Capitolo 8

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Beacon Hills.
Venerdì 23 settembre 2012.
Ore 22:40

Peter Hale, gli angeli, i cacciatori, Allison...era nel panico più totale.

Avevo scaraventato contro il muro il licantropo più irascibile sulla piazza dopo Derek. Mi sarei aspettata qualsiasi reazione da parte sua, come dargli torto! Ma poi...perché comparire alle mie spalle in quel modo? Ero già abbastanza su di giri per gli angeli! Per un momento ho creduto che fossero loro!

- Sta bene? -. Chiesi impacciata.

Non ricevetti la risposta in tempo, un dolore intenso alla nuca mi costrinse a cadere in ginocchio. Portai le mani alla testa cercando di farlo smettere ma non servì.

Sapevo benissimo di cosa si trattasse.
Gli angeli erano vicini, quel suono fastidioso simili a quello della televisione in mancanza di segnale, mi perforava i timpani.

Era la Radio Angelo.

Chiamata in quel modo da due fratelli cacciatori che conobbi nel Kansas.

- Amara?! -.

La voce di Derek, al confronto, pareva un sussurro. Sentivo chiamare il mio nome ma il dolore mi stava facendo esplodere la testa.

Nel momento successivo, mi ritrovai contro la parete del Loft con un angelo che mi comprimeva la gola con forza.

Non mi era chiaro come fosse successo, ero troppo presa da quello stupido suono per accorgemene.

- Credevi sul serio che saresti riuscita a sfuggirci?! -.

Guardai con rabbia quel viso di quel povero tramite, che aveva avuto la sfortuna di accettare quello stupido e arrogante essere. Non capirò mai perché gli angeli debbano ingannare qualcuno per possederlo se non ricevevano il permesso.

- Perché te la prendi con me? Che cazzo centro io?! -. Cercai di avvicinarmi col viso verso di lui, ma mi respinse facendomi scontrare con forza contro la parete.

- Hai ragione. Ma per tua sfortuna esisti, quindi è mio compito cancellarti -.

Con la coda dell'occhio notai Derek avanzare, gli impedii di farlo cercando di formare una specie di scudo di ghiaccio.
Non sarebbe sopravvissuto ad uno scontro con un angelo. Sarebbe morto subito dopo aver provato ad attaccarlo.

L'Essere afferrò la lama angelica dal suo completo per poi velocemente trapassarmi il ventre.
Fu così improvviso ma il dolore che provai fu come uno schiaffo o un proiettile che a mala pena riusciva a sfiorarmi.
Credevo seriamente che quella lama, potesse uccidermi...ma mi sbagliavo.

Lui mi guardò perplesso e indietreggiò di poco sotto la mia risata divertita.

- E tu pensavi sul serio che quella stupida lama potesse uccidermi?! -.

Non ebbi modo di gustarmi la sua espressione, un fascio di luce mi illuminò il volto mettendo a risalto le mie pupille. L'angelo sussultò a causa di quella lama che gli aveva trafitto il collo, poi cadde a terra privo di vita.

Lentamente estrassi la lama facendola cadere a terra, la ferita si sarebbe rimarginata a momenti.

Rimasi di stucco notando l'uomo alle sue spalle.
Quegli occhi azzurri come l'oceano mi guardarono perplessi e come sempre, cercavano di leggermi l'anima.
Sempre se ne possedevo una.

Light in The Darkness: L'inizio della FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora