Capitolo 17

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Il mio respiro si fece sempre più debole, così come il mio cuore che rallentava sempre più.
Non avevo mai provato una sensazione del genere.
Non ero mai morta prima d'ora.

Mi trascinai lentamente e con fatica contro lo stipite di una porta.
La ferita al ventre sanguinava copiosamente, nonostante i miei tentativi di tamponarla.

Stavo morendo.
Erano riusciti a trovare il modo di uccidermi, era finita.

Per un attimo ripensai alle parole di Gabriele ... ma cancellai subito quel pensiero dalla testa. Insieme a lui, non sopravvivrei un giorno. Gli angeli erano in grado di percepire gli Arcangeli con facilità. Sarei stata costretta a scappare per tutta la mia esistenza.

Guardai la figura che avevo davanti.
-Perché?!-, gli chiesi con fatica.

-Non sarai l'unica a perire. Sei solo la prima dei tanti...-.

Uscì dall'ombra mostrando il suo volto...

Gridai.

Mi svegliai di soprassalto.
Ero seduta sul letto con il terrore misto al panico addosso. Mi tastai il ventre nudo ed era tutto a posto.

Non avevo mai avuto delle visioni, almeno era ciò che credevo fosse, i miei poteri diventavano sempre più forti con il passare del tempo ... era inevitabile.

Mi ero abituata a ciò.
Castiel era un ottimo insegnante, poi però con l'arrivo dell'Apocalisse e della liberazione di Lucifero, non poteva più starmi appresso.

Così feci i bagagli e tornai a Beacon Hills, l'unica città che non aveva subito gli effetti dell'Arcangelo più temibile della storia.

Nessuno dei miei amici ne era a conoscenza e non l'avrebbero saputo.

Posai lo sguardo su Derek che dormiva serenamente in pancia in giù. Tracciai con le dita il suo tatuaggio e sorrisi.

Anche Scott ne aveva uno simile, entrambi con un significato importante.

Mi alzai.

Non sarei più riuscita a riaddormentarmi.

Afferrai la sua maglia e la indossai.
Lasciai che la luce della mezza luna mi avvolgesse, mi trasmetteva pace in un certo senso.

Dio, ma che cavolo di sogno!
Ma lo era o si trattava veramente di una visione?

Non sapevo come ...

-È tutto a posto?-.

La voce di Derek interruppe miei pensieri.

Mi volsi parzialmente.
-Si, è tutto a posto-.

-Sai bene che non sono in grado di percepire il tuo battito-, mi ammonì.

Sospirai.

Si avvicinò per poi avvolgermi la schiena con le sue braccia.
-Puoi parlare di ogni cosa con me, lo sai-.

Lo sapevo bene ma non sarei riuscita a spiegarmi a parole.

Così senza dargli il tempo di fare qualsiasi cosa, mi volsi e gli poggiai gli indici sulle tempie e gli mostrai ciò che avevo sognato o visto.

Conoscevo i rischi ma ero decisamente più forte rispetto all'ultima volta.
Ero più allenata ed esperta.

Quando terminai, un rivolo di sangue scese dal mio naso ma stavo bene. Non ebbi mancamenti.

Lui lo pulì.

Gli sorrisi.

Poi mi abbracciò.
-Non era nulla, andrà tutto bene-.

Light in The Darkness: L'inizio della FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora