Cap 36. Io non ho scelta, ma se potessi scegliere, sceglierei sempre te

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"Vi rendete conto di quello che state chiedendo? Siete dei pazzi! Io non permetterò mai una simile blasfemia e un simile abominio!"intervenne Nostradamus, proteggendo i due giovani, coprendoli con il suo lungo mantello. I due poveri ragazzi tremavano.

"È necessario!" disse Cupido. "Se non avranno più l'amore Universale nei loro corpi, non saranno più gli eredi destinati a usurpare i nostri troni, in particolare il mio! Non segneranno la nostra fine!"

"Ma a quale prezzo?? Senza l'amore non saranno più innamorati! Queste non sono condizioni, questa è una condanna! E vi definite DEI?" urlò Nostradamus.

Cupido sorrise. "A noi interessa unicamente l'Amore Universale. Una volta che ce l'avranno dato e noi saremo al sicuro, io sarò ancora il Dio dell'Amore e gliene ridarò abbastanza indietro da fargli rivivere l'amore carnale e anche romantico, se il mio umore sarà sufficientemente alto. Mi sembrano delle ottime condizioni, così tutti ne resteremo felici e soddisfatti."

"Chi ci dà la sicurezza che manterrete la parola?" chiese Jensen.

"Credo che a questo punto dovete solo fidarvi." Disse Giove.

"Ragazzi, non siete costretti a farlo. Privarvi di quello che siete...di quello per cui siete destinati, vi distruggerà. Non fatelo." Disse Nostradamus.

I due ragazzi sorrisero tristemente al vecchio, poi si presero per mano e cominciarono a camminare sul grande ponte sospeso nel vuoto.

Nostradamus si accorse che gli era rimasto un biglietto in mano. Jensen doveva averglielo lasciato in mano quando stava passando.

Dì a mia madre che le voglio bene c'era scritto.

"Jensen...no...cosa vuoi fare...?"



I due giovani camminarono mano nella mano sul ponte. Cupido diede loro le boccette rosa e loro rifilarono un ultimo sguardo ai loro genitori, una caverna più su, poi tornarono a guardarsi l'un l'altro, uno davanti all'altro.

"Ti amo come non avrei mai sperato di amare, Jensen." gli disse Jared.

" Aspettavo da una vita di conoscere l'amore, chiedendomi perché non arrivasse da me. Quando ti ho conosciuto, ho capito che non stavo aspettando l'amore, stavo aspettando te, perché tu e lui siete la stessa cosa." Disse Jensen.

"Perché tu e lui incarnate la medesima cosa." Dissero entrambi in contemporanea.

Ora i due ragazzi piangevano. C'erano lacrime sul loro volto.

"L'Universo mi ha privato della gioia di un fratello, ma mi ha regalato l'Amore della mia vita." Disse Jared.

"Un amore che resterà per sempre dentro di noi, non importa che cosa possano dire gli altri." Disse Jensen.

"Non importa cosa vogliano." Disse Jared.


"Adesso basta, ne abbiamo abbastanza delle vostre poesie! È finita! Bevete la pozione e rendiamolo ufficiale!" disse Giove.

"Sì. È finita." Disse Jensen.

"Rendiamolo...ufficiale..." disse Jared, infilando la sua mano nella tasca dei suoi pantaloni. Jensen imitò il suo gesto.

"No..." cominciò Nostradamus.

Jensen e Jared tirarono fuori due boccette nere come l'inchiostro e le guardarono.

"Non posso vivere senza il tuo amore, Jensen." disse Jared.

"Neanche io senza il tuo, Jared." Disse Jensen.

"FERMATELI, DOVETE FERMARLI!!" gridò Nostradamus.


Gli Dei avevano una faccia stranita e confusa, nel mentre i due ragazzi, sorridendo, fecero cocciare le due boccette tra di loro, come una specie di brindisi e poi ne bevvero il contenuto.

"NOOOOO!" gridò Nostradamus.

I due ragazzi caddero in avanti, finendo abbracciati, con la testa sul collo dell'altro.

"ASSASSINI!" gridò Nostradamus e in quel momento successe quello che non ci si sarebbe mai aspettato accadesse.

Saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora