortita da tutte quelle emozioni, non poté che accettare tutto ciò che lui sembrava disposto a darle, augurandosi che il qui e ora che lui le aveva assicurato poco prima, si protraesse per molto, molto tempo.

Quando si staccarono, le mani di Richard corsero al viso di Velvet.
"Voglio vederti" le disse.
"Lo vorrei anche io" rispose lei.
"Anche se i miei occhi non possono farlo, permettimi di vedere il tuo viso attraverso le mie mani" le chiese con un tono talmente dolce da farle inumidire gli occhi.
Annuì e vide lui sorridere solo per un attimo per poi tornare serio.
All'inizio si limitò ad accarezzarle le guance: la pelle era vellutata. Poi salì verso gli zigomi, alti ma non eccessivamente pronunciati. Quando sentì le ciglia di Velvet sfiorargli i polpastrelli, capì che aveva chiuso gli occhi e le sfiorò delicatamente le palpebre, delineò il contorno delle sopracciglia, scorgendo un piccolo neo a lato di quella sinistra e poi passò alla fronte, fino all'attaccatura dei capelli. Notò che erano legati in una treccia che prese a districare abilmente fino a quando un profumo di arancia lo invase. Affondò le dita in quelle ciocche saggiandone la morbidezza e poi scese verso il basso seguendo le onde irregolari delle ciocche.
Tornò nuovamente verso l'alto fino alle orecchie, che trovò particolarmente graziose mentre se le immaginava e poi scese verso il naso. Era leggermente all'insù e si chiese se avesse qualche lentigine e poi scese verso le labbra, trovandole leggermente gonfie ma ancora morbide e carnose. Chissà se erano di un intenso color ciliegia oppure di un rosa più delicato. Il respiro di Velvet che si infrangeva sui suoi polpastrelli gli fece correre un brivido lungo la schiena e la voglia di baciarla di nuovo prese piede in lui, ma la ricacciò indietro continuando la sua esplorazione.
Si sporse verso la linea del collo e sentì sotto le dita il sangue fluire veloce e il cuore battere all'impazzata. Erano ancora entrambi completamente vestiti e non si erano scambiati più di due baci, eppure l'eccitazione correva nelle sue vene come non succedeva da anni.

Il campanello, però, bloccò quel momento.


Come state?
Scusate per l'assenza e l'enorme ritardo nell'aggiornamento. Se c'è qualcuno che ha ancora nella propria biblioteca questa storia, ecco il nuovo capitolo. Aspetto una stellina o un commento, se vi va. Xx

Mercy - Richard MaddenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora