Cap 13. Il custode e la rabbia di Cupido

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Dopo quello che è successo al principe Jensen e al suo servitore Jared, tremo.

Tremo si, perché un segreto che è stato nascosto a lungo, ora potrebbe finire per essere rivelato.

Che ne sarà allora dei due ragazzi, dei due poveri ragazzi, che non hanno nessuna colpa?

Il mio destino è quello di proteggerli, altrimenti perché avrei visto tutto ciò??

Nostradamus smise di scrivere sulla sua pergamena quando vide Cupido materializzarsi davanti alla sua scrivania.


"Che cosa stavi scrivendo, mago?" chiese Cupido.

"Che quel foglio era da buttare!" disse Nostradamus, appallottolando il foglio e gettandolo nel camino.

Cupido lo guardò male.

"Sai che mentire a un dio è una colpa molto grave?"

"Ora non si possono tenere neanche più i propri pensieri per sé? Che tirannia è mai questa?"

"Non se questi danneggiano noi e chi ci sta attorno. Non se da una singola testa può dipendere il futuro di noi tutti."

"Quindi stai parlando di voi dei, immagino. Chi è più potente di voi?"

"Non prenderti gioco di me. Tu puoi vedere le cose passate e qualcuno rumoreggia, anche quelle future."

"Mi giudichi addirittura più potente di voi dei? Quale lusinga per un vecchio come me!" rise Nostradamus.

"Basta con gli scherzi!" disse Cupido battendo le mani sul tavolo. "Sei un veggente. Saprai di sicuro qualcosa più di noi in merito alle mie frecce e all'effetto che hanno avuto su quei due ragazzi!"

"Le mie visioni non sono gestite da me a mio comando! Una forza più grande le amministra e decide che io possa vederle quando è tempo, ma il tempo non sono io a deciderlo."

"Bugiardo. Tu sai." Disse Cupido.

"Sapere cosa? La domanda che vorresti farmi veramente non è quella che mi hai appena formulato."

"NON...LEGGERMI NELLA MENTE!"

"Oh, non è lettura. Solo un giochino di psicologia." Rise il mago.
"Va bene, parliamone a carte scoperte allora. Parliamo di John e Mary e di quello che accadde veramente tanti anni fa.

"Accadde?"

"Oh, non fare il fintotonto, Nostradamus. Ci conosciamo da tanti anni."

"Va bene, parliamone. Che cosa accadde?"

"Io posso solo dirti cosa penso. Quella notte, Mary e John avrebbero dovuto fare l'amore e Mary sarebbe rimasta incinta. Avrebbe dato alla luce il frutto del vero amore. Era cosi che sarebbe dovuta andare. L'Universo mi aveva mandato un messaggio importante!"

"Avrà usato un buon stenografo."

"Mary pensò bene però di dire addio al suo amato, mandando all'aria tutto quanto!"

Nostradamus lo fissò in silenzio.

"Ho cercato di fermarli. L'incantesimo una volta in corso, sfugge al mio controllo, non posso più rimandarlo indietro, perché l'Universo pur usandomi come tramite, non accetta che io sia il vero padrone di esso, né accetta che le scelte del destino dipendano da un singolo uomo, e perfino dagli dei."

"Ma non sei riuscito a fermarli. " disse Nostradamus.

"Me ne sono andato, lasciandoli soli. Loro rimasero inermi a fissare il cielo, che sembrò diventare alieno. Fasci di luce azzurri, blu e rosa si congiungevano mostrando nastri, fiocchi e simboli. Sparivano e riapparivano come fuochi di artificio. Loro si spaventarono molto e cercarono di rimediare a tutto quel casino, facendo l'amore, ma non servi a niente, ormai il destino era cambiato...c'era stato il rifiuto...la scelta del rifiuto...Mary non rimase mai incinta. O almeno, non quella notte."

"Conosco già tutta questa parte della storia, Cupido, la conosciamo tutti, benché si decise di seppellirla nelle memorie del tempo. Perché mi stai raccontando tutto questo?"

"A causa di quello che tu non mi stai raccontando, vecchio. Tutti dimenticammo, anche io. Volemmo dimenticare, quando vedemmo che non successe niente, nessuna catastrofe, ma una frase mi rimbomba ora nella testa: non si poteva annullare"

"Non capisco dove vuoi arrivare."

"Si che lo capisci. John e Mary avrebbero dovuto avere due gemelli, li avrebbero chiamati Sam e Dean, ma non videro mai la luce nel suo ventre, non insieme, almeno!"

Nostradamus lo fissò.

"Tu lo sapevi, non è cosi? Sapevi che Jared e Jensen, i figli di John e Mary, sono davvero i loro figli, tutti e due i loro figli."

"Questo è assurdo. Quei due ragazzi hanno un padre e una madre!"

"Ma sono loro, non è cosi? Sono loro e infatti sono nati solo un anno dopo a distanza l'uno dall'altro. L'incantesimo si è come cristallizzato nel tempo. Ha cristallizzato le loro anime, ma non poteva farlo per molto tempo."

"Non hai prove di quello che dici."

"Le avrò, quando avrò analizzato le frecce impregnate del loro sangue! Dimostrerò che ho ragione."

"E poi? Cosa ne sarà dei ragazzi? Li distruggerai. Come puoi essere cosi egoista??"

"COME OSI PARLARE COSI A UN DIO???" tuonò Cupido.

Nostradamus stette zitto.

"Un DIO non è mai egoista! Può essere capriccioso, si, arrogante magari, ma NON egoista! Noi viviamo per tutelarvi, per seguirvi, siamo portatrici d'emozioni, ci preoccupiamo per voi. Hai la più pallida idea di cosa significhi per ME, il DIO DELL'AMORE, vederlo rifiutato cosi? Gettato via cosi? E come se non bastasse, giustificato con l'amore, e invece altro non era che un singolo atto di vigliaccheria e paura di rischiare!"

"Io non...non riesco a immaginare..."

"Mi sono sentito morire dentro." Disse Cupido con la voce strozzata e gli occhi che tremavano, lucidi di lacrime che minacciavano di cadere. "Io VIVO per l'amore. È dentro di me, come Sam e Dean avrebbero dovuto essere dentro di Mary, non dentro di loro!!" e con quell'ultima sprezzante frase, fece per andarsene.



"Li distruggerai. Quei due ragazzi si amano ora!" cercò di fermarlo Nostradamus.

"E anche questo è contro natura! Non potrebbero amarsi. Non perché è immorale, ma perché davvero non potrebbero, non se prima non passano sotto le mie frecce. Non capisci? È successo perché sono già impregnati dell'amore che era stato utilizzato per l'incantesimo! Non so come è successo ma l'hanno assorbito e lo sfruttano, come parassiti! Non posso permettere che continuino a farlo, o ribalteranno le leggi del cosmo!"

"Non posso permetterti di fare loro del male. C'è stata una ragione se io ho visto tutto ciò. L'Universo ha voluto che sapessi, per proteggerli." Disse Nostradamus, ergendosi in tutta la sua altezza.

Cupido rise.

"Non vuoi neanche dirmi che cosa hai visto e ora pensi di essere il loro custode? Dimmi cosa sai. Dimmelo."

"Non posso. Se questa conoscenza non ti è stata rivelata, ci sarà un motivo."

Cupido ruggi e svani.










Note dell'autrice: 

Spero di non avervi delusi con questa spiegazione ahhah in realtà Jared e Jensen avendo genitori diversi, non sono davvero fratelli, ma dovevano esserlo e questo causa e causerà problemi....
Ciauuu ^^   













Saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora