Cap 8. Il ghiaccio e la roulotte

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  Jensen era pronto per la cavalcata pomeridiana con Jared. Andò nelle stalle e lo trovò che stava accarezzando i cavalli. Si fermò a guardarlo, sorridendo.


Si chiese come sarebbe stato sentire quelle carezze sul suo viso...

Ma cosa stava pensando?

Si riscosse subito e Jared si accorse della sua presenza.

"Jensen! Da quanto tempo sei qui?"

"Mh...abbastanza per vedere che ti gingilli a lisciare i cavalli, invece di prepararli." Lo rimproverò bonariamente Jensen.

Jared non arrossi questa volta. Ormai aveva capito il linguaggio di Jensen e quando in realtà approvava qualcosa. ora per esempio era contento e questo lo fece sorridere di gioia.

Si avvicinò a lui e gli sistemò meglio il mantello rosso davanti.

Jensen aggrottò le sopracciglia. "Tirare via il letame rende allegri?" chiese.

Jared sorrise di più. " Mi piace questo mantello. È cosi regale. Ti sta bene."

"Ti piace? Se sarai mio servitore, te lo lascerò indossare. Posso perfino regalartene uno, se lo meriterai." Disse Jensen contento, e ora sorrideva anche lui.

"Andiamo." Disse Jared in tono dolce.


Lo fece salire sul cavallo e poi sali anche lui sull'altro cavallo.

E cavalcarono diretti alla pianura del Monte Rosa.




La pianura del Monte Rosa era una pianura costeggiata di montagne con lievi striature rosate e piena di prati dai fiori blu.

"Fermiamoci qui a fare merenda." Disse Jared d'un tratto.

Jensen ne fu felice. Aveva nostalgia del viso di Jared e cavalcando non poteva mirarlo come avrebbe voluto.

Jensen si sentiva bene, cosi bene che non trovava parole per il suo solito sarcasmo e se ne rammaricò. Cosi si sentiva debole.

Poi Jared si sedette vicino a lui e si senti ancora più debole.

Si sdraiò sull'erba e Jared fece lo stesso, poi gli toccò un braccio e lo accarezzò piano con il pollice.

"Chi...ti fa pensare che puoi farlo?" chiese Jensen con tono dolce, riferito alla carezza.

"Tu." Disse semplicemente Jared, continuando a guardarlo negli occhi.

Jared si tirò poi un po' su con i gomiti. " Fin dall'inizio mi hai fatto capire che vuoi la mia amicizia e anch'io la voglio...oltre a esserne onorato, ovviamente." Disse sincero.

"Non sapevo chi tu fossi...e quali legami avessi con...Mary...prima di volerla, lo giuro." Disse Jensen profondo.

"Lo so, Jensen...neanch'io..."

" Pensi che...dovremmo parlarne? Del fatto che i nostri genitori si sono amati, intendo." Disse Jensen, senza guardarlo.

"Si, potremmo farlo, credo...ma perché parlare di qualcosa che non capiamo e non possiamo controllare? " chiese Jared.

"Forse perché se continuiamo a parlarne, potremmo capirlo..."

"Mmm...preferisco tentare di capire un altro rapporto..."

"Tipo?" chiese Jensen con il cuore in tumulto.

Jared però si era alzato e non gli rispose.


"Jared?" lo richiamò, poi scocciato si alzò.



Lo raggiunse e vide che stava guardando il laghetto ghiacciato.

"Pensi che sia sicuro?" chiese.

"Non lo so."

"Scopriamolo."

"Aspetta, Jensen, non credo che...ASPETTA!"

Jensen si era però già incamminato, quando senti all'improvviso un leggero CRAC.

"Merda...Jared resta li, torno indietro subit..."

CRAAAAAAAC .

"AHHHHHH!" gridò Jensen.

"JENSEN!"

Jensen era sprofondato dentro l'acqua a velocità record e Jared impallidi.

Diosanto.

"Jared! Jareeeed!"

"Prendi questo bastone, Jensen, afferra questo bastone!" gli disse Jared.

Jensen tentò di prenderlo, ma lo mancò e andò sotto.

"Merda!" disse Jared, facendosi avanti e buttandosi sotto.



L'acqua era gelata e faceva un male cane. Fortunatamente trovò subito Jensen e riusci a riportarlo su.

"Devi nuotare, Jensen! Devi nuotare! Ti prego, fallo per me, sei troppo pesante, non posso portarti se svieni." Lo incitò, pregandolo.

Quella preghiera scosse Jensen, che cercò di obbedire.

Nuotarono affannosamente e riuscirono a tirarsi su.



Jared abbracciò Jensen, mentre erano entrambi in ginocchio, cercando di infondergli calore.

"Chiama...Nostradamus.." disse Jensen contro il suo collo.

"Io...io non ho..."

"Il mio cercapersone. È li." Disse, indicando un punto non lontano sull'erba.

Jared lasciò che il cercapersone rintracciasse Nostradamus e che lui rispondesse.


"Si?"

" Signore, sono Jared, abbiamo bisogno di aiuto. Io e Jensen siamo caduti nel lago ghiacciato." Disse Jared vergognandosi un po'.

"E il re non deve saperlo. State bene, però?"

"Si, ma abbiamo bisogno di qualcosa per scaldarci, posso provare ad accendere un fuoco."

"Lasci perdere il fuoco, ragazzino. Adesso arrivo io con la mia roulotte."

Mise giù la linea e Jared guardò Jensen perplesso.

Jensen sorrise. "Vedrai."


Quando Nostradamus arrivò, arrivò con la sua roulotte. Fece subito entrare dentro i due, e dopo aver dato loro dei vestiti puliti, li accomodò davanti al caminetto acceso.

"Questo si che è un fuoco." Commentò Jared mettendo le mani davanti ad esso, mentre lui e Jensen avevano addosso delle coperte.

Jensen si sentiva stupido. Aveva camminato sul ghiaccio per dimostrare a Jared chissà cosa e aveva solo fatto la figura dell'imbecille.

"Dai, Jensen, non fare quella faccia. Non è andata cosi male. Vi state scaldando con il camino della mia roulotte in fondo." Disse Nostradamus che aveva capito le preoccupazioni di Jensen.

Lui sorrise amaramente. Certo, a parte fare la figura dell'imbecille, non era andata cosi male.

"Mi dispiace...io credevo di riuscire a tornare indietro in tempo, non pensavo che il ghiaccio si sarebbe spaccato cosi in fretta..."

"Ormai è andata. Non pensiamoci più." disse Jared, mettendogli una mano sulla spalla e Jensen sorrise.




*

Quando ritornarono al castello e Jared stava per allontanarsi per pulire le stanze, il re lo fermò.

"Ehi, dove credi di andare?"

"A...pulire le stanze, signore." Disse Jared intimidito.

"Dovresti occuparti dei bisogni di Jensen. è questo che fa un servitore!" disse il re.

"Ma..."

"Papà.." disse Jensen scioccato.

"Chiamare Nostradamus di nascosto non vi è servito a mantenere il segreto sulla vostra disastrosa gita sul ghiaccio. Ho saputo tutto. Jensen non diventerà mai pattinatore, ma tu in compenso sei diventato il suo servo." Disse il re.

"Signore...io....grazie." disse Jared scioccato.

"Sei stato molto in gamba ragazzo. hai salvato mio figlio. Meriti un premio, e tu, Jensen, fammi prendere un altro spavento del genere e andrai a letto senza cena, non importa quanto infreddolito tornerai a casa. A proposito, ti sei riscaldato ora?" chiese John, abbracciando il figlio.

"Papà....io..."

"No, non dirmelo. Non voglio saperlo. Buonanotte." Disse, con tono un po' arrabbiato.

E andò via.

"è sempre cosi brusco?" chiese Jared.

"Solo quando è emozionato. " disse Jensen sorridendo.

Jared guardò Jensen. "Beh, devo dirti grazie."

"Tu a me??"

"è per merito tuo se ora sono il tuo..."

"Per merito mio? Questo è assurdo."

"Sarà assurdo, ma è la verità."

"Ok." Disse Jensen sorridendo, e si abbracciarono.











Note dell'autrice: Lo so, Nostradamus che arriva con la roulotte fa un pò ridere ahahahaa

E so anche che roulotte e cercapersone sono anacronistici, ma non importa ahaaha in questo universo ho deciso che esistono cose anacronistiche! ahaahah  


Saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora