Richard rimase in silenzio di fronte a Velvet per altri interminabili secondi mentre se ne stava con le spalle poggiate alla parete dietro di sé.
Quando quella stessa mattina se n'era andata dal suo appartamento, aveva capito di aver sbagliato, di nuovo.
Con lei non sembrava capace di far altro: era entrato in un circolo vizioso in cui si alternavano brevi attimi di felicità, poi lui rovinava tutto e infine le chiedeva scusa.
Aveva cercato di fare mente locale e aveva capito che era attratto da quella ragazza di cui non aveva mai visto il viso e che queste sensazioni non poteva ignorarle: se era attratto da lei senza neppure averla vista, voleva dire che il tutto andava oltre il semplice aspetto fisico.
Una volta assodato questo, nella sua mente si affollarono un'altra serie di domande ma prima di scervellarsi per trovare delle risposte, si disse che doveva incontrarla e così aveva rinunciato anche ad andare a prendere Kiro: sapeva bene che da solo sarebbe stato difficile se non impossibile.
"Se la tua offerta è ancora valida, vorrei andare a prendere Kiro insieme a te" disse e a Velvet sembrò persino che strusciasse un piede sul pavimento come fanno i bambini quando sono in imbarazzo.
Se solo non l'avesse trattata male di nuovo, si sarebbe lasciata sfuggire un prolungato aaaaawwwwwww.
"E cosa ti ha fatto cambiare idea?" Chiese incrociando le braccia davanti a sé, come per difendersi. Sapeva che lui non avrebbe potuto vederla ma così si sentiva più forte, e per affrontare una discussione con quel ragazzo ce ne voleva di forza.
"Avevi ragione tu".
"Wow, questa dovrei proprio registrarla e fartela ascoltare ogni volta che mi urli contro" rispose ironica.
Richard serrò la mascella e Velvet pensò che la aspettava un'altra bella sfuriata, ma poi lo vide chiudere gli occhi e inspirare lentamente prima di riaprirli.
Nonostante le sue iridi non fossero in grado di vedere niente, apparivano della stessa tonalità chiara di quando aveva suonato il piano per lei: sembrava essersi calmato.
"Questa me la sono proprio meritato".
"Già" rispose Velvet sempre più confusa da quell'atteggiamento.
"Perché mi stai così lontano?" Le chiese ancora.
In effetti man mano che parlava, era indietreggiata fino ad arrivare quasi alle scale.
"I-io... come fai a sapere che sono lontana?"
"Sento la tua voce. Ti stai allontanando anche adesso" le rispose lui con un sorriso sfacciato.
Notando che non riceveva risposta, lui prese ad avvicinarsi.
"Che stai facendo?"
"Senti, lo sai anche tu che dobbiamo parlare, quindi non giriamoci più intorno" disse arrivandole ad un palmo dal naso e abbassandosi un pò verso di lei.Era inspiegabile per Velvet come lui riuscisse a capire a che altezza mettersi affinché fossero faccia a faccia, oppure come riuscisse a sapere quanto fosse lontana.
"Di cosa dobbiamo parlare?"
"Di me e di te" rispose indicando prima se stesso e poi lei.
"Non c'è niente di cui parlare. Ho capito che non vuoi avermi intorno e quindi dopo aver ripreso Kiro, non ti darò più fastidio".
"E tu che ne sai che mi daresti fastidio?". Il viso di Richard assunse un'espressione ancora più sfacciata provocando un rossore sulle guance di Velvet.
"Beh, non mi sembra di essere una visita gradita. Me lo hai ripetuto più volte e ho capito" disse lei sussurrando l'ultima parte.
"Mi sbagliavo"
Velvet respirò profondamente cercando di analizzare le cose. Cosa diavolo era successo al ragazzo di fronte a sé per fargli cambiare atteggiamento in questo modo? Si chiese se fosse sincero e cosa volesse da lei.
Il ricordo della vicinanza che aveva assaporato la sera prima, si ripropose prepotentemente nella sua testa e le guance le divennero ancora più rosse.
Non sapeva cosa dire.
"E se ti stessi sbagliando ora?"
"Possiamo sempre verificare e sai qual è il modo più semplice di farlo?"
"Q-quale?"
"Un bacio" disse avvicinandosi al suo viso.
Velvet pensò che sarebbe andata in iperventilazione per la mancanza d'aria.
"Non credo sia il caso" disse con voce strozzata.
"Mh si andiamo a prendere Kiro e poi ne parliamo" le rispose sfiornadole una guancia con i polpastrelli.Velvet ripescò le chiavi della macchina dalla borsa e entrò nell'ascensore che Richard stava mantenendo aperto per lei.
Rimasero l'uno accanto all'altro in silenzio e senza sfiorarsi ma l'aria attorno a loro era satura di elettricità.
Velvet lo condusse verso la sua auta e lo fece entrare in auto prima di chiudergli la portiera.Il viaggio verso l'ambulatorio trascorse senza che nessuno dei due dicesse una parola. Velvet stava ancora riprendendosi da quell'incontro ravvicinato con un ragazzo che sembrava completamente diverso da quello che aveva conosciuto fino a quel momento mentre Richard non riusciva a togliersi dalle labbra un sorriso compiaciuto. Anche se non poteva vederla, aveva capito dalla sua voce che si sentiva a disagio; probabilmente aveva le guance rosse, la bocca socchiusa e le pupille leggermente dilatate. Il suo profumo le era arrivato dritto al cervello e in un punto un pò più giù della vita: non vedeva l'ora di riprendere da dove si erano interrotti. All'improvviso si era sentito normale, cosa che gli capitava sempre più spesso quando era in compagnia di quella ragazza e per una volta non si era fatto problemi a comportarsi nella stessa maniera in cui avrebbe fatto 7 anni fa. Il sangue pompava veloce nelle sue vene e il cuore sembrava aver ripreso a battere dopo anni di torpore: si sentiva vivo.
Arrivati dal veterinario, furono accolti dallo stesso medico del giorno prima che li portò subito da Kiro: aveva una zampa fasciata e una benda lungo tutto l'addome.
Richard e Velvet si abbassarono contemporanemente sulle ginocchia e quel cucciolo un pò cresciuto fu ben contento di farsi abbracciare da entrambi mentre gli leccava il viso.
"Come sta?" Chiese Richard mentre cotinuava ad accarezzare la testa di quella palla di pelo.
"Benone. Penso si sia spaventato parecchio ma un pò di riposo e una sana dose di coccole lo faranno tornare quello di prima."
"E i punti?" Chiese Velvet guardando la fasciatura con un leggero broncio.
"Tra due settimane potete tornare per toglierli. Fino ad allora cambiate la fasciatura ogni due giorni, mentre quella alla zampa potrete toglierla tra tre" rispose lui cordiale.Mentre Richard sbrigava le faccende burocratiche, Velvet riuscì a far salire sul sedile posteriore Kiro che sembrava apprezzare il morbido tessuto della coperta che lei aveva poggiato lì per lui. Richard li raggiunse poco dopo mantenendosi alla parete e la ragazza lo aiutò a compiere l'ultimo tratto che lo distanziava dall'auto.
Velvet si mise al volante e accese la radio. Il viaggio di ritorno trascorse in maniera più serena: entrambi continuavano a fare domande a Kiro aspettandosi una risposta e contunuavano a proporgli attività che avrebbero fatto di lì a poco o tutto quello che gli avrebbero fatto mangiare. Velvet si comportava come se quel cane fosse un pó anche suo, e si sentiva più serena ora che sapeva che Kiro sarebbe stato bene: era preoccupata per quel cucciolo che non le apparteneva ma che l'aveva conquistata in un solo colpo.
Quando parcheggiò davanti al palazzo, aiutò Richard a scendere per poi andare a recuperare il cane e poi tutti e tre salirono in ascensore.La tranquillità scomparve all'improvviso sostituita dall'elettricità di poco prima: Velvet sperava che Richard si fosse dimenticato di lei o che almeno facesse in tempo a sgattaiolare via.
Quando il fastidioso suono, li avvertì che erano arrivati, Richard uscì per primo portandosi dietro Kiro e costringendo Velvet a rimanere dietro di loro.
Inserì la chiave nella serratura e aprì la porta in modo che il suo cucciolo potesse entrare e si fermò all'ingresso.
Velvet mosse alcuni passi incerti, rimanendo sul posto e iniziò a guardarsi intorno.
Non sapeva se avrebbe dovuto dirgli qualcosa o semplicemente andarsene via ma optò per la seconda possibilità; magari sarebbe risucita a passare inosservata. Si girò pronta a sfuggire alla figura del ragazzo di fronte a sé che la sovrastava ma prima che potesse anche pensare di sorpassarlo, lui la riacciuffò per il polso.
"Dove pensi di scappare?"Angolo Autrice:
Due aggiornamenti in un giorno, spero che sia un buon modo per farmi perdonare :)
Questo l'ho scritto più di getto, quindi perdonate eventuali imprecisioni: lasciate un commento o una stellina, se vi va!
Xx

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Mercy - Richard Madden
RomanceAutrice di: "Little Things - Liam Payne" "No Control - Louis Tomlinson" "If I could fly - Sequel di No Control" #532 in Storie d'amore 21/08/2017 #260 in Storie d'amore 25/08/2017 Questa storia è il frutto di un'idea improvvisa e, spero, riuscita, i...