Capitolo 16

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-Ti hanno preso di mira-, sbottai mangiucchiando una patatina fritta.

-Hanno preso di mira tutti noi-.

Accidenti, queste patatine sono davvero buone.

Bevvi un sorso d'acqua per poi incrociare le braccia.

-Sembrano più un branco di imbecilli che di Alfa-.

Gli scappò una breve risata,
-Già! Peccato però che sono molto forti-.

-Come sei pessimista-, gli risposi afferrando un'altra patatina.

Lui si volse trascinando via il piatto,
-Smettila di mangiare le mie patatine-.

-Antipatico-.

Ci alzammo dopo il suono della campanella.

Negli ultimi giorni mi sentivo piena di energie e non ne capivo il motivo. Mi sentivo più forte della norma.

Fra i sacrifici umani, i dispetti degli alfa, i miei poteri che ogni tanto si manifestavano a sorpresa, mi sorprendeva il fatto che riuscissi a restare in piedi.

Le prime due ore di lezione, mi ero appisolata.
Non ero riuscita a restare sveglia, fortunatamente Isacc era bravo ad inventare scuse per i professori.

Mi sentivo più forte vero ma anche debole allo stesso tempo.

In più poi c'era la comparsa improvvisa di Gabriele... non sapevo più dove sbattere la testa.

A mala voglia entrai in aula, mi accomodai al banco dietro di Isacc e mi ci accoccolai.
Il lupetto con la sciarpa era abbastanza alto da coprirmi; così se mi fossi addormentata, la prof non se ne sarebbe accorta.

Tentai di rimanere sveglia per un po' ma la stanchezza prese il sopravvento.

-Qui non ci disturberà nessuno-.

Oh ma vabbè, persino nei miei sogni me lo ritrovavo.

-Non hai nessun altro da disturbare?-.

Fece una smorfia.

-Eh ogni tanto mi diverto con Sam ...-, si avvicinò un po' e abbassò la voce. -ha paura dei Clown-.

Mi scappò una risata.

Si, conoscevo bene la fobia di Sam, i Clown erano frequenti nella caccia.

-Cosa sei venuto a fare?-, gli domandai sospirando.

Lui si volse.
-Credevo di avertelo già detto, per portarti via. Tu non centri nulla con quel mondo, Amara-.

Giusto, certo.

-Vedi, Gabriele. Sono nata in questa città, quindi sono anche affari miei-.

Si alzò e incrociò le braccia.

-Amara, non sarai mai al sicuro qui-.

Ti sbagli ... con te non lo sarei...

-Sto bene dove sono. fattene una ragione. A Beacon Hills c'è la mia famiglia e ti sbagli se pensi che la lascerò... -, mi alzai.

Intorno a noi si fece più scuro.

-Ti stai svegliando, continueremo la nostra conservazione più avanti-.

Detto ciò, scoccò le dita.

Mi svegliai di soprassalto.
Dio, che mal di testa. Sembrava un po' come se l'avessero messa all'interno di un frullatore.

-Tutto bene?-.

Light in The Darkness: L'inizio della FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora