Capitolo 15

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-Non puoi sfuggirmi .... Nephilim-.

Avanzai velocemente facendomi strada fra gli alberi e i loro rami che mi graffiavano le braccia ripetutamente. Il mio respiro si faceva sempre più affannoso rendendomi difficile respirare.

Non avevo idea di chi mi stesse inseguendo, mi svegliavo sempre prima di scoprirlo. Non mi ero neppure accorta di essermi addormentata.
Mi arrestai un attimo nascondendomi dietro ad un albero, il suo spessore più o meno faceva da scudo al mio corpo. In quel momento mi sentivo la ragazza  dei film horror, che stupidamente si faceva scoprire dal suo assassino. Mi volsi leggermente ma non vidi nessuno, neanche un ombra.
Presi un lungo respiro per poi voltarmi e prontamente ricominciare a correre ma appena volsi lo sguardo, la figura mi si parò davanti e urlai.

Aprii gli occhi sedendomi di colpo sul letto. Non ero nella mia stanza ma nell'infermeria della scuola.

Mi tastai la  fronte dolorante e per poco non sobbalzai.

-Come ti senti?-.

La guardai con la coda dell'occhio. Credevo non volesse più parlarmi e invece eccola lì, al mio fianco, con un'espressione visibilmente preoccupata.

-Sto bene. Dio, mi hai fatto prendere un colpo-.

Evitò la mia affermazione.
-Sei svenuta poco prima che gli uccelli si schiantassero contro le vetrate, non stai bene-. Fece una pausa, -puoi parlare con me, sai?-.

Mi sfuggì una risata nervosa.
-Certo, ho visto gli sguardi che mi avete rivolto. Si, ho sbagliato a non dirvi nulla ma avevate già dei problemi da risolvere, non volevo aggiungerne altri-.

Mi alzai ignorando i capogiri.

-Questo non ti giustifica! Sei mia amica, mia sorella. I tuoi problemi sono anche miei! Non ti ho detto nulla di mia ... madre, perché eri a pezzi!-. Avanzò verso di me prendendomi poi le mani fra le sue, - Tutti abbiamo notato la lotta interiore che stavi vivendo. Quando te ne sei andata, ho pensato che non saresti più tornata e le probabilità erano alte-.

La guardai perplessa.
-Nessuno di voi poteva ... Non sono un lupo mannaro, Allison! Sono un Nephilim! Un essere in parte Arcangelo, solo Castiel poteva aiutarmi-.

Deglutì e sorrise.

Le avevo praticamente urlato contro e lei sorrideva.

-Questo non cambia ciò che ho detto. Io ci sono se vuoi parlare-.
Mi abbracciò stringendomi a se, ricambiai.

Mi mancava questo.
Mi mancava il suo affetto, i suoi abbracci ... mi mancava Allison.

-Ok, vieni con me. Devo aggiornarti su un po' di cose-.



***


-Un branco di Alpha?-, esclamai.

Con tutti i problemi che c'erano, ci mancava solo questo branco.
Ero tornata nel momento peggiore ma andarmene via... gli avrei fatto un altro torto. Così respirai affondo e aprii bocca.
-Che cosa vogliono?-.

Scott mi rivolse uno strano sguardo.
Forse credeva che non sarei rimasta a lungo. Che ero tornata solo per un saluto o simile.
Ero in torto. O meglio, ero un pesce fuor d'acqua. Avevo la sensazione di non far più parte del branco o forse era così sin dall'inizio.

Volevo aiutare ma mi sentivo di troppo. Così mentre Derek iniziò a parlare, nel momento in cui tutti erano distratti, mi allontanai in silenzio.

Ero solo una Nephilim.

Forse apparivo codarda ma poco mi importava ... non facevo parte del branco.

Beacon Hills stava diventando una città di creature di ogni genere e una Nephilim era troppo.

-Che fai, scappi di nuovo?-.

Mi volsi incrociando il viso di Peter, non mi ero accorta che fosse uscito.

-Anche se fosse? Cosa ti importerebbe?-.

-Beh...-, avanzò di qualche passo, -sei una delle creature più potenti del creato e come sai, il tuo aiuto ci farebbe comodo-.

Ah capito, ero l'arma segreta.
Ma certo si, ovvio.
Non c'era da aspettarsi molto da Peter Hale. Un branco di Alfa contro una Nephilim ... si, giustamente.
Perché no?

-Ti sembrerò un pazzo ai tuoi occhi ma almeno non apparirai come una codarda a quelli dei tuoi amici-.

Era un ricatto, palese.
Tipico.

-Mia figlia non è una codarda, stupido lupo-.

Oh mio dio.

Cazzo.

No. Non ero pronta.

-Puoi ripetere?-, disse Peter con tono alterato.

-Oh lupetto, non arrabbiarti. Non ti temo ora e così anche in futuro-.

Ma si dai provocarlo ... tanto è divertente. Dio, adesso capisco da chi ho ripreso. La codardia, il carattere difficile ed irascibile... cazzo avevamo molte cose in comune.

-Che cosa sei venuto a fare?-.

L'arcangelo distolse lo sguardo da Peter e guardò me.

-Per portarti via con me, sei mia figlia dopotutto-.

Si come no.
Davvero si aspettava che andassi via con lui?
Ah! Per favore.

-Io non sono una codarda come te! Resterò con i miei amici e li aiuterò ...-, avanzi verso di lui, -non siamo niente noi due-.

No.
Non ero una codarda.
Io non fuggivo dai problemi, li affrontavo.

Quando mi allontanavo lo facevo per la loro sicurezza, perché sapevo essere pericolosa delle volte. Mentre lui? No, lui era semplicemente un codardo.

Rientrai nel loft dove trovai tutti a fissarmi.

-Beh? Che avete da guardare?-.

-Sempre acida eh?-, esclamò Derek.

Non ero acida ... va bene forse giusto un po'. Ma mi veniva naturale, avevo un pessimo carattere.

-Cosa mi son persa?-, chiesi evitando di proposito la sua esclamazione.

-Dobbiamo sapere quale sarà esattamente il loro scopo ma inizieremo standogli alla larga e li osserveremo-, comunicò Scott.

Non sembrava un pessimo piano.

Il mio sguardo cadde su Isacc, non mi ero neanche accorta della sua presenza neanche per un secondo.

-Ehi tu-, dissi incrociando le braccia al petto e attirando l'attenzione di tutti i presenti ma non la sua.

-Ehi lupetto con la sciarpa, dico a te-.

Ed ecco che finalmente Isacc mi degnò di uno sguardo.

-Cosa ne pensi del piano di Scott?-.

Il suo viso assunse un espressione confusa e perplessa.

-Eliminarli tutti, no?-.

Già mi stava simpatico.
Si, sarebbe diventato il mio migliore amico.

-Non saranno qui in pace è vero, però sarà difficile eliminarlo in un colpo solo-.

È vero che ero d'accordo con lui ma ero altrettanto curiosa di studiare gli alfa.
Ne avevo incontrati alcuni ma mai un branco intero. Specialmente di lupi mannari.

Ero entusiasta e nervosa allo stesso tempo.

-Sarà divertente-.

Fui l'unica a ridere alla sua battuta.


***


Mentre sistemavo l'armadietto, Allison e Lydia attirarono la mia attenzione.

Avranno adocchiato qualche ragazzo, Lydia specialmente.

Poi però li vidi anche io.

Eccoli lì, c'era da aspettarselo.
Se volevano studiarci, dovevano infiltrarsi.

Un di loro mi squadrò, ricambiai con una smorfia.

Il gioco era appena iniziato.

Light in The Darkness: L'inizio della FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora