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"No, io non lo lascio da solo" rispose Velvet sussultando allo sguardo freddo della madre.

"Ma non sarebbe solo tesoro, ci sarei io a tenergli compagnia" rispose con un tono melenso finto come lei.

"Appunto, non lo lascio da solo... con te" ribadì con un tono più convinto.

"E va bene - si arrese la dona con fare annoiato- resta e ascolta. Avrei voluto risparmiarti altro dolore, ma se ci tieni tanto" concluse con un'alzata di spalle.

"Che vuoi dire?" chiese Velvet capendoci ancor meno di prima.

"Voglio dire che questa faccenda non si concluderà con un lieto fine. Non siamo in una favola, ma nella vita vera e noi due abbiamo fatto un patto"

"Un patto che possiamo infrangere anche subito. Non ho bisogno dei suoi soldi, le ho riportato indietro l'assegno" borbottò Richard cercando di rimanere calmo mentre sentiva le dita di Velvet stringersi più forti intorno al suo braccio. Certo, non poteva vedere il volto della donna, ma anche solo ascoltare la sua voce gli faceva capire quello che aveva vissuto il suo angelo, e quanto gli era costato fare quello che aveva fatto.

"Oh, caro, credevo che fossi meno ingenuo di così. Credi che restituendomi quei quattro spiccioli che ti ho dato, potresti portarti via mia figlia?"

Richard indurì i tratti del viso stringendo le mani a pugno. "Che cosa vuole allora?"

"Hai mai fatto un prestito in banca Richard? Sai che ci sono degli interessi da pagare? Bene, considerami come una banca. Per avere mia figlia, ci sono un bel po' di interessi: mi ci è voluto un po' per domarla, per farle capire che il suo unico compito è quello di seguire i consigli miei e di suo padre e cercare di renderci orgogliosi di lei almeno una volta nella sua vita. Ha fatto dei progressi negli ultimi tempi, sai? E' diventata molto più mansueta e mi dispiacerebbe molto rinunciare a lei"

"Che diavolo vuole per lasciarla in pace?" ringhiò Richard tra i denti.

"Il triplo di quello che ti ho dato. E' già un prezzo di favore visto che siamo sul punto di chiudere un ottimo affare grazie a lei"

"Come può parlare di sua figlia come un oggetto?"

"Perché per me rappresenta poco più di quello. Non ho mai avuto istinto materno ma sono stata costretta a generare un erede. Mi hanno incolpata per anni di non essere riuscita nemmeno a partorire un maschio e così siamo stati costretti ad accontentarci di lei. In fin dei conti avremmo potuto coinvolgerla in un matrimonio che sarebbe stato parecchio vantaggioso e si sa, i matrimoni sono un'arma molto più efficace di qualsiasi contratto, soprattutto se ci si sposa con un ricco uomo d'affari che non ci tiene per niente a spartire il proprio patrimonio con la ex moglie in caso di eventuale divorzio?"

"E lei costringerebbe Velvet a sposare una persona che non ama?"

"Ma certo. Credi che a me sia toccata sorte migliore? Abbiamo già trovato il partito ideale. Volevo evitare che lo scoprissi così tesoro - disse tornando a rivolgersi a Velvet che nel frattempo sembrava completamente assente- ma il prossimo sabato sera ci sarà un ricevimento e ti presenteremo William Blake, tuo futuro sposo".

"Che? E quando avevi intenzione di dirmelo? Manca meno di una settimana?"

"Mio Dio, stiamo rendendo tutta questa faccenda così melodrammatica. I fatti sono questi: o il tuo prode cavaliere mi porta quanto gli ho chiesto, oppure tu resterai con noi e sposerai quell'uomo. Magari Richard potrebbe ripensarci, perché non torni con Therese? In fondo siete stati insieme per tanto tempo" chiosò con un sorriso gelido.

"Che c'entra Therese adesso?" urlò Richard al limite dell'esasperazione. 

"Ho fatto due chiacchiere con la tua ex sai? Una ragazza davvero interessante. Dovresti rivedere la tua posizione nei suoi confronti".

"Io  non voglio rivedere un bel niente. Voglio sapere che c'entra lei con questa storia"

"Mi sto davvero annoiando. Mi sembra di ritrovarmi in quelle soap opera che odio tanto - continuò la donna annoiata- L'ho trovata cercando informazioni su di te; abbiamo fatto quattro chiacchiere e mi ha confessato che ti ama ancora. Dolce, non trovi? Si è mostrata entusiasta del mio piano e mi ha dato le informazioni che mi serviva sapere su di voi. Inoltre credo abbia fatto anche una chiacchierata con tua madre consigliandole di calcare un po' la mano sulla questione dell'operazione."

"Che stronza" disse Richard non riuscendo a trattenersi.

"Io o lei? beh non importa. Vi ho detto quello che dovevo, ora traete le vostre conclusioni e poi tu vattene dalla mia proprietà" terminò rivolgendosi solo a Richard. "A dopo, tesoro".

Mercy - Richard MaddenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora