Cap 18. True colors

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  Jensen e Jared si erano addormentati l'uno sulla spalla dell'altro, ma, di tanto in tanto, Jensen apriva gli occhi e gli sembrava di incorrere in qualche errore della vista.


"Nostradamus!" disse, preoccupato. "Che cos'ha la mia vista? A tratti mi sembra di vedere colori diversi rispetto a come sono realmente. Scie di blu o di rosa nel cielo o in mezzo agli alberi! Sto forse impazzendo??" chiese preoccupato Jensen.

Nostradamus lo guardò intenerito.

"No, Jensen, tranquillo. Quello che stai sperimentando sono le conseguenze dell'Amore."

"Oddio...non diverrò forse cieco?" si preoccupò subito Jensen.

Nostradamus rise. "No, è un luogo comune quello. In realtà c'è una porzione di verità in questa leggenda. Le persone innamorate non diventano cieche, ma al contrario, vedono il mondo a colori. La loro coscienza si allarga e tutto sembra più bello, i colori più vividi e vivi, ma questo è possibile perché viviamo in un mondo dove esiste la magia."

"Cosa accade nei mondi dove non esiste la magia?" chiese Jensen. "Le persone non possono vedere i colori?" chiese.

Nostradamus si incupì. "No e per questo dicono che l'amore rende ciechi. "

"Cosa?? Ma...è proprio l'amore che mi sta facendo vedere questi colori meravigliosi!" disse Jensen, mirando un lampione zampillare un arcobaleno di colori.

Nostradamus sospirò. "Noi viviamo in un mondo dove esiste la magia e la magia ci permette di vedere. Gli abitanti dei mondi dove non esiste la magia, sono ciechi. Sono ciechi e credono che l'amore li rende ciechi. Ahimè loro, poveri spiriti sofferenti, non conosceranno mai la bellezza dell'amore nella sua interezza."

"Nostradamus...a volte parli di questi popoli come se li conoscessi bene..." azzardò Jensen, carezzando la testa di Jared.

Nostradamus annuì triste.


"Tu...non li conosci solo perché li hai visti nelle tue visioni..."

Nostradamus annuì, ma Jensen non capì. Stava confermando o smentendo?

"Non ci hai mai detto....dove sei nato...e alcuni dicono che non sei di questo pianeta." Disse Jensen, respingendo la vaga sensazione di esagerare.

Nostradamus ora lo guardò gravemente.


"Sei nato...vivevi in uno di questi pianeti?" chiese infine.

"Ci ho vissuto...ma è stato tanto...tanto tempo fa..." disse Nostradamus triste e Jensen sentì che non voleva parlarne, quindi non chiese altro.  





Saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora