Capitolo 37

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Il controllo è sopravvalutato.

Negli ultimi mesi, avevo imparato il contrario.
Credevo che mantenere un certo equilibrio avrebbe migliorato la mia natura.

Più mantenevo il controllo più c'era contrasto.

Il tempo scorreva.
Il mio aspetto, arrivata alla maggiore età, quindi fra tre settimane, avrebbe smesso di invecchiare e nel mentre, i miei poteri crescevano.

Prima o poi le persone se ne sarebbero accorte. Forse non prima di qualche anno. Ma da Beacon Hills, prima o poi, sarei dovuta andar via.

Ma perché pensarci ora.
Mi soffermavo su problemi inutili... quando il vero problema era...
Che diavolo ci faceva Theo Raeken a Beacon Hills?!

Ero appena scesa a fare benzina quando lo vidi la prima volta. Accanto alla sua auto con le braccia conserte mentre discuteva con quelli che dovevano essere i suoi genitori.
Non saprei dire se mi avesse vista o meno ma non importava. Forse neppure si ricordava di me.
Ricordavo a male e pena i momenti passati insieme ma non la gita scolastica all'asilo.

-Le tue trecce sono buffe e ti stanno malissimo-.
Sbuffai.
Evitai Theo come avevo imparato a fare e poggiai le mie manine sul corrimano della vasca dei coccodrilli. Che animali particolari, così enormi e spaventosi. Un po' somigliavano alla mia vecchia tartaruga, Riki. Ma lei era buona. Chiusi gli occhi immaginandomi Theo in quella vasca.

-Non mi piace essere ignorato-, mi spintonò facendomi cadere dentro.
Urtai la testa e l'acqua m'inzuppò i vestiti.
Non piansi.
Non mi agitai.
Rimasi calma mentre rimuginavo sull'accaduto.
Perché si comportava così?
Che cosa voleva da me?

Alcuni miei compagni ridevano.
Altri gridavano il nome dell'insegnante.
Che, frettolosamente, mi chiedeva di raggiungerla. Sembrava agitata, spaventata...
Poi mi volsi.
Un enorme rettile verdastro si faceva spazio verso di me.
Chiusi gli occhi.
Un attimo dopo, ero fuori.

Rideva divertito.

Bastardo.

Avevamo cinque anni.
Odiavo il suo viso, il carattere e i suoi modi di fare così prepotenti...

Poi ci hanno attaccato.
Il tutto sotto la pioggia che non cessava di scendere.
Non mi aspettavo uno scontro del genere di prima serata.
Non sapevo cosa fosse, ne avevo intenzione di scoprirlo ma era stata dura abbatterlo. E i miei poteri di Nephilim erano ancora più forti.

Ed ecco arrivare Theo con tutta la sua gloria di... lupo mannaro? Non ne avevo idea. Era così complicato leggerlo.

Agguantai l'essere con i miei poteri.
Feci forza sulle gambe, piegando leggermente le ginocchia ed indietreggiai lei braccia, spingendolo verso di me. Quest'ultimo emise un lamento simile ad un ringhio. Era così forte... gli diedi un altro colpetto, facendolo inginocchiare, dando il tempo a quell'idiota di Theo, e Scott, di sferrare il suo attacco... ferendolo.

Poi sicura che la situazione fosse sotto controllo, lasciai la presa. Theo indietreggiò e l'essere cadde a terra, ferito per poi fuggire.

McCall mi affiancò.

-Non mi riconosci Scott? Sono Theo, Theo Raeken-.

Guardai il mio Alpha, confuso.
Forse lui no, ma io sapevo bene chi fosse.

-Non ti piaccio. Va bene-, disse guardandomi.
-Non ho idea di chi tu sia-.

Certo, si.
Mentiva, sicuramente.

Light in The Darkness: L'inizio della FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora