Cap 34. La storia di Felicia e il riscatto

56 3 0
                                    

  Jared e Jensen si erano svegliati nel frattempo, vedendo Nostradamus che molto gentilmente offriva loro del tè alla vaniglia.


Poi si spalancò la porta e Jensen restò interdetto nel vedere sua madre.

"Mamma!" disse.

Felicia, le gote un po' arrossate e un sorriso commovente sul volto nel rivedere suo figlio, andò da lui con grazia e spalancò le braccia.

"Figlio" disse. Jensen la strinse. Gli era mancata.

"Mi sei mancata. Scusa se non ti ho invitata al mio matrimonio." Disse.

Jared era imbarazzato ma anche colpito dalla bellezza della madre di Jensen. Non l'aveva mai vista.

"Così è lui, tuo marito. Il tuo amore. La tua anima gemella." Sorrise.

Jared arrossì e Jensen intervenne ridendo: "Mamma, non metterlo in imbarazzo."

"Hai ragione, tesoro, perdonami."

Nostradamus si schiarì la voce.

"Mi dispiace, signora. Non solo perché non sapevamo che suo marito non l'avesse neanche chiamata o avvisata di tutto...questo... ma anche per tutto quello che ha dovuto subire." Disse Nostradamus.

Jensen si allarmò subito. "Che cosa hai dovuto subire, mamma?"

Felicia si guardò le mani, in imbarazzo.

"Lasci che racconti io a sua figlio, signora, tutte le ingiustizie a cui l'ha sottoposta suo marito."

"Mamma?"

"Jensen, sapevi che tua madre in realtà si chiama Felicia?" gli chiese gentilmente.

"Cos...no! Lei si chiama Meredith....e ora che ci penso, perché ti sei tinta i capelli?" chiese Jensen, guardando i suoi capelli rossi.

"Questo è il mio reale colore, Jensen, non è nessuna tinta. Era per via di un incantesimo, che sembravano biondi." Disse Felicia, toccandoseli.

Jensen non capiva.

"Così come Meredith non è il mio vero nome." Disse Felicia.

"Tua madre si chiama Felicia Day. In passato era una cortigiana, un'accompagnatrice... tuo padre la volle in sposa ma non sopportava l'idea che un giorno qualcuno avrebbe potuto rinfacciarle il suo passato, quindi le ordinò di cambiare nome e colore di capelli, perché lei era conosciuta come *la rossa.*" Disse Nostradamus.

"Il colore...ecco perché i miei capelli variano dal biondo al rossiccio." Disse Jensen stranito, toccandoseli.

"Felicia non ha dovuto solo cambiare identità per volere di John, ma non poteva neanche mai fare domande sul suo passato, su Mary...soprattutto John trovava ogni scusa possibile per tenerla lontano dal castello, chiedendole di sbrigare dei lavori per lui o andare a commissionare o a prendere vesti in altre città dalle sarte. Cose che potevano tenerla lontano anche delle settimane." Disse Nostradamus.

"Quando io e Jared venimmo colpiti dalle frecce di Cupido, avrei tanto voluto il tuo supporto, ma tu non c'eri. Papà mi disse che eri ancora impegnata a discutere con la sarta per quel copriletto." Disse Jensen accarezzandole la mano.

"Sì, ma in realtà non ti ha detto che non mi aveva neanche informato di quello che era successo. Gli dei, la rabbia di Cupido, la loro rivolta...sono rimasta all'oscuro di tutto fino all'ultimo... non sapevo neanche che avevi conosciuto un nuovo amore. Sono venuta a scoprire tutto quando John partì stranamente con Mary in carrozza per andare chissà dove. Ero appena tornata e li vidi partire. In brevissimo tempo, i pettegolezzi di corte mi raggiunsero e le mie dame di compagnia vennero a informarmi di quello che stava capitando." Disse Felicia.

"La crudeltà di mio padre non ha limiti! Come ha potuto farti questo? Sapevo che voi due non passavate molto tempo insieme ma non credevo una cosa del genere...se l'avessi saputo..." disse Jensen arrabbiato.

"No, non avercela con tuo padre, figlio mio, te ne prego. Se anche lui mi ha maltrattata, io lo capisco, in fondo. Non deve essere facile convivere con qualcuno che non ami davvero e mettere al mondo un figlio...anche se, è stata la cosa più bella che mi è capitata." Disse Felicia, accarezzandogli una guancia.

Jensen era immensamente triste per la madre.

"Io non credo che non ti amasse, mamma, credo solamente che amasse Mary di più, ma non avrebbe dovuto far scontare a te il fatto che non stavano più insieme." Disse.

"Se mi è permesso intromettermi, milady, posso dire che se avessi avuto lei come moglie, non avrebbe passato tutto quel tempo da sola." Disse Misha sorridendo, da gran seduttore. Felicia sorrise e arrossì.

"È così tanto tempo che non ricevo dei complimenti...io non so che cosa dire..."

Furono interrotti da un tramestio di voci agitate sopra di loro.

"Che cos'è tutto questo baccano?" chiese Nostradamus.

Non volevano salire al castello, ma il baccano era davvero rumoroso e in più non credevano che John e Mary fossero già tornati, quindi andarono a vedere.



Salirono al castello mentre c'erano qua e là servitori che correvano da una parte e dall'altra.

"Ehi, fermati, dicci che cosa succede. Che cos'è tutto questo baccano?" chiese Nostradamus, fermando una cameriera con un fazzoletto in testa.

"Il re è stato rapito!" disse la cameriera.

Ci fu un attimo di smarrimento tra tutti i presenti.

"Rapito? Da chi?"

"Dagli dei dell'Olimpo! Chiedono...un riscatto!" disse la giovane donna, guardando i due giovani con dispiacere.

Nostradamus chiuse gli occhi. Credeva di sapere che tipo di riscatto chiedessero.

"Hanno lasciato detto qualcosa?"

"Sì...nella sala del trono. Un messaggio grande e affisso alla parete." Disse lei.



Entrarono nella sala del trono e lì trovarono il messaggio.

Abbiamo il re e Mary. Se li rivolete indietro, dovete darci i ragazzini.

Non abbiamo intenzione di ucciderli, vogliamo solo fare un patto.

Vi faremo sapere dove trovarci.

Dei dell'Olimpo.













Note dell'autrice:Spero vi sia piaciuto questo capitolo ^^

alla prossima con altre sorprese!!

Ps riguardo ai capelli di Jensen: Non sembra anche a voi che a volte sono quasi rossicci? :))

Saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora