Capitolo 2

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Beacon Hills.
Mercoledì 21 settembre 2012.
Ore 06:30






Avete presente quando siete agitati e camminate avanti in dietro, vi tormentate le mani o parlate a vanvera? Ecco questa era la mia situazione attuale.

Tra una ora e mezza teoricamente dovrei svegliarmi, prepararmi per il primo giorno di scuola. E invece no! Me ne stavo qui in piedi davanti al mio stesso letto dove sdraiato c'era Derek Hale, il lupo mannaro e l'uomo che avevo investito un paio d'ore prima.
Dio, quanto poteva essere assurda la mia situazione?

Non si svegliava. Ero certa di non averlo ucciso, diamine!
E ora che potevo fare? Controllare le sue ferite che sicuramente saranno già guarite? Svegliarlo con una secchiata d'acqua gelata? Osservare la maestosità del suo corpo atletico? Oddio dovevo darmi una regolata...sopratutto su quest'ultima parte.

Mi diedi uno schiaffo mentale sul viso e respirai a fondo. Avanzai salendo sul letto a cavalcioni e con coraggio che al momento scarseggiava un poco e la mia coscienza che rideva di me, avvicinai il viso al suo, fissandolo leggermente...
Ok lo ammetto, lo guardai con moolta attenzione.

Era quadrato ma non troppo, le labbra erano sottili circondate da un accenno di barba nera. Ciglia folte dello stesso colore, i capelli erano un più corti e ondulati di quanto ricordassi. Ma l'ultima volta che lo vidi, era solamente un bambino di quattro anni.

Sobbalzai per lo spavento. Quasi caddi all'indietro quando lui aprì gli occhi, erano di un bellissimo verde chiaro.

- Dio, tu si che sai come spaventare una persona -, dissi riprendendo fiato.

- Chi diavolo sei e dove mi trovo? -,

Cavolo che voce seducente...smettila di fantasticare e rispondi alle sue domande! La mia coscienza per una volta aveva ragione.

Sorrisi o almeno ci provai.
- Dunque, ti ho investito... -.

- Cosa?! -, mi interruppe.

Si stava agitando, e come non dargli torto?

- Oh ehi! Sei apparso dal nulla! Comunque ti ho portato da me ma sapendo cosa sei, ho pensato che portarti in ospedale fosse fuori questione, come ti senti? -, terminai velocemente e pregai che non me lo facesse ripetere.

- Non hai risposto alla mia domanda -, mi rispose.

Oh santo cielo!

Mi avvicinai il più possibile poi senza pensarci troppo, mi sedetti su di lui circondandogli il busto con le gambe.

- Che diavolo stai facendo?! - mi domandò.

- Mi hai chiesto chi sono -.

- Si e allora? -.

- Cercherò di spiegartelo nel solo modo che conosco, beh secondo. Ma con te farò un eccezione -.

A dire il vero neanche io sapevo cosa stessi per fare. Ma una volta un uomo mi insegnò questo trucco per mostrare un ricordo a qualcuno.
Non ho mai fatto pratica con un lupo mannaro solo su un umano, ma c'è sempre una prima volta per tutto, no?

Alzai gli avambracci ma lui li afferrò.

- Che cosa intendi fare? -.

- Fidati di me -, risposi sorridendo.

- Non ti conosco -.

- Non esserne così sicuro -.

Lasciò andare la presa distendendo le braccia lungo i fianchi sfiorando (forse di proposito) le mie gambe nude, provocandomi un leggero brivido di piacere.

Light in The Darkness: L'inizio della FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora