Erano finalmente arrivati a Los Angeles! Quella città era principalmente soprannominata la città dei colori e delle luci per la grande quantità di luci che illuminava le case e il mare. Sembrava di vivere costantemente in una discoteca. Jared e Jensen non avevano mai avuto l'occasione di vederla.
Arrivarono con la carrozza mirando le case illuminate da luci violette, azzurre e arancio.
"Quindi questa è Los Angeles! Wow!" esclamò Jensen.
"Come ci riescono, Nostradamus? Come fanno a illuminare tutto così?" chiese Jared.
"In questa città c'è qualcosa di magico, Jared. Credo sia un po' come per il clima, dove in certi paesi fa caldo e in altri fa freddo. Non c'è un perché. La caratteristica di questa città è che i colori sono più vivaci e vivi. Tutti amano Los Angeles!" sorrise il vecchio.
"Quindi...tutto quello che mi hai detto sui colori..." disse Jensen in tono deluso.
"Oh, oh no, Jensen. Non ti ho raccontato un mucchio di stronzate, come dite voi giovani! Durante quel discorso non eravamo neanche vicini a Los Angeles!"
"Di cosa state parlando?" chiese Jared, incuriosito.
"Di niente! Guarda lì che colori meravigliosi ci sono, amore mio!"
Nostradamus rise. "Il tuo amato vede i colori, perché è innamorato!"
"Che significa che vede i colori?"
"Vede scie rosa e blu in mezzo agli alberi!"
Jared fissò Jensen, che avvampò.
"Nostradamus, adesso smettila!" disse Jensen.
"Anch'io voglio vedere i colori!" si lamentò Jared e soprattutto si preoccupò.
"Perché io non li vedo?"
"Non succede in maniera automatica. Può capitare di vederli, se sei predisposto. Ciò non significa che non sei..." cominciò Nostradamus.
"Innamorato. Perché io lo sono." Disse Jared, stringendo a sé Jensen che sorrise.
"Nostradamus, ma se vedessi i colori mentre siamo qui, penserei che è per via della città, quindi non potrei essere sicuro che..." cominciò Jared.
"Mio caro ragazzo, temo che tu non abbia afferrato il concetto. Non credo che se vedessi i colori anche qui, potresti non accorgertene. Questa città mostra i colori più brillanti che ci siano in tutto il mondo, ciò non vuol dire che potresti vedere scie arcobaleno uscire fuori dalla coda di un unicorno, per esempio!"
Jared e Jensen si eccitarono subito.
"Un unicorno? Esistono ancora?" chiesero in coro.
"Certo, miei cari ragazzi, ma non si fanno vedere, o meglio scelgono da chi farsi vedere. Prevalentemente dai puri di cuore e dai vergini." Disse con aria furbetta.
I due ragazzi avvamparono.
"Oh, Dei...mi state dicendo che voi siete...oh, che tenerezza!!" esclamò Nostradamus, battendo le mani.
"Oh, stà zitto!!" esclamarono entrambi in coro.
"È molto dolce che abbiate aspettato fino al matrimonio. Quindi vi sposerete in bianco??"
"Stà zitto!!" ripeterono.
"Insisto. Per due anime candide come voi, il bianco..."
"Nostradamus!!"
*
Finalmente la carrozza li fece scendere. Si fermarono su una stradina acciottolata, circondata da vasi di fiori viola che incorniciavano tutto il viottolo.
"Venite, ragazzi, facciamo una passeggiata fino all'albergo. Tu, puoi andare ad assaggiare la birra locale!" disse al cocchiere.
"Anche io voglio..." disse Jensen.
"Tu adesso passeggi." Lo riprese Nostradamus, spingendolo.
Passeggiarono per un po', mentre Jared e Jensen continuavano a scambiarsi occhiate dolci, fino a quando un portafoglio non cadde di mano ad una signora.
"Ecco. Prenda." Fece Jared.
La signora restò a guardare basita Jared ridarle il portafoglio.
"Oh, è così gentile..." disse, stranita e meravigliata e poi se ne andò via, come se Jared gli avesse fatto la gentilezza più bella che avesse mai visto.
"Che cos'aveva?" chiese Jensen.
"Non lo so. Forse una brutta giornata." Disse Jared.
Passarono davanti a una pasticceria, dove Nostradamus si fermò per offrire ai due ragazzi due panini dolci ricoperti di crema.
Mentre facevano la fila, Jensen urtò accidentalmente un signore.
"Ehi!!!" disse lui.
"Mi scusi. " disse Jensen.
L'uomo, appena si voltò e vide Jensen, cambiò completamente espressione.
Si passò distrattamente una mano sul cuore e si massaggiò il collo.
"Va tutto bene?" chiese Nostradamus, protettivo.
"Io...io...che cosa sto facendo qui dal pasticciere? Dovrei essere da Rosalina a dirle quanto mi dispiace per il mio comportamento. A dirle che la amo! Devo andare, sì, devo andare. No! Meglio che gli compri un dolce prima. Sì, glielo comprerò e glielo porterò e poi gli dirò che la amo!" finì quella frase chiudendosi in un silenzio definitivo.
Jared e Jensen si guardarono perplessi.
Mentre stavano mangiando i panini dolci al tavolino, due cagnolini si ringhiavano l'uno contro l'altro.
"Non potrebbero scegliere un altro posto dove lottare?" si lamentò Jensen. erano infatti un po' troppo vicini. Soprattutto uno dei due era vicino alla gamba di Jared. Esso, spinse la gamba solo lievemente come per allontanare il cane e in questo modo gli sfiorò di striscio il pelo. Il cane smise all'istante di agitarsi e guardò Jared immobile, come se fosse d'un tratto un fenomeno naturale affascinante.
"Oddio, Ruby. Vieni qua, fai la brava. Non mi far disperare!" si lamentò la padrona. Ruby però non aveva nessuna intenzione di ascoltarla. Dopo aver guardato Jared adorante, si mise a fare le feste, a strusciarsi con la testolina e a cercare di saltare addosso a Jared.
"Ehi. È il mio ragazzo quello!" disse ad alta voce Jensen, mangiando il panino.
Avvampò quando si rese conto di averlo detto ad alta voce. Sia la ragazza, sia il cane, Jared e Nostradamus, lo guardarono.
La ragazza disse: "Chiedo...chiedo scusa! Ruby, sei stata scortese! Andiamocene!" e scappò a perdifiato con il cane.
"Ma sono tutti schizzati in questa città? Forse vedere troppi colori fa male!" disse Jensen, stringendo un braccio possessivo intorno al collo di Jared, che gli sorrise adorante.
"Finite i vostri panini e andiamocene!" disse Nostradamus, preoccupato e un po' perplesso.
*
Sull'Olimpo, intanto, il Dio Cupido era fuori di sé! Erano scomparse le frecce che doveva studiare per aver prova di quello che sospettava su Jared e Jensen!
Urlò di frustrazione. Chiaramente era stato Nostradamus. Non sapeva ancora come, ma aveva rubato le frecce. Questa volta non l'avrebbe passata liscia.
Andò subito da Re John e rimase interdetto quando seppe da lui che Jared e Jensen erano via.
"Come hai potuto lasciarli andare via??" tuonò.
"Sono il re e faccio quello che voglio con il regno e non devo tener conto neanche a un dio cosa faccio con i miei figli!!" tuonò John di rimando.
"Hai detto i tuoi figli?" disse subito Cupido.
"Un lapsus...non pensavo che gli dei guardassero queste sciocchezze."
"Forse non è poi tanto un lapsus..."
"Che diavolo vorrebbe dire?"
"Ti rendi conto che molto probabilmente quei due sono scappati per sposarsi, vero?"
Il re lo guardò. Respirò affannosamente, ma non sembrava sorpreso.
"Tu...tu lo sapevi??"
"Se si amano, non sono nessuno per impedire l'amore. Tu dovresti saperlo più di chiunque altro, ma ultimamente si dicono in giro molte cose su di te..."
"Che si dice??" chiese Cupido, sempre più nervoso.
"Che non sei più te stesso. So per sentito dire, che ce l'hai con questi due ragazzi. Sono dei ragazzini. Come puoi..."
"Zitto, vecchio, tu non capisci! Tu non...non sai chi sono!!"
"E chi sarebbero? Sentiamo!"
Cupido lo guardò.
"Chiama Mary e falla venire qui."
"Mary?? Sei pazzo! Non la spaventerò per delle tue follie! Neanche se sono le follie di un dio! Prima parli e se non sarà una follia, la informerò!"
"Tu fai come ti dico! Non ho intenzione di perdere tempo!!"
Sono doverose delle spiegazioni per questo capitolo!
Los Angeles: Tenete conto che è un mondo parallelo e qui Los Angeles non è proprio una metropoli come la intendiamo noi hahha ma una tranquilla cittadina. Per cittadina non intendo macchine e quant'altro...insomma spero ci siamo capiti xd
Riuscirà Jared a vedere i colori prima o poi??
Il fatto di Ruby! Giuro che non era premeditato o.o ahhahha all'inizio volevo chiamarla Tuby, ma poi mi sembrava di dire un tubo di scarico...e mi è venuto in mente Ruby, per ricordarmi poi chi si chiamava così hahhaha
intanto, A Cupido sono sparite le frecce ed è furibondo... e cosa sta succedendo agli abitanti di Los Angeles??
Lo scopriremo :))
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Saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantano
FanfictionQuello era il principe! Il principe di Camelot, e non solo mi ha sorriso, ma mi ha regalato due monete d'oro E quando è andato via, si è girato verso di me! Oh, speravo lo facesse! Oh, quanto si può essere bambini a volte! Quanto intensamente si pu...