Richard terminato il siparietto con il suo istruttore, recuperò Kiro e le sue cose e tornò a casa; il suo cucciolo si era completamente ripreso dall'incidente e gli era anche tornato l'appetito tanto che non appena rientrati in casa aveva recuperato la sua ciotola e l'aveva portata ai piedi di Richard che sorridendo, gliel'aveva riempita di crocchette. Decise poi di andare a farsi una doccia e fece appena in tempo ad indossare dei boxer e dei pantaloncini sportivi che il suono del campanello si diffuse tra le pareti di casa. Si avvicinò al citofono strofinandosi ancora i capelli con un asciugamani e quando sentì dall'altra parte la voce di Velvet, sorrise prima di aprirle.
"Ehi, sei tornata presto alla fine" le disse lasciando andare il telo bagnato sul mobile all'ingresso per poi prenderla tra le braccia. Non le diede il tempo di risponderle che la strinse di più a sé e si abbassò fino a coprire le sue labbra con le proprie. Fu un bacio deciso e profondo, che lasciò Velvet completamente intontita e incapace di formulare un pensiero di senso compiuto: sembrava che Richard volesse mangiarla tanto travolgenti erano i morsi che le lasciava e tanto calda era la sua lingua a contatto con le sue labbra.
"Mi sei mancata" le disse quando si staccò per lasciarla rifiatare ma a Velvet si bloccò lo stesso il respiro in gola quando ascoltò quelle parole: il senso di colpa per quanto ancora non gli aveva detto, la travolse convincendola che non poteva portarsi ancora dietro quel segreto.
"Devo parlarti"
"Che succede?" le rispose lui stranito.
"Io ero al locale, ma non per lavorare. Ho incontrato tua madre" gli confessò serrando gli occhi, pronta alla sua sfuriata.
Lo sentì allontanarsi rapidamente da lei e inspirare bruscamente.
"Perché?" le chiese con tono duro.
"Voleva sapere come stavi visto che lei e la tua famiglia non riescono a mettersi in contatto con te.
"Forse è perché non voglio sentirli"
"Ma loro vogliono solo sapere se stai bene. Tua mamma era preoccupata davvero"
"Era preoccupata per me oppure per l'idea che non incontrerò il dottor Collins?" sputò velenoso.
Velvet rabbrividì involontariamente. "Abbiamo parlato anche di quello e lei dice che vorrebbe solo che tu parlassi con lui per ascoltare la sua proposta. Mi ha detto che se rifiuterai non ne parlerete più"
"lo ha già detto l'ultima volta, e quella prima e quella prima ancora. Io non voglio vedere quel medico se non per le normali visite di controllo e lei deve capirlo, dovete capirlo tutti!" urlò. La sua voce echeggiò tra le pareti.
"D'accordo, allora chiamali, incontrala e parlaci" provò a mediare Velvet.
"No, non posso continuare con questa farsa. Loro non mi accettano per quello che sono adesso ed io inizio a pensare che sarebbe stato meglio se quel giorno non ce l'avessi fatta. Almeno ora avrebbero una tomba su cui piangere e non dovrebbero avere a che fare con il fantasma di loro figlio"
"Non dire così! Se tu quel giorno fossi morto, non ci saremmo mai incontrati e io non starei vivendo i momenti più belli della mia vita" gli rispose Velvet con veemenza mentre sentiva gli occhi inumidirsi. Cercò di bloccare le lacrime serrandoli per un attimo ma li riaprì di colpo, quando sentì qualcosa frangersi contro la parete opposta rispetto a quella dove stavano loro: Richard aveva lanciato il vaso che stava sul tavolo del soggiorno direttamente contro il muro, facendo riversare i fiori e l'acqua in cui erano immersi, a terra e centinaia di pezzi di vetro tutt'intorno.
"Ti prego, non fare così, mi fai paura" riuscì a sussurrare anche se temette che lui non l'avesse neppure sentita. Lo vide stringere le palpebre come aveva fatto lei poco prima e una smorfia gli deturpò il volto.

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Mercy - Richard Madden
RomanceAutrice di: "Little Things - Liam Payne" "No Control - Louis Tomlinson" "If I could fly - Sequel di No Control" #532 in Storie d'amore 21/08/2017 #260 in Storie d'amore 25/08/2017 Questa storia è il frutto di un'idea improvvisa e, spero, riuscita, i...