Prologo

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Beacon Hills.
Martedì 22 ottobre 1997

Loren respirò a fondo nonostante le contrazioni le provocassero un dolore immenso così come le fitte al basso ventre.

Sapeva cosa sarebbe accaduto, suo fratello Alan aveva eseguito diverse ricerche su alcuni libri riguardante la natura della piccola. Lei non sarebbe sopravvissuta al parto ma almeno sua figlia non sarebbe rimasta sola.

Ricordò ancora quel giorno di nove mesi prima in cui incontrò Gabriele. Un uomo affascinante brillante e divertente. Una cena, una chiacchierata ed una notte di passione poi lui svanì senza lasciare traccia.

Quando scoprì di essere incinta non ne voleva sapere. Troppo avanti con l'età, quarantacinque anni e con un figlio da crescere? No, sarebbe stato troppo ma il tentativo di aborto non andò a buon fine, sembrava impossibile la rimozione dell'embrione.

Dovette rassegnarsi.

Ma quando la sentì muovere e scalciare dentro di se per la prima volta, si chiese come mai aveva anche solamente pensato a rinunciarci.

Nel corso dei mesi intorno a se iniziarono a manifestarsi strani avvenimenti. Gli oggetti che si muovevano da soli, temporali improvvisi... mentre quando si arrabbiava o era irascibile, gli oggetti esplodevano come i lampadari e le finestre.

I primi sintomi della sua prematura morte, si presentarono all'inizio del nono mese. Proprio in quel periodo apprese che non sarebbe sopravvissuta. Capì che della sua bambina si sarebbe persa ogni cosa...i suoi primi passi, i primi denti, le sue risate, le sue prime parole...

Accettare tutto ciò non fu facile, pianse per giorni forse per la maggior parte del mese. Continuava a ripetersi che sarebbe cresciuta bellissima, spensierata, gentile. Se l'ha immaginava con le sue caratteristiche: dei lunghi capelli castani e due grandi occhi smeraldo.

Le contrazioni e le fitte al basso ventre si fecero sempre più dolorose e frequenti. Loren divaricò le gambe mentre spingeva ed urlava, guardò suo fratello cercando il suo viso.

- Tra poco sarà qui non manca tanto, prenditi cura di lei, dovrà crescere bene felice e amata ok? Promettimelo! -, lo supplicò piangendo.

L'uomo non riuscì a rispondere in tempo che la bambina venne espulsa, preceduta da una forte luce bianca e Loren esalò il suo ultimo respiro sussurrando il nome della figlia.

Deaton strinse tra le braccia quel fagottino dalle guance rosee e morbide con due occhioni verdi scuri identici a quelli della sorella, di cui difficilmente si sarebbe dimenticato ogni volta che l'avrebbe guardata. Con voce dolce disse: - Benvenuta piccola -.

Avrebbe mantenuto la promessa? Si assolutamente.

Light in The Darkness: L'inizio della FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora