Il viaggio di ritorno non fu molto diverso dal precedente: Richard non le si era staccato di dosso e lei non sapeva se dare retta alla parte di sé che le diceva di lasciarsi andare oppure a quella che le diceva di procedere con calma, soprattutto dopo la libertà che si era presa contattando il dottor Collins senza dire nulla a Richard.
Troppo presa dai sensi di colpa, neppure si accorse che lui le si era accostato e aveva poggiato il viso nell'incavo del suo collo: Velvet iniziava a pensare che ormai avesse una qualche morbosa attrazione per quella parte del suo corpo e in minima parte poteva capirlo, perché pure lei avrebbe passato gran parte della giornata persa nel suo calore.
"Il tuo profumo... lo sento anche quando non ci sei. È una vera e propria droga".
"Credo che sia il bagnoschiuma, se vuoi te ne regalo un flacone" rispose cercando di smorzare la tensione e l'attrazione che aleggiava tra loro.
"Io credo che sia la tua pelle. Prima sei scappata, ma io credo che quando scenderemo da qui e ti farai accompagnare fino alla porta del tuo appartamento, mi permetterai di morderla, vero?" Le sussurrò ad un orecchio.Un improvviso calore investì Velvet, così poco abituata a quelle attenzioni.
"Io..."
Per sua fortuna, venne in suo aiuto Kiro che poggiò il muso sulla sua gamba, proprio accanto alla mano di Richard.
"Sembra che qualcuno chieda un pò della nostra attenzione", sorrise Richard.
Velvet non riusciva a spiegarsi come lui riuscisse a passare da una situazione tanto... eccitante a una conversazione leggera, come se nulla fosse. Lei, invece, pensava che se si fosse gettata in un lago gelato, lo avrebbe fatto evaporare. Si schiarì la voce e si lasciò andare ad una leggera risata, poggiando la testa sulla spalla di Richard e accarezzando la testa soffice e calda di Kiro.Qualche minuto dopo si fermarono davanti al portone e lei lo aiutò a scendere. Kiro sembrava essersi offeso per la scarsa considerazione che i due avevano avuto per lui durante tutta la cena, perché iniziò a salire le scale senza aspettarli davanti alle porte dell'ascensore, come faceva sempre.
"Sembra che qualcuno ce l'abbia tanto con noi due da non voler condividere neppure un viaggio in ascensore" disse Velvet a Richard con tono divertito.
"Fa sempre così quando si sente trascurato. Meglio lasciarlo sbollire -e poi calandosi verso di lei aggiunse- e poi così non ci sarà più nessuno a disturbarci".
Una stretta ferrea colpì Velvet allo stomaco tanto da farle accelerare il passo tirandosi dietro Richard che non smetteva di ridacchiare.Anche se non poteva vederle il viso, sapeva perfettamente dalle sue reazioni cosa stava provando: aveva percepito il respiro leggermente accelerato, le dita stringersi di più intorno alle sue e il suo corpo muoversi in maniera scomposta sul sedile.
Sapeva anche di star giocando sporco, ma non riusciva a smetterla: la sua purezza, la sua innocenza e il suo cuore erano una ventata di aria fresca nella sua vita e non aveva intenzione di rinunciarci. Ora che aveva capito quanto in poco tempo le si fosse affezionato, non era disposto a tornare al buio, ancor più scuro di quello che gli impediva di vedere.Giunti davanti alla porta dell'appartamento che condivideva con Kiro, Richard gli aprì la porta per permettergli di entrare e poi la richiuse, tirando per la mano Velvet, fino alla porta dell'appartamento di lei.
"Vuoi darmi davvero il bacio della buona notte?" Chiese lei.
"Si, ma non qui fuori".
"No?" Chiese lei lasciando andare uno sbuffo, che sapeva più di un sospiro, sul viso di lui.
"No. Te lo darò dentro casa, nel tuo letto, prima di addormentarci".Ben consapevole che non sarebbe successo nulla, non riuscì a trattenersi dallo stuzzicarla e continuò con questo giochetto anche una volta varcato l'ingresso.
Velvet gli disse di fare come se fosse a casa sua e che sarebbe solo andata in camera per togliersi il vestito e raccogliere i capelli.Richard le diede solo qualche minuto di vantaggio e poi facendosi guidare dalle pareti e ricordando che quell'appartamento era praticamente speculare al suo, arrivò fino alla sua stanza.
Sentì un tonfo davanti a sé, seguito da uno stesso suono, pochi istanti dopo; capì che probabilmente era davanti a lui e si stava togliendo le scarpe.Si avvicinò e quando con il suo petto incontrò la schiena di lei, la sentì trasalire. Sotto le dita poteva percepire ancora il tessuto del vestito.
"Hai bisogno di aiuto con la cerniera?"
Non attese che gli rispondesse e iniziò ad abbassarla lungo le schiena.
Poteva percepire la pelle d'oca formarsi man mano che sfiorava la sua pelle.
"Richard.." sussurrò lei mentre lui iniziò a sbottonarsi la camicia.
Velvet non si voltò, forse per timore e quando lo sentì riaccostarsi a lei, percepí le loro pelli, finalmente, a contatto.
Istintivamente si accostò di più a lui che le strinse le braccia intorno alla vita.
"Sei così calda e sai così di buono" le sussurrò lui prendendo a baciarle il collo. Le morse leggermente un punto in cui percepiva pulsare veloce il sangue e la sentì trasalire.Staccò le mani da lei per togliersi la camicia e poi le poggiò sulle sue spalle iniziando a farle scivolare il vestito ormai sbottonato.
"Se non posso vederti con gli occhi, lo farò a modo mio, sei d'accordo?" Le chiese anche se era consapevole che non avrebbe dato molto peso alla sua risposta: il suo corpo gli stava rispondendo a chiare lettere.Angolo autrice:
Ehi, grazie per la pazienza che avete avuto. Questo è la prima parte del nuovo capitolo. Spero vi piaccia e che quindi lascerete qualche stellina.
Secondo voi, Richard e Velvet riusciranno a vivere questo momento oppure saranno interrotti come sempre? Sono aperte le scommesse!
Xx

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Mercy - Richard Madden
RomanceAutrice di: "Little Things - Liam Payne" "No Control - Louis Tomlinson" "If I could fly - Sequel di No Control" #532 in Storie d'amore 21/08/2017 #260 in Storie d'amore 25/08/2017 Questa storia è il frutto di un'idea improvvisa e, spero, riuscita, i...