Richard andò ad aprire la porta e venne subito stretto in un forte abbraccio: il fratello lo stava quasi stritolando e anche se a telefono non aveva mostrato tutto questo entusiasmo, stava recuperando in quel momento.
"Come stai?" Gli chiese Mark non accennando a lasciarlo andare.
Richard inspirò l'aria tra i denti per tutti i significati che la risposta a quella domanda portava con sé.
"Ora sto bene".
Ora: ora che aveva capito che la sua vita non era finita il giorno dell'incidente, ora che Velvet era piombata come un uragano nelle sue giornate, ora che aveva capito che non aveva perso suo fratello, ora che sentiva dentro di sé una nuova speranza e la possibilità di farcela."Vieni- continuò Richard staccandosi leggermente- voglio presentarti una persona".
I due si voltarono verso Velvet che era rimasta impalata davanti al bancone della cucina torturandosi le dita. Gli occhi le si erano inumiditi quando aveva visto i due fratelli abbracciarsi e le era sembrato che quel legame che li aveva uniti in passato, in realtà non si era mai spezzato davvero.Mark somigliava incredibilmente a Richard: stessa corporatura slanciata e tonica, amche se Mark era di qualche centimetro più alto, stessi capelli scuri abbinati a occhi chiari, nonostante per Velvet niente avrebbe potuto sostituire quella sfumatura ipnotica delle iridi di Richard, e poi stesso sorriso malizioso ma allo stesso tempo dolce.
"E così tu sei la donzella che ha organizzato tutto questo" le disse Mark avvicinandosi a lei.
Velvet gli porse la mano che lui non esitò a prendere e baciarne il dorso facendola arrossire.
"P-piacere, Velvet".
"Mark, scommetto che usando il solito repertorio, smettila" lo rimproverò ol fratello colpendolo dietro la nuca.
"Ahi! Mi stavo solo presentando come si deve- rispose lui incurante, accompagnando le proprie parole con un occhiolino- Devo ammettere che hai scelto davvero bene. Velvet è bellissima".
Lei sentì le guance scaldarsi all'improvviso e portò i palmi a ricoprirsi il volto, nel vano tentativo di calmarsi: pensò che se anche Richard, da ragazzino, fosse stato simile al fratello, allora di sicuro aveva fatto stragi di cuori.Il braccio di Richard le avvolse la vita tirandola verso il proprio corpo e questo gesto fece nascere un ghigno sulle labbra di Mark: in passato non avevano fatto molti drammi quando si trattava di scherzare con una ragazza e qualche volta gli era persino capitato di scambiarsele, ma il senso di possesso che Richard stava dimostrando, voleva dire solo una cosa, che ci teneva davvero.
"Te l'ho già detto Mark. Sono sempre il fratello più grande e posso sempre prenderti a calci in..."
"Non c'è bisogno che continui. E poi ti ricordo che siamo davanti ad una signorina. Cosa penserebbe di te sentendoti parlare in modo così scurrile?". Il tono da finto perbenista che aveva usato, li fece scoppiare a ridere tutti e tre, sciogliendo il nodo di tensione che si era creato nei primi minuti."Allora, ci sediamo?" Chiese Velvet.
"Ovvio. Sto morendo di fame cognatina" le rispose Mark accomodandosi al posto che lei gli aveva indicato.
"Che hai preparato? Ora lo posso sapere" continuò Richard mettendosi di fronte al fratello.
"E così ti tiene davvero sotto scacco eh? Sembra di vedere un altro Kiro seduto al tavolo" gli sussurrò Mark scherzando e ricevendo in cambio un calcio dritto su uno stinco.
"Smettila idiota, un giorno capirai anche tu" ma Richard non potè aggiungere altro perché Velvet lo raggiunse con una taglia fumante.
"Vi piacciono le lasagne e l'arrosto, no?" Chiese un pò timorosa.
"Ovvio! Fai le porzioni donna!" Le disse Richard sorridente.La cena trascorse tranquilla: Velvet preferì rimanere leggermente in disparte a godersi la scena davanti ai propri occhi. I due fratelli si stavano raccontando tutto ciò che ognuno aveva perso della vita dell'altro, scherzando, stuzzicandosi e tornando seri quando era il caso.
Mark fu particolarmente bravo a non toccare l'argomento più spinoso, i genitori però qualcosa diceva a Velvet che avrebbe tanto voluto affrontarlo.Ascoltandoli chiacchierare, l'amore che li legava sembrava volteggiare nell'aria; le si strinse un pò il cuore perché avrebbe voluto avere un fratello o una sorella per affrontare insieme quello di cui, invece, si era dovuta far carico da sola, qualcuno con cui confidarsi, litigare e poi far pace prendendosi a cuscinate.
"Allora Velvet, come hai fatto a conquistare questo cuore di ghiaccio?". Velvet fu sottratta ai suoi pensieri dalla domanda di Mark che la guardava incuriosito.
"Probabilmente quando gli ho detto ripetutamente che era uno stronzo, ha capito che ero la persona adatta a lui" rispose lasciandosi andare ad una risata a cui si uni, ben presto, quella degli altri due.
"Allora non sei solo la bambolina da sfoggiare, hai anche gli artigli" continuò Mark sollevando le sopracciglia contemporaneamente.
"Oh, non hai ancora visto niente. Non vi conviene farmi arrabbiare"li minacciò impugnando la forchetta."Sai, mi piaci. Non so cosa ci fai con questo testone di mio fratello" le disse Mark ancora ridendo ma subito dopo Velvet vide Richard incupirsi.
Lui non avrebbe saputo dare una risposta a quella domanda: in realtà cosa avrebbe potuto farci una ragazza bella e giovane con uno come lui, che non era neppure del tutto indipendente?"Sto con te perché non ci potrebbe essere qualcun altro" gli sussurrò Velvet all'orecchio poggiando una mano sulla sua coscia e stringendola leggermente.
Mark aveva osservato la scena da lontano: si era sentito in colpa per aver messo in imbarazzo il fratello ma il modo in cui Velvet lo aveva immediatamente rassicurato, lo aveva tranquillizzato, sembrava proprio la persona adatta a stare con Richard.Destinarono la fine della cena ad argomenti più leggeri e mentre Mark si propose di aiutare Velvet a sparecchiare, Kiro attirò l'attenzione di Richard come a ricordargli di doverlo portare fuori.
"Io porto in giro questo sacco di pulci -avvisò gli altri due-ci vediamo tra poco".
Quando Mark si fu assicurato di essere rimasto solo con Velvet, le si avvicinò.
"Velvet?" Richiamò la sua attenzione.
"Si?"
"Volevo ringraziarti per tutto ciò che stai facendo. Mi stai resituendo mio fratello".
"Non sto facendo nient'altro che stargli vicino. E spero di continuare a farlo per molto ancora" gli sorrise lei.
"Volevo anche dirti che so che avere a che fare con mia madre non è semplice, ma lei non ha mai voluto il male di Richard"
"Credimi, se lo avessi minimamente pensato, non avrei deciso di incontrarla, né tanto meno l'avrei ascoltata decidendo di chiedere un consulto al dottor Collins".
"Tu cosa?" La interruppe Richard con uno sguardo furibondo.Capitolo di passaggio, probabilmente neppure tanto bello. Comunque era necessario perché ci stiamo avvicinando alla fine! 👀👀
Xx
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Mercy - Richard Madden
DragosteAutrice di: "Little Things - Liam Payne" "No Control - Louis Tomlinson" "If I could fly - Sequel di No Control" #532 in Storie d'amore 21/08/2017 #260 in Storie d'amore 25/08/2017 Questa storia è il frutto di un'idea improvvisa e, spero, riuscita, i...