Capitolo 14

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Due mesi dopo

Avevo trascorso l'intera estate con Castiel ad allenarmi e sviluppare nuove capacità che non credevo di possedere e che si nascondevo in me, in attesa di farsi avanti. L'angelo con tanta fatica e pazienta mi aveva seguita nonostante le mie difficoltà e dubbi. Era strabiliante quel suo tratto, di solito portavo le persone all'esasperazione.

Ero fin troppo testarda e tendevo ad avere l'ultima parola.

Arrivata, parcheggiai di fronte alla clinica e spensi l'auto. Mi fermai a pensare agli ultimi avvenimenti accaduti. Mi ero allontanata da tutti perché non riuscivo a controllarmi o forse era solo una scusa. Non sapevo neanche io perché avessi preso quella decisione.

Zio Deaton aveva accettato la mia scelta o almeno in apparenza così sembrava ... non riuscivo a leggerlo. Era diventando fin troppo bravo a nascondermi la menzogna, quasi mai riuscivo a percepire il suo battito cardiaco.

Presi un lungo respiro e con determinazione, scesi dall'auto e raggiunsi l'entrata. Aprii la porta ed entrai lasciandomi guidare dalle voci al suo interno.

-Lei è partita, non tornerà molto presto-, sentii dire da zio Deaton.

Non riuscivo a vedere con chi stesse parlando. Rimasi nascosta dietro ad uno scaffale.

-I Winchester non sono in grado di proteggerla né Castiel. Sono l'unico in grado di farlo-.

Non riconobbi la voce di quell'uomo ma una mezza idea me l'ero fatta ... ma probabilmente mi sbagliavo.

-Non ha bisogno del tuo aiuto. Sa cavarsela da sola-.

Un leggero vento e un suono di un battito di ali mi travolse facendomi indietreggiare. Se ne era andato.

-Era lui, non è vero?-, gli chiesi raggiungendolo una volta uscita dal mio nascondiglio.

Zio si volse e mi guardò. Aveva ragione, non dovevo tornare così presto, avevo lasciato tutto e tutti senza dare spiegazioni. Li avevo abbandonati e di questo mi pentivo fortemente.
Mi sentivo come se li avessi traditi.

-Perché così presto?-.

Assunsi un espressione perplessa. Non che mi aspettassi chissà cosa ma almeno un abbraccio, ero pur sempre sua nipote.

-Non ho mica detto che non sarei più tornata! Due mesi soltanto, due mesi-. Indietreggiai, -Credi sul serio che fra spostarmi per città e città e cacciare troverei il tempo di frequentare il liceo? Quella vita non fa per me-.

-E allora cosa? Sparisci e poi ritorni, di nuovo. Mi dici che cosa ti sta accadendo?-.

Mi morsi il labbro cercando di frenare quella voglia di parlare. Potevo fidarmi di lui ed era proprio per quello che non volevo metterlo in pericolo.
Forse era già troppo tardi ...

Sospirai voltandomi.
Indietreggiai poco dopo richiamando i miei poteri, la parte che riuscivo a controllare.
I strumenti da medico si sollevarono rimanendo sospesi nell'aria, dietro alle mie spalle. Non stavo muovendo alcuna parte del mio corpo, era semplicemente la mente a fare tutto.

Lo sguardo di zio Deaton era indecifrabile. Non avevo idea di cosa gli passasse nella sua mente ... forse neanche volevo saperlo. Era il giudizio in genere a spaventarmi non il suo.

Un sussurro proveniente dall'entrata della Clinica, fece sobbalzare entrambi.
Lentamente gli strumenti tornarono al loro posto e quella voce fece il suo ingresso.

Light in The Darkness: L'inizio della FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora